SIENA. Una Sala dei Mutilati gremita di gente, nonostante la serata piovosa, ha seguito ieri sera (5 febbraio) l’iniziativa pubblica promossa dal Partito democratico di Siena per fare il punto sulla Società della salute, nuovo modello organizzativo dei servizi socio-sanitari e assistenziali voluto dalla regione Toscana, al quale stanno aderendo anche i comuni della provincia di Siena.
Sono intervenuti Lorenzo Brenci, responsabile Pd per le politiche sociali; Maria Teresa Fabbri, assessore ai servizi sociali del comune di Siena; Jacopo Armini, sindaco di Monteroni d’Arbia; e Gian Guido Pintus, direttore della Società della salute della Valdichiana, operativa già dal 2009.
“La Società della salute – ha spiegato Lorenzo Brenci – è un consorzio interamente pubblico fra i comuni, che partecipano per il 67 percento, e l’azienda Usl, con il restante 33 percento. A partire dalla prossima settimana tutti i quindici comuni della zona senese avranno aderito al nuovo modello organizzativo, che ha l’obiettivo di realizzare una maggiore integrazione fra servizi socio-sanitari e servizi assistenziali, gestiti non più per singolo comune ma a livello di zona. Per il Partito democratico – ha concluso Brenci – la Società della salute è un’opportunità da cogliere, con la quale i comuni possono tornare ad essere protagonisti, insieme alla Usl, nelle scelte che riguardano i servizi per anziani, minori, famiglie, disabili”.
Dopo Brenci è intervenuta Maria Teresa Fabbri. “La Società della salute è una sfida per il comune di Siena – ha detto l’assessore ai servizi sociali – che è chiamato a mettere la propria esperienza ventennale nella gestione dei servizi socio-assistenziali al servizio dei comuni più piccoli, in una dimensione di area metropolitana. Questo nuovo strumento, voluto dalla regione Toscana, apre opportunità interessanti per attivare leve finanziarie a sostegno dei servizi alla persona, in un periodo in cui i fondi nazionali dedicati al sociale e alla non autosufficienza sono continuamente tagliati dal governo nazionale”.
È stata poi la volta di Gian Guido Pintus, presidente della Società della salute della Valdichiana. “Con la Società della salute – ha spiegato Pintus – la Toscana è sotto i riflettori a livello nazionale. Il tentativo è quello di ricondurre la programmazione dei servizi socio-sanitari e assistenziali ad una sinergia regionale. In questo senso la risposta delle amministrazioni comunali non si è fatta attendere: hanno già aderito al nuovo modello l’84 percento dei comuni toscani, pari all’88 percento della popolazione”.
È poi intervenuto Jacopo Armini. “La Società della salute – ha detto il sindaco di Monteroni d’Arbia – è l’occasione per far fare un salto in avanti alle politiche sociali in Toscana. Sarà una riforma profonda per la zona senese, perché la Società della salute si occuperà non solo della programmazione delle attività socio-sanitarie, ma anche della gestione dei servizi a più forte integrazione socio-sanitaria, cioè disabilità e non autosufficienza. La sfida da vincere sarà quella di offrire servizi omogenei in tutto il territorio e realizzare economie che ci consentano di destinare maggiori risorse ai cittadini”.
Sono intervenuti Lorenzo Brenci, responsabile Pd per le politiche sociali; Maria Teresa Fabbri, assessore ai servizi sociali del comune di Siena; Jacopo Armini, sindaco di Monteroni d’Arbia; e Gian Guido Pintus, direttore della Società della salute della Valdichiana, operativa già dal 2009.
“La Società della salute – ha spiegato Lorenzo Brenci – è un consorzio interamente pubblico fra i comuni, che partecipano per il 67 percento, e l’azienda Usl, con il restante 33 percento. A partire dalla prossima settimana tutti i quindici comuni della zona senese avranno aderito al nuovo modello organizzativo, che ha l’obiettivo di realizzare una maggiore integrazione fra servizi socio-sanitari e servizi assistenziali, gestiti non più per singolo comune ma a livello di zona. Per il Partito democratico – ha concluso Brenci – la Società della salute è un’opportunità da cogliere, con la quale i comuni possono tornare ad essere protagonisti, insieme alla Usl, nelle scelte che riguardano i servizi per anziani, minori, famiglie, disabili”.
Dopo Brenci è intervenuta Maria Teresa Fabbri. “La Società della salute è una sfida per il comune di Siena – ha detto l’assessore ai servizi sociali – che è chiamato a mettere la propria esperienza ventennale nella gestione dei servizi socio-assistenziali al servizio dei comuni più piccoli, in una dimensione di area metropolitana. Questo nuovo strumento, voluto dalla regione Toscana, apre opportunità interessanti per attivare leve finanziarie a sostegno dei servizi alla persona, in un periodo in cui i fondi nazionali dedicati al sociale e alla non autosufficienza sono continuamente tagliati dal governo nazionale”.
È stata poi la volta di Gian Guido Pintus, presidente della Società della salute della Valdichiana. “Con la Società della salute – ha spiegato Pintus – la Toscana è sotto i riflettori a livello nazionale. Il tentativo è quello di ricondurre la programmazione dei servizi socio-sanitari e assistenziali ad una sinergia regionale. In questo senso la risposta delle amministrazioni comunali non si è fatta attendere: hanno già aderito al nuovo modello l’84 percento dei comuni toscani, pari all’88 percento della popolazione”.
È poi intervenuto Jacopo Armini. “La Società della salute – ha detto il sindaco di Monteroni d’Arbia – è l’occasione per far fare un salto in avanti alle politiche sociali in Toscana. Sarà una riforma profonda per la zona senese, perché la Società della salute si occuperà non solo della programmazione delle attività socio-sanitarie, ma anche della gestione dei servizi a più forte integrazione socio-sanitaria, cioè disabilità e non autosufficienza. La sfida da vincere sarà quella di offrire servizi omogenei in tutto il territorio e realizzare economie che ci consentano di destinare maggiori risorse ai cittadini”.