Il consigliere regionale. intanto, chiarisce che l'assessore Marroni non ha ancora relazionato il Consiglio Regionale
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FIRENZE. «Rottamare Le Scotte e ricostruire ex novo l’ospedale? Il possibilismo della Regione non deve essere scambiato per la volontà di fare dell’opera un ammortizzatore sociale da 500 milioni di euro col rischio di dare via libera a opere che iniziano in ritardo e non finiscono mai, come è stato per il progetto della Tav fiorentina, la Due Mari e il maxi cantiere fermo da due anni sull’Autopalio. Lo spiraglio che si è aperto con l’interesse dell’assessore Marroni che, fra l’altro, ha evitato di sottoporre la questione all’attenzione del consiglio regionale, non deve far dimenticare che con mezzo miliardo di euro sarebbe possibile effettuare un potenziamento avanzato di più strutture ospedaliere inclusa l’eccellenza del policlinico Le Scotte. Che oggi, è bene ricordarlo, è ancora in attesa della strumentazione per la diagnostica Pet e dove ancora si attendono 268 giorni per una risonanza magnetica del cranio». È il commento del consigliere regionale Ncd/Più Toscana e membro della IV commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri, che interviene sul dibattito riguardante la ricostruzione e l’ammodernamento dell’azienda ospedaliero universitaria senese.
«In questi giorni – sottolinea – si è assistito a un dibattito acceso e per certi versi costruttivo ma presto l’entusiasmo e le sparate politiche dovranno lasciare spazio al realismo. Quello che ci parla di una Toscana uscita fuori con qualche osso rotto dalla riorganizzazione del sistema sanitario regionale e oggi alle prese col progetto del Sistema integrato ospedali toscani. Una fase dove 19 piccoli ospedali toscani rischiano di essere ridimensionati e la Regione per snellire liste d’attesa chilometriche è costretta a vagliare l’ipotesi di effettuare diagnostica strumentale in orario notturno. Quando si parla di sanità serve cautela e capacità di guardare oltre il proprio naso. Senza riempirsi la bocca di cifre a sei zeri, che oggi potrebbero essere investite su tutto il territorio regionale. Il mio non è un no a priori ma un invito alla prudenza e soprattutto un’esortazione all’assessore Marroni a confrontarsi con il consiglio Regionale, dove fino a questo momento l’argomento policlinico non è stato sfiorato».