Rossi: "Possono nascere sinergie e progettualità"
SIENA. “La generale situazione, anche in terra senese, non è eclatante. Abbiamo ottenuto dei riconoscimenti come città con un alto tasso di vivibilità, a misura d’uomo, dove è diffusa la solidarietà. Ma il sistema Siena inizia a soffrire di negative influenze e a scricchiolare. Penso che, in questi difficili momenti, non da tutti percepiti, ci sia bisogno di compattare il mondo cattolico per dare un nuovo slancio alla politica: deve essere a servizio della società e non di individualismi”. Lo ha detto il presidente provinciale Acli Siena Francesco Rossi all’arcivescovo di Siena monsignor Antonio Buoncristiani, in occasione della visita pastorale alle Acli: momento di confronto fra la Diocesi con questa realtà di duemila associati in provincia, intorno alla quale gravita l’indotto mobilitato dai 15mila assistiti dai patronati, servizi, centri di assistenza e formazione delle Associazioni cristiane lavoratori italiani.
Tanti non hanno mancato questo incontro nel l’auditorium Santo Stefano a La Lizza. Acli Siena vuol consolidare i rapporti con la Chiesa perché, per Rossi, “dalle unità di intenti possono nascere sinergie e progettualità”. Il messaggio di un tavolo permanente all’interno di un vasto tessuto sociale è stato accolto dall’arcivescovo Buoncristiani che, anzi, ha ricordato, “non occorre realizzare ciò che già esiste perché è solido il rapporto fra Diocesi e Acli provinciali”. Non intendiamo, ha continuato Rossi, “una nuova Dc o un partito dei cattolici; l’obiettivo è di unire quel mondo che non condivide le tendenze di delegare il politico e il sociale a coloro che hanno allontanato le istituzioni dai bisogni del cittadino, delle famiglie, dei più deboli”. Gli attuali periodi, ha osservato l’Arcivescovo, “sollecitano riferimenti forti. Ma non mi piace una Chiesa che dice cosa devono e non possono fare i politici. I cristiani devono, invece, impegnarsi per costruire insieme, fedeli ai principi del Vangelo, un cammino costruttivo. Siena negli ultimi decenni ha vissuto una stagione positiva, favorita anche dalla presenza di una grande Banca. Per questa provincia è stata una mamma: deve far crescere il figlio che, diventato adulto, deve essere indipendente. Il nostro territorio deve, invece, ancora svincolarsi dalla sua Banca e riuscire a liberare altre potenzialità”. Ognuno, per Rossi,”deve fare la sua parte: Acli senesi assicureranno il loro contributo “. Insieme e coesione: non c’è, per Buoncristiani, una strada alternativa per uscire da questa crisi che, ha anticipato, “si protrarrà per lungo tempo, anche un decennio. Il vero problema è che, quando inizierà un nuovo sviluppo, saremoi più vecchi di venti anni. Nel 2009, la Chiesa senese aveva anticipato la crisi e non è stato difficile essere profeti. La Diocesi dopo aver stanziato 200.000 euro ha assicurato un nuovo sostegno di 50.000 euro finalizzato al Microcredito di solidarietà. Ma è indispensabile cambiare stili di vita. Non saranno 50.000 euro che salverannono la nostra società senza recuperare sobrietà e comportamenti equilibrati”.
Occasione la visita pastorale per un bilancio di questo ultimo mandato di Acli Siena. Grazie alla collaborazione di chi mi ha sostenuto, ha ricordato Rossi, “le Acli senesi sono la terza realtà in Toscana come numero di circoli attivi, con una vasta rete di patronati e centri. Ma il valore di questi numeri è rappresentato soprattutto da coloro che hanno apprezzato le nostre azioni, le proposte chiare, serie e trasparenti”. Recepita la disponibilità dell’arcivescovo Buoncristiani ad inserire nella sua agenda un prossimo incontro con Acli, Rossi ha concluso ringraziando la Diocesi; e, per l’impegno, la collaborazione, i risultati, i presidenti di circolo, i consigli, i collaboratori “tutti coloro che ogni giorno lavorano per una società migliore”.