Dopo 8 ore il 30 per cento degli azionisti ha detto "sì" al 99,81 per cento
SIENA. (a. m.) È iniziata l’assemblea ordinaria e straordinaria dei soci di Banca Monte dei Paschi. I documenti e le relazioni
Il presidente dela Fondazione Mps, Marcello Clarich, al suo arrivo in viale Mazzini a chi chiedeva se fosse un nome per il dopo-Profumo, ha dichiarato: “Il presidente Profumo ha detto che dopo l’aumento di capitale intende lasciare: è chiaro che ci stiamo già preparando al dopo. Abbiamo già dato incarico a dei cacciatori di teste. Ci sono già dei nomi, vedremo”. “No, non presenterò le dimissioni. Casomai posso essere dimissionato, vedremo”. Clarich risponde così ai giornalisti che gli chiedono se l’essere andato in minoranza in Deputazione amministratrice sul nome di Fiorella Bianchi, attuale direttore di Conad, per il cda del Monte potesse avere conseguenze sul suo futuro a Siena. Per lei, secondo Clarich, potrebbe esserci un conflitto di interesse: “lo verificherà il cda”. “C’erano anche altri nomi possibili” ha aggiunto a proposito di Bianchi, proposta dai senesi. Secondo alcune fonti Clarich alla prossima Deputazione generale potrebbe chiedere una specie di voto di fiducia. “Tutti possiamo fare meglio, anche il sindaco. Si può sempre fare di più”, replica Clarich a Valentini che ieri sera aveva detto che da lui si aspettava di più. “Ognuno deve fare il suo mestiere; ho sempre detto che sarei stato autonomo ma non autoreferenziale. Poi la Fondazione non è sola, ci sono anche gli altri soci. Io comunque ho un rapporto corretto con il sindaco”. Sulle future aggregazioni per Banca Mps dice: “Mi sembra ne parlino tutti”, replicando di fatto anche ai sindacati che l’hanno criticato per il rifiuto di un incontro con le organizzazioni della banca. “E’ tutto trasparente”, ha concluso. A proposito dell’aumento di capitale Clarich riferisce che la Fondazio0ne: “voterà l’aumento di capitale e poi nelle prossime settimane deciderà se aderire”.
“Un’opportunità e non un problema o un nuovo vincolo”, ha detto l’amministratore delegato Fabrizio Viola nel suo intervento sul bilancio 2014, riferendosi all’aggregazione richiesta dalla Bce. “L’esplorazione delle opzioni strategiche è un argomento delicato. Al di là delle raccomandazioni della Bce”, che per un soggetto vigilato hanno un peso maggiore, lo “scenario macroeconomico non cambierà in modo particolare” nel breve periodo coi “tassi d’interesse che si manterranno ancora su livelli bassi” e pertanto sarà ancora difficile remunerare il capitale facendo leva sui ricavi. In questo contesto un’eventuale aggregazione con un’altra banca va vista nell’ottica di “migliorare l’efficienza dell’azienda e fare in modo” che la banca “lavori con costi industriali” più adeguati. Riferendosi ai conti della banca, Viola ha dichiarato: “Un bilancio che si chiude in grande perdita, 5,4 miliardi, mentre nel triennio le perdite complessive sono state di 10 miliardi, quasi 14 miliardi di rettifiche complessive con svalutazioni di avviamenti per 2,3 miliardi. Una situazione straordinaria. Siamo la terza banca del Paese e credo si possa dire che Monte Paschi sia da considerare un esempio del cambiamento del sistema bancario italiano. Il futuro sarà migliore e anche in una fase delicata come quella dell’aggregazione le carte sono in regola. Il fatto che siamo ancora qui – ha aggiunto – dopo quanto abbiamo vissuto nel 2011 pensiamo un elemento da valutare. Rispetto alla prime 13 banche italiane nel grado di copertura dei crediti deteriorati eravamo terzi a fine 2013. A fine 2014 abbiamo una copertura superiore al 48% e siamo secondi nel sistema bancario italiano. C’è stato dunque un significativo aumento delle coperture, ma gia a fine del 2013 eravamo nella fascia alta del mercato”.
Nel ringraziare Viola per l’intervento, il presidente Alessandro Profumo ha sottolineato che Fabrizio Viola quando arrivò in Mps, con quanto era successo nell’istituto e anche nella Fondazione Mps, “si trovò in uno stato di totale solitudine in cui era necessario un profondissimo cambiamento manageriale, che è stato realizzato con grande consistenza, professionalità e determinazione”. Ieri il cda, “nella sua ultima riunione – ha concluso Profumo -, ha espresso totale approvazione e ringraziato Fabrizio Viola, ringraziamento che voglio portare anche davanti all’Assemblea”.
Giuseppe Bivona che affianca il Codacons nella battaglia per lo scandalo derivati del Montepaschi torna a chiedere in assemblea al presidente Alessandro Profumo di ammettere che il contratto siglato con Nomura denominato Alexandria, da cui potrebbe emergere una perdita ulteriore di 1 miliardo di euro, “e’ un derivato”. Il piccolo azionista ha detto: “Negare che quell’operazione sia un derivato, che peraltro non ha fatto lei (Profumo, ndr), inficia la possibilita’ di creare relazioni fiduciarie che consentano di costruire il futuro di questa banca. Dite le cose in maniera chiara e trasparente” anche perche’ lo “sanno tutti”, dalla Bce alla magistratura, che “si tratta di un derivato, finire trappola di se’ stessi non crea valore per la vostra reputazione e neanche per i soci”. Bivona ha quindi ricordato che il “value at risk (vat, ndr) giornaliero del Montepaschi si attesta sui 100 milioni di euro, sono numeri folli” per una banca. “Andate a chiedere a quanto ammonta il vat di Goldman Sachs”.
Alla fine dell’intervento, Profumo, passando la parola ad un altro socio, ha detto solo: “è evidente che restano diversi punti di vista”.
“Il presidente del consiglio sa benissimo, perché glielo hanno messo nero su bianco, che la situazione disastrosa di Mps non mette a rischio soltanto il sistema bancario ma l’intero sistema economico del Paese”, ha dichiarato il deputato del M5s, Carlo Sibilia, intervenendo in assemblea. “La storia di Mps – ha aggiunto – è stata uccisa dai governanti” italiani ed europei “portatori di un unico interesse: il proprio. La banca – ha concluso – dovrebbe essere nazionalizzata”. Secondo Sibilia “la Banca d’Italia chiuse gli occhi ai tempi di Draghi” sull’acquisizione di Antonveneta; ha anche sostenuto che l’attuale gestione dei vertici della banca “è in continuità” con quella degli ex-vertici.
Il rappresentante dell’associazione di piccoli azionisti, Azione Monte Paschi, ha polemizzato con il comportamento della Fondazione Mps che con la vendita del suo pacchetto azionario ha provocato “una perdita aggiuntiva alla banca”. Azione Mps ha anche lamentato l’assenza in assemblea di due terzi del capitale soprattutto da parte di quegli investitori istituzionali che amministrano il risparmio di terzi. In assemblea è infatti presente solo il 27 per cento circa del capitale.
“Nel bilancio originale di Banca Mps quella con Nomura è inserita tra le esposizioni maggiori ma non c’è l’etichetta Nomura” perché “avevamo considerato il contenzioso legale in corso”. ha detto Fabrizio Viola a proposito delle notizie che vorrebbero il costo per chiudere con Nomura sul derivato Alexandria pari a circa 1 miliardo. “Avevamo ritenuto di non dare questa informazione che poteva essere utilizzata per interesse della controparte. Ora e’ diventata pubblica… vedremo”.
Per i Monti bond a essere “scontenti” saranno gli azionisti e non lo Stato. Viola, rispondendo ai soci sul rimborso dei 4 miliardi ricevuti dal Mef che, finora, hanno comportato il pagamento di un tasso d’interesse fino al 9,5%. Se l’aumento di capitale da 3 miliardi andrà in porto saremo “una delle pochissime banche europee che avrà rimborsato in anticipo tutti gli aiuti pubblici. Lo Stato italiano non deve essere tanto scontento, mentre scontenti devono essere gli azionisti”, ha concluso.
Mps sta esaminando le diverse sentenze sulle cause dei lavoratori di Fruendo (in particolare quella di Siena, che ha dato ragione a circa 250 dipendenti che, per il giudice, devono essere reintegrati dalla banca), “per poi presentare appello”. Viola ha sottolineato che a Roma e a Lecce i giudici hanno dato torto ai lavoratori. Per quanto riguarda la sentenza di Siena, “che è una sentenza di primo grado” ha ricordato, “valuteremo soluzioni più opportune con Fruendo”. L’ad ha poi ribadito che il tfr dei lavoratori è stato trasferito interamente a Fruendo”. In attesa di capire come finirà la vicenda, “È stato deciso di non portare modifiche al bilancio chiuso al 31 dicembre 2014”.
“L’aumento di capitale che partirà dopo il prossimo 8 maggio contribuirà a rafforzare la banca dal punto di vista patrimoniale e servirà anche per risultare un miliardo di strumenti finanziari”, ha ricordato l’ad di Mps in risposta ad un intervento di un socio. “Miglioreranno anche la banca stessa consolidando la riduzione della raccolta registrata negli ultimi 12 mesi”. L’8 maggio è la data in cui il cda della banca come ha puntualizzato Viola: “renderà noti i risultati nei primi tre mesi del 2015”.
L’aumento di capitale da 3 miliardi partirà “dopo l’8 maggio, giorno in cui la banca approvera’ i conti del primo trimestre”. ha risposto il presidente ai soci rispondendo agli azionisti. I costi dell’operazione, ha ricordato il Ceo Fabrizio Viola,ammontano complessivamente “a 130 milioni, di cui 120 milioni per il consorzio di garanzia”. L’aumento, ha proseguito, “contribuira’ a rafforzare la banca dal punto di vista patrimoniale, a conformarsi alle richieste della Bce, a rimborsare il miliardo di Monti bond restanti e a migliorare il costo della raccolta”. Secondo indiscrezioni l’operazione dovrebbe partire il 25 maggio.
“Se oggi c’è qualcuno che deve essere preoccupato è la controparte” Nomura, visto che dalla Procura di Milano “emergono dei pagamenti da parte di un funzionario Nomura che ha realizzato l’operazione Alexandria” ad”un ex dirigente Mps”. È quanto ha detto il presidente Alessandro Profumo, precisando che sarà “Nomura a pagare il danno”.
“Io non mi sono candidato, mi è stato richiesto di accompagnare la banca per l’aumento di capitale e nel periodo per l’identificazione di chi mi dovrà succedere”, ha detto il presidente Profumo, rispondendo in assemblea al socio Pierpaolo Fiorenzani che gli ha chiesto perchè si sia ricandidato pur dicendo di voler lasciare la carica dopo l’aumento di capitale. “Lei – ha poi ironizzato il manager – oggi ha la grande possibilità di votarmi contro, temo che le mancherò visti gli accidenti che mi ha mandato, ma ci sarà un nuovo presidente con cui se la potrà prendere. E’ curioso però come chi accetta di risanare danni fatti da altri, peraltro senza compenso, venga insultato. E’ un fenomeno interessante del nostro Paese”.
Aggiornamento delle 17,30
Dopo oltre otto ore di assemblea gli azionisti hanno approvato il bilancio 2014 chiuso con una perdita di 5,3 miliardi. In sala era presente circa il 30% del capitale e si è espresso a favore il 99,81%. L’assemblea è chiamata ancora a rinnovare i vertici e, in sede straordinaria, a varare l’aumento di capitale.
