SIENA. Mobilitazione al via per l’agricoltura senese. Sono in programma iniziative, talvolta clamorose, a difesa di un comparto che sta vivendo la crisi più grave degli ultimi 20 anni: la protesta è organizzata da Confagricoltura, Cia, Legacoop agroalimentare e Confcooperative – Fedagri. Per tutto il mese di novembre migliaia di agricoltori senesi, insieme a quelli delle altre province, daranno vita ad una mobilitazione di massa: il presidio del porto di Livorno (6 novembre), luogo simbolo per l’ingresso in Italia delle derrate alimentari; sit in davanti alla sede del Consiglio regionale in occasione della seduta straordinaria sulla crisi economica (11 novembre), con l’allestimento di gazebo informativi e distribuzione di prodotti senesi e toscani. E poi sarà organizzato un presidio al casello autostradale di Bettolle; e sit in di fronte alle sedi istituzionali alla Prefettura e Provincia di Siena.
"L’agricoltura è in pericolo – affermano le quattro sigle che danno vita alla mobilitazione – , ma il Governo pensa ad altro. Constatiamo che crollano i prezzi dei prodotti ed aumentano i costi di produzione; che i redditi delle imprese sono calati del 20%, e che nel 2009 la situazione è in continuo peggioramento. Così anche in provincia di Siena molte aziende sono a rischio chiusura ed alcune hanno già chiuso”. La crisi investe tutti i comparti dell’agricoltura, dalla zootecnia alla cerealicoltura, dall’olivicoltura fino a settori che hanno rappresentato sempre un’isola felice come vino e agriturismo. "Sarà una mobilitazione civile, unitaria, autonoma – spiegano Confagricoltura, Cia, Legacoop e Confcooperative senesi – a sostegno delle imprese agricole e delle cooperative per il rilancio del settore, perché vogliamo un’agricoltura di qualità, più competitiva ed innovativa, e diciamo “no” con forza e fermezza alle illusioni del protezionismo ed alla chiusura corporativa”. Le organizzazioni chiedono al Governo un maggiore sostegno al settore. "Dalla Legge finanziaria solo tagli per l’agricoltura – dicono –, e nei provvedimenti contro la crisi nessuno intervento per il settore agricolo; mentre sono stati bloccati tutti i fondo per lo sviluppo del settore".
Le quattro sigle rappresentano l’unità del mondo agricolo per tutelare i diritti degli agricoltori; per un maggiore dialogo e concertazione con le istituzioni con l’obiettivo di promuovere politiche di sviluppo. Inoltre c’è da consolidare un patto con la società per sostenere il ruolo sociale dell’agricoltura. "Le imprese agricole e le cooperative agroalimentari e di servizio – aggiungono le organizzazioni di categoria – chiedono interventi immediati affinché venga riconosciuto lo stato di crisi e la sospensione dei contributi e dei mutui. Inoltre chiedono l’attivazione di misure anticicliche per la gestione dei rischi di mercato, fino al ripristino dei finanziamenti per oltre 1 miliardo di euro tagliati al settore a livello nazionale". Fra le richieste anche misure per favorire l’accesso al credito, la semplificazione delle norme burocratiche che strangolano gli imprenditori e l’eliminazione dell’ingiusto balzello europeo sul carburante agricolo per i serricoltori.
"L’agricoltura è in pericolo – affermano le quattro sigle che danno vita alla mobilitazione – , ma il Governo pensa ad altro. Constatiamo che crollano i prezzi dei prodotti ed aumentano i costi di produzione; che i redditi delle imprese sono calati del 20%, e che nel 2009 la situazione è in continuo peggioramento. Così anche in provincia di Siena molte aziende sono a rischio chiusura ed alcune hanno già chiuso”. La crisi investe tutti i comparti dell’agricoltura, dalla zootecnia alla cerealicoltura, dall’olivicoltura fino a settori che hanno rappresentato sempre un’isola felice come vino e agriturismo. "Sarà una mobilitazione civile, unitaria, autonoma – spiegano Confagricoltura, Cia, Legacoop e Confcooperative senesi – a sostegno delle imprese agricole e delle cooperative per il rilancio del settore, perché vogliamo un’agricoltura di qualità, più competitiva ed innovativa, e diciamo “no” con forza e fermezza alle illusioni del protezionismo ed alla chiusura corporativa”. Le organizzazioni chiedono al Governo un maggiore sostegno al settore. "Dalla Legge finanziaria solo tagli per l’agricoltura – dicono –, e nei provvedimenti contro la crisi nessuno intervento per il settore agricolo; mentre sono stati bloccati tutti i fondo per lo sviluppo del settore".
Le quattro sigle rappresentano l’unità del mondo agricolo per tutelare i diritti degli agricoltori; per un maggiore dialogo e concertazione con le istituzioni con l’obiettivo di promuovere politiche di sviluppo. Inoltre c’è da consolidare un patto con la società per sostenere il ruolo sociale dell’agricoltura. "Le imprese agricole e le cooperative agroalimentari e di servizio – aggiungono le organizzazioni di categoria – chiedono interventi immediati affinché venga riconosciuto lo stato di crisi e la sospensione dei contributi e dei mutui. Inoltre chiedono l’attivazione di misure anticicliche per la gestione dei rischi di mercato, fino al ripristino dei finanziamenti per oltre 1 miliardo di euro tagliati al settore a livello nazionale". Fra le richieste anche misure per favorire l’accesso al credito, la semplificazione delle norme burocratiche che strangolano gli imprenditori e l’eliminazione dell’ingiusto balzello europeo sul carburante agricolo per i serricoltori.