di Augusto Mattioli
SIENA. Ancora nessun risultato. Nonostante l’impegno dei vigili del fuoco – che hanno lavorato anche nella notte passata – il corpo del giovane aretino scomparso all’Acqua Borra non è stato recuperato. In mattinata si sono utilizzate un paio d idrovore per togliere l’acqua dai cunicoli, ma con pocni risultati perché l’acqua che esce viene subito sostituita da altra acqua. E anche i sommozzatori che si sono calati all’interno, dove la temperatura è molto alta, non sono riusciti a trovare il corpo del ragazzo. Una situazione ancora molto incerta a quanto si può vedere dall’esterno. Per cui i tempi del recupero della salma sembrano allungarsi. Un’attesa drammatica per i parenti che aspettano poco lontano dalla zona delle operazioni con qualche cenno di insofferenza per il continuo andirivieni di curiosi.
Pietro Foderà, comandante vigili del fuoco, fa un primo bilancio del lavoro svolto finora, sottolineando le molte difficoltà incontrate dai suoi uomini: “Nella notte abbiamo portato un ecoscandaglio da Firenze, però – purtroppo – non ha dato esito positivo, perché l’ambiente non lo ha permesso, essendoci presenza di fango,acqua molto calda, esalazioni venefiche. Per cui non si può lavorare al meglio. Stamani – aggiunge Foderà – abbiamo ripreso utilizzando escavatori del comune per piazzare meglio le idrovore. Prelevando una maggiore quantità d'acqua pensiamo di rendere l’ambiente più accessibile ai nostri operatori per lavorare sotto la piscina e accedere negli anfratti dove è possibile che ci sia il corpo. Parallelamente alla piscina c’è questa sorta di piscina naturale, nella quale la situazione geologica non è molto chiara. Anzi – sottolinea –, è piuttosto complicata, perché non sappiamo esattamente in che misura sono presenti il fango, la creta, l’acqua. E come i vortici di acqua sulfurea ed esalazioni venifiche possano movimentare il sottofondo. Poi c’è una temperatura molto alta che ci rende difficile il lavoro”.