FIRENZE. Partecipare. E' una parola d'ordine in Toscana. Al punto che si promuove la nascita di processi partecipativi anche tramite finanziamenti pubblici.
A fare richiesta sono comitati di cittadini o enti locali. Gli argomenti che si trattano sono i più disparati: dal piano strutturale all'aeroporto di Ampugnano.
Un aspetto in netta controtendenza con quello che si dice della società: che è staccata dalla politica e che non si occupa della cosa pubblica. Evidentemente, quando si tratta di scegliere quello che dovrà essere del territorio in cui si vive, la gente si interessa. Eccome.
In totale sono 20 le richieste di finanziamento già approvate (quasi 700 mila euro i fondi fino ad oggi stanziati) e altre 12 in fase di selezione da parte dell’autorità garante, ha spiegato il professore Rodolfo Lewanski della facoltà di scienze politiche dell’Università di Bologna.
In questi mesi sono stati soprattutto gli enti locali e i cittadini, che devono raccogliere le firme necessarie (il numero varia in base agli abitanti totali su cui ricade l’opera), a proporre processi partecipativi ma, ha ricordato Lewanski, possono avviare l’iter anche le imprese che vogliono costruire un’opera e vogliono sottoporla al parere degli abitanti
Il futuro di Ampugnano e la grande mobilitazione di cittadini che si oppongono all'ampliamento dello scalo senese sono ovviamente compresi nella lista di coloro che hanno chiesto sostegno alla Regione. Un caso che non poteva suscitare massima attenzione anche da parte di coloro che devono elargire fondi per "stimolare ed educare alla cultura della partecipazione".
"Dato che c’è conflitto con gli enti locali – ha spiegato Lewanski proprio in merito alla richiesta che è giunta non dagli enti locali (manco a dirlo) ma dai cittadini riuniti nel comitato – stiamo cercando una mediazione".
La legge, ha sottolineato Lewanski insieme all’assessore regionale alle riforme istituzionali Agostino Fragai e al vicepresidente del Consiglio regionale Alessandro Starnini, prevede tre scadenze annuali per proporre processi partecipativi.
I prossimi sono il 31 marzo e il 31 luglio. "Se questa legge – ha commentato Fragai – fosse stata applicata alle note vicende di Castello a Firenze forse le cose avrebbero avuto una fisionomia diversa e non saremmo sommersi dai sospetti".
E se sulle opere già avviate, come la tramvia di Firenze, non è possibile più fare nulla, si può comunque agire sulle opere ancora solo abbozzate. Così, è stato aggiunto, sempre nell’ambito di Castello il Comune, i privati o i cittadini possono avviare l’iter per richiedere un processo partecipativo sul nuovo stadio della Fiorentina.
A fare richiesta sono comitati di cittadini o enti locali. Gli argomenti che si trattano sono i più disparati: dal piano strutturale all'aeroporto di Ampugnano.
Un aspetto in netta controtendenza con quello che si dice della società: che è staccata dalla politica e che non si occupa della cosa pubblica. Evidentemente, quando si tratta di scegliere quello che dovrà essere del territorio in cui si vive, la gente si interessa. Eccome.
In totale sono 20 le richieste di finanziamento già approvate (quasi 700 mila euro i fondi fino ad oggi stanziati) e altre 12 in fase di selezione da parte dell’autorità garante, ha spiegato il professore Rodolfo Lewanski della facoltà di scienze politiche dell’Università di Bologna.
In questi mesi sono stati soprattutto gli enti locali e i cittadini, che devono raccogliere le firme necessarie (il numero varia in base agli abitanti totali su cui ricade l’opera), a proporre processi partecipativi ma, ha ricordato Lewanski, possono avviare l’iter anche le imprese che vogliono costruire un’opera e vogliono sottoporla al parere degli abitanti
Il futuro di Ampugnano e la grande mobilitazione di cittadini che si oppongono all'ampliamento dello scalo senese sono ovviamente compresi nella lista di coloro che hanno chiesto sostegno alla Regione. Un caso che non poteva suscitare massima attenzione anche da parte di coloro che devono elargire fondi per "stimolare ed educare alla cultura della partecipazione".
"Dato che c’è conflitto con gli enti locali – ha spiegato Lewanski proprio in merito alla richiesta che è giunta non dagli enti locali (manco a dirlo) ma dai cittadini riuniti nel comitato – stiamo cercando una mediazione".
La legge, ha sottolineato Lewanski insieme all’assessore regionale alle riforme istituzionali Agostino Fragai e al vicepresidente del Consiglio regionale Alessandro Starnini, prevede tre scadenze annuali per proporre processi partecipativi.
I prossimi sono il 31 marzo e il 31 luglio. "Se questa legge – ha commentato Fragai – fosse stata applicata alle note vicende di Castello a Firenze forse le cose avrebbero avuto una fisionomia diversa e non saremmo sommersi dai sospetti".
E se sulle opere già avviate, come la tramvia di Firenze, non è possibile più fare nulla, si può comunque agire sulle opere ancora solo abbozzate. Così, è stato aggiunto, sempre nell’ambito di Castello il Comune, i privati o i cittadini possono avviare l’iter per richiedere un processo partecipativo sul nuovo stadio della Fiorentina.