Tra gli obiettivi c'è il raggiungimento della completa autosufficienza ed il 70% di raccolta differenziata entro il 2025
di Diego Fionda
SIENA. Il Consiglio provinciale ha ufficialmente adottato il Piano interprovinciale di gestione dei rifiuti dell’Ato Toscana Sud. Voto favorevole per il gruppo di maggioranza formato da Pd, Sel e Idv; voto contrario per i consiglieri Massimo Mori (Fratelli d’Italia – Centrodestra nazionale) e Fabrizio Camastra (Pdl). Si sono astenuti dal voto i consiglieri Donatella Santinelli e Marco Andreassi (Pdl) ed i gruppi consiliari di Udc e Rifondazione – Partito Comunista. Non voto, invece, per quanto riguarda Toscana Federata. Le perplessità maggiori sollevate dagli oppositori del Piano hanno riguardato principalmente la gestione futura di questo ambizioso progetto ed i costi che assumerà con il passare degli anni. Prima della votazione finale, il consiglio provinciale era stato chiamato a votare in merito all’emendamento proposto dal consigliere Giovanni Di Stasio (Toscana Federata) che chiedeva di inserire nel Piano uno studio sullo stato di salute dell’ambiente per evidenziare le eventuali alterazioni nei prossimi anni ed un piano di controllo periodico per prevenire possibili danni ambientali sul territorio provinciale. L’emendamento è stato respinto con il voto contrario della maggioranza ed il voto favorevole di Pdl, Udc e Rifondazione – Partito Comunista.
Dopo il via libera ricevuto in mattinata, il neo approvato Piano è stato ufficialmente presentato nel pomeriggio dal presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini, dall’assessore provinciale all’ambiente, Gabriele Berni, e dal dirigente del settore politiche ambientali della Provincia, Paolo Casprini. Il Piano interprovinciale per la gestione dei rifiuti dell’Ato Toscana Sud coinvolgerà le province di Siena, Arezzo e Grosseto e sei comuni della Val di Cornia, in provincia di Livorno. Un territorio, quindi, che comprende 109 comuni per una superficie pari al 52 per cento della Toscana (11.982 kmq) e che interesserà 899.000 abitanti. Un progetto che punta alla gestione di 600 mila tonnellate annue di rifiuti urbani ed assimilati a cui si aggiungono 1.800.000 tonnellate di rifiuti speciali. Il Piano prevede una pianificazione integrata delle politiche ambientali, puntando ad ottimizzare in un’ottica di area vasta la gestione e lo smaltimento dei rifiuti urbani e assimilati e di quelli speciali. Tanti gli obiettivi che la programmazione del Piano ha intenzione di raggiungere entro il 2025. Tra questi il più importante è la completa autosufficienza nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti urbani e assimilati. Il Piano, inoltre, punta alla riduzione della produzione dei rifiuti ed all’omogeneizzazione e l’integrazione dei sistemi di raccolta, trattamento e recupero dei rifiuti urbani. Per raggiungere questi traguardi, il Piano prevede di estendere progressivamente i sistemi di raccolta domiciliare porta a porta e di incentivare le azioni di sensibilizzazione dei cittadini. In seguito a queste azioni, il progetto prevede che, nel biennio 2018-2020, quando il Piano andrà a regime, si arriverà al 70 per cento di raccolta differenziata, con l’avvio a effettivo riciclo di almeno il 60 per cento dei rifiuti raccolti attraverso il riutilizzo, il riciclo e le diverse forme di recupero, incluso quello energetico (che non riguarderà più del 25 per cento dei rifiuti solidi urbani) e la riduzione dello smaltimento finale in discarica del 18 per cento. Un progetto, quindi, che mira a nuovi investimenti riguardanti la sensibilizzazione dei territori, senza realizzare nuovi impianti. Anzi, l’obiettivo è la dismissione progressiva di tre discariche esistenti. Una di queste sarà, per quanto riguarda la provincia di Siena, la discarica di Torre a Castello. Si cercherà, quindi, di ridurre i trattamenti di selezione per favorire i trattamenti effettivi di recupero. Non ancora definibili, invece, i costi di questo nuovo progetto. A delineare le tariffe sarà, infatti, l’Ato nel momento in cui anche la provincia di Grosseto esprimerà voto favorevole all’adozione del Piano. Voto già espresso per quanto riguarda le province di Siena ed Arezzo. L’adozione del Piano segue l’intesa preliminare sottoscritta lo scorso Dicembre dai presidenti delle tre province in questione.
“Questo progetto è frutto del lavoro di squadra e dell’integrazione di diversi territori” ha commentato il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini. “Una sfida importante in risposta alla legislazione nazionale e regionale, che non ci spaventa viste le esperienze positive sviluppate finora soprattutto nella provincia di Siena. Il Piano – conclude Bezzini – è stato caratterizzato dal dialogo ed il confronto con tutti gli attori interessati e continuerà ad essere così anche dopo l’adozione, con la possibilità di presentare osservazioni e contributi formali”.
“Questo Piano guarda al futuro dei territori coinvolti, anche quando le province non esisteranno più” sottolinea, invece, l’assessore all’ambiente della Provincia di Siena, Gabriele Berni. “Attraverso questa programmazione di area vasta che guarda al 2025 e grazie agli obiettivi prefissati, saremo in grado di mantenere l’autosufficienza nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti, ottimizzando gli impianti e dando nuovi input. Un vero e proprio atto di responsabilità delle province verso i propri territori. Naturalmente – evidenzia Berni – questi risultati potranno essere raggiunti solo arrivando a regime e per far questo c’è bisogno dell’aiuto e dell’impegno di tutti i cittadini interessati dal Piano. Per la provincia di Siena – conclude infine l’assessore – questo sarà un obiettivo primario, ma i nostri risultati sono già ottimi, come testimonia l’attuale 45 per cento di raccolta differenziata”.
Alla presentazione del Piano interprovinciale interviene anche Paolo Casprini, dirigente del settore politiche ambientali della Provincia di Siena, il quale ha espresso tutta la sua soddisfazione. “Questo progetto è nato grazie alla sinergia tra livelli amministrativi differenti. Si è cercato di individuare le risorse ed i punti di forza di questa vasta area per creare un sistema che dia garanzie. Un progetto ambizioso, che punta a diminuire gli investimenti sugli impianti, mentre punta ad aumentare quelli sulla sensibilizzazione e la raccolta differenziata. Mi preme inoltre sottolineare – conclude Casprini – che il Piano prevede anche degli incentivi per i buoni risultati ottenuti. Quindi è nell’interesse di tutti la collaborazione per una buona riuscita di questo progetto”.