Il Piano ha la capacità di attraversare una fase storica complessa, con grande attualità e lungimiranza ha detto il presidente Bezzini
SIENA. Via libera del consiglio provinciale al Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp), che regolerà la pianificazione territoriale e urbanistica della provincia di Siena per i prossimi anni. Il Piano, giunto in aula dopo un lungo percorso di revisione e partecipazione, è stato approvato questa sera (14 dicembre) con i voti favorevoli dei gruppi Pd, Sel, Idv; i voti contrari di Pdl e Lega Nord Toscana e l’astensione di Rifondazione – Comunisti Italiani. La votazione finale ha tenuto conto di tutte le 319 osservazioni al Piano e degli emendamenti presentati dai consiglieri Antonio Falcone (Rifondazione – Comunisti Italiani) e Beatrice Di Iacovo (Pd).
Ampio il dibattito sul tema. “Il Ptcp – ha detto Roberto Renai (Sel) intervenendo come presidente della Commissione consiliare Assetto del territorio – è frutto di un lavoro che, dal 2004 a oggi, ci ha visti impegnati in circa 65 commissioni consiliari. La tutela del territorio, coniugata con le necessarie esigenze di sviluppo, trova sintesi nel nuovo Piano, dove abbiamo puntato sulla perequazione per favorire una responsabilità condivisa che va oltre i confini territoriali stabiliti dalle cartine e assume un valore politico. Il percorso di revisione del Ptcp ha visto anche la necessità di ricalibrare alcuni contenuti in risposta alla crisi e oggi questo strumento si presenta attuale e al passo con le trasformazioni. Adesso è importante tenere aperto il tavolo con i Comuni e con gli altri soggetti, per un confronto continuo sulla pianificazione dello sviluppo del territorio provinciale”.
Il consigliere Antonio Falcone (Rifondazione – Comunisti Italiani), ha motivato l’astensione affermando che “il Piano, pur essendo soddisfacente, è lacunoso nelle parti che interessano la salvaguardia e la tutela della risorsa termale e la salvaguardia delle falde acquifere in relazione all’attività di escavazione”. Dai banchi dell’opposizione è arrivato, invece, il “no” del Pdl: “Riconosco al Ptcp – ha detto Massimo Mori (Pdl) – un ruolo importante per una corretta pianificazione del territorio, ma voto contro perché lo strumento non pone vincoli stringenti ai Comuni, che possono anche non rispettarlo”. Sulla stessa linea Donatella Santinelli, capogruppo Pdl. “Dal Piano emerge una visione di sostenibilità, ma il Ptcp rischia di rimanere privo di senso di fronte all’abolizione delle Province. Inoltre ci chiediamo quanto sarà recepito dai Comuni”. “E’ importante tutelare il territorio – ha aggiunto Fabrizio Camastra (Pdl) – ma del Piano va valutata anche la dinamicità e la necessità di rispondere a chi vive ogni giorno le diverse realtà. Il nuovo Ptcp non offre queste risposte”.
“Il Ptcp si basa su un lungo percorso di condivisione e getta le basi per il futuro della pianificazione del territorio – ha detto Marco Nasorri, capogruppo Pd – Al di là di quale sarà il futuro delle Province, con il suo orizzonte di area vasta, il Ptcp rimane un grande strumento a servizio dei Comuni per tutelare il territorio e l’ambiente. “Ambiente deve fare rima con economia – ha aggiunto Beatrice Di Iacovo (Pd) – sfruttando tutte le potenzialità delle nostre risorse”. Apprezzamento al Piano anche da parte di Antonio Giudilli (Idv), che ha sottolineato come il Ptcp approvato “soddisfa sia i criteri di tutela che di sviluppo del territorio ed è arrivato al termine di un percorso realmente partecipativo e condiviso”.
Il valore del lavoro svolto è stato ricordato anche dal presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini. “Il Piano approvato oggi – ha detto Bezzini – è uno strumento coerente con lo sviluppo territoriale promosso in questi anni. Il percorso è stato fortemente partecipato e trasparente e ha saputo comunicare, seppure nella complessità del tema, il valore e i contenuti del Ptcp. Il Piano, inoltre, ha la capacità di attraversare una fase storica complessa, con grande attualità e lungimiranza, proiettandolo nel futuro e interagendo con altre politiche di sviluppo territoriale. La vera sfida, adesso, è cercare di tradurre il Ptcp in uno strumento di governo attivo, portando avanti un lavoro di coordinamento che dovrà continuare anche nei prossimi mesi, coinvolgendo ancora i circondari e tutti gli altri soggetti, compresi i Comuni, che stanno già mostrando grande attenzione ai contenuti del Ptcp”.