Agiremo attraverso una serie di misure concrete, che vogliono contribuire al rilancio del nostro tessuto economico ha detto il presidente Bezzini
SIENA. Puntare su innovazione, capacità di attrarre investimenti, valorizzazione delle eccellenze, qualificazione del capitale umano e sostegno all’occupazione. Sono queste le linee guida del documento di indirizzo “Oltre la crisi. Le terre di Siena protagoniste del cambiamento con una nuova idea di sviluppo” che oggi (27 giugno) è stato approvato dal consiglio provinciale con il voto favorevole di Pd, La Sinistra, Idv e Udc e l’astensione di Pdl, Lega Nord e Rifondazione-Comunisti Italiani. Il documento rappresenta una nuova tappa del percorso di rilancio dell’economia senese che la Provincia ha avviato nel novembre 2009 con l’adozione del Piano anticrisi, proseguito, poi, lo scorso marzo con gli Stati generali dell’economia, dove furono presentate una serie di azioni da mettere in campo nei diversi settori: dalle attività produttive alla formazione, dalle politiche del lavoro all’agricoltura fino alla promozione turistica.
“Il pacchetto di misure presentate oggi – ha affermato il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini – arriva al termine di una fase di confronto con le istituzioni e le forze economiche e sociali e di bilancio sui risultati ottenuti in questi mesi dalle misure anti crisi varate ad inizio mandato. Un approfondimento necessario a comprendere lo stato attuale dell’economia senese, su cui abbiamo provato a delineare le strategie per il futuro, in un’ottica di medio e lungo periodo. Agiremo attraverso una serie di misure concrete, che vogliono contribuire al rilancio del nostro tessuto economico, ma anche puntando a definire un nuovo sistema di governance in materia di programmazione, che valorizzi la capacità di fare squadra dei diversi soggetti che agiscono sul territorio, secondo un principio di responsabilità pubblica e privata. Punteremo, inoltre, sulla semplificazione degli strumenti per il sostegno allo sviluppo, con lo scopo di renderli più funzionali e meno costosi”.
Le misure promesse dalla Provincia di Siena – in corso, in fase di realizzazione o da realizzare – si concentrano su: l’implementazione dei poli di eccellenza provinciali, tra cui biomedicale e scienze della vita, nanotecnologie, ICT, camper, cristallo; la cura del rapporto tra dimensione rurale e urbana come terreno d’innovazione; una nuova fase del binomio tra qualità del prodotto e qualità del territorio; un nuovo impulso per i prodotti di filiera corta, il biologico e la bio-diversità come aspetti qualificanti e riconoscibili delle produzioni della provincia di Siena; la filiera integrata del turismo come fattore di competitività e di massimizzazione delle ricadute positive e sostenibili sul territorio provinciale; la gestione corretta e totale del progetto europeo della “Francigena”; l’obiettivo “carbon free” come motore trasversale di una rivoluzione verde che qualifichi il territorio; un’attenzione costante alle infrastrutture; l’attrazione di nuove imprese sul territorio per differenziarne la struttura produttiva; politiche del lavoro e della formazione coerenti e a sostegno di questa idea di sviluppo”.
“Questo documento nella forma è eccellente – ha detto Giovanni Di Stasio (Lega Nord) – ma nella sostanza potrà essere applicato solo in minima parte prendendo atto che le risorse della Fondazione Mps non ci saranno più e non si sa per quanto”. Il voto di astensione è stato motivato da Di Stasio con la volontà di valutare l’attuazione delle misure proposte nel documento per evitare che “rimanga un libro dei sogni”. Astensione anche per il gruppo Pdl in consiglio provinciale che ha espresso apprezzamento per l’analisi, ma ha lamentato la scarsa condivisione delle linee guida contenute nel testo e ha espresso perplessità sull’attuazione delle misure. In particolare, il consigliere Fabrizio Camastra (Pdl) ha sottolineato che la crisi ha carattere internazionale e non dipende dalle scelte economiche e finanziarie dei governi, difendendo la linea di rigore adottata dal Ministro Tremonti. Secondo Camastra, le risorse in provincia di Siena possono ancora esserci, partendo per esempio “dall’aggiornamento catastale, che ha messo in evidenza come gli enti locali potrebbero razionalizzare di più sotto il profilo fiscale”. Il consigliere Francesco Michelotti (Pdl) ha lamentato “scarse risposte per i giovani e per le numerose potenzialità inespresse che meriterebbero più attenzione e spazio di sviluppo”, mentre il consigliere Massimo Mori (Pdl) ha sottolineato che nel documento “mancano le tappe per attuare le azioni”. Mori si è, poi, soffermato sulla necessità di concentrare sforzi e risorse sulla promozione del territorio e su ricerca e sviluppo, anche per rendere più appetibile la provincia per investimenti produttivi”.
“Quando la società chiede un maggiore intervento pubblico e il governo taglia le risorse vuol dire che qualcosa non funziona”. Con queste parole Antonio Falcone, consigliere Rifondazione-Comunisti Italiani ha aperto il suo intervento, prima del voto di astensione. Falcone ha sottolineato la necessità di interrogarsi su quali siano le effettive possibilità intervento per la Provincia, citando il caso di Chianciano Terme, dove l’amministrazione potrebbe concentrare gli sforzi “per valorizzare la risorsa termale, che può essere un valido aiuto per l’economia, locale e provinciale”. “C’è bisogno – ha concluso – di riposizionare il ruolo della Provincia”.
Angiolo Del Dottore (Udc) ha parlato di “documento esaustivo, che invita a riflettere sulla gravità della crisi, straordinaria nelle sue caratteristiche” e della necessità di offrire “modalità di intervento in linea con la rapidità che la globalizzazione richiede”. Per Del Dottore, la Provincia deve supportare al meglio “la valorizzazione dei nostri prodotti nei mercati di riferimento” e “individuare azioni pubbliche più idonee a sostenere questo momento”. Piena condivisione della linea dell’amministrazione provinciale da parte del consigliere Antonio Giudilli (Idv) che ha sottolineato come, alla base del documento, vi siano valori quali responsabilità, coerenza e partecipazione. “L’obiettivo di questo documento – ha aggiunto Marco Nasorri (Pd) – è dare una prospettiva al territorio per uscire dalla crisi. Tre i punti fondamentali su cui tutti siamo chiamati a misurarci: offrire opportunità ai nostri giovani, che sono i motori del nostro futuro; sostenibilità, intesa come qualità sociale e ambientale, per uno sviluppo che cresce in qualità e che punta su elementi di innovazione, e la capacità di sviluppare sinergie, mettendo a sistema le risorse e le potenzialità del nostro territorio. Un punto chiave condiviso anche dal consigliere Roberto Renai (La Sinistra), che ha parlato della necessità di costruire un sistema di relazioni costante per rispondere alla crisi, con l’impegno di tutti.