di Alessandra Siotto
SIENA. Sono stati catturati dalla Polizia di Siena alcuni componenti dell'organizzazione criminale responsabile delle rapine del 9 maggio e 9 luglio 2008, rispettivamente ai danni di “Siena Gioielli” in via Pianigiani e di “Fantasy” a San Rocco a Pilli. I malviventi erano specializzati nelle rapine a danno di gioiellerie, ma gli uomini della Squadra Mobile di Siena, diretti dal vicequestore aggiunto Sabatino Fortunato, li hanno seguiti e catturati in provincia di Modena. Infatti, oltre ai due colpi in provincia di Siena, la banda stava pianificando di rapinare una gioielleria a Carpi, nel modenese, il 31 ottobre ed ha commesso anche una rapina a Firenze il 20 giugno scorso ai danni di un orafo al quale erano stati sottratti preziosi per il valore di circa 50mila euro.
L’intensa attività di indagine è iniziata circa 6 mesi fa e si è conclusa l'altro ieri, ma come ha precisato il vicequestore “ci sono altre persone coinvolte, oltre a quelle già fermate, e potrebbero essere altri i colpi messi a segno della banda, per questo le indagini stanno andando avanti”.
Le indagini sono iniziate in seguito alla rapina del 09 maggio 2008 a Siena, durante la quale tre persone a volto scoperto e armate di pistola, avevano asportato diversi preziosi ed alcuni orologi “Rolex” per un valore di circa 850.000 euro. Gli investigatori hanno scoperto che c'era, vicino alla gioielleria, una telecamera a circuito chiuso del comune, la quale aveva ripreso gli ignari malviventi. Intanto, mentre proseguivano le ricerche, il 09 luglio 2008 due malviventi, della stessa organizzazione criminale, avevano perpetrato la rapina ai danni dell’esercizio “Fantasy” di San Rocco a Pilli, durante la quale venne ucciso Gaetano Brancato, di 62 anni, mentre l’altro complice, che era riuscito a fuggire, si costituì, nel pomeriggio di quello stesso giorno, ai Carabinieri di Carpi, in provincia di Modena, dopo aver abbandonato poco lontano l’auto utilizzata per la fuga con la refurtiva.
Gli agenti si sono messi sulle tracce dei sospetti e li hanno seguiti fino al 30 ottobre scorso, quando alcuni componenti della banda erano partiti dalla provincia di Napoli e alloggiavano in un Hotel a Rioveggio, in provincia di Bologna. Gli investigatori, seguendo i movimenti dei malviventi e grazie alle intercettazioni telefoniche, hanno capito che stavano preparando un colpo ai danni di una gioielleria di Carpi, in provincia di Modena. Infatti il gruppo si muoveva sempre allo stesso modo: era solito effettuare sopralluoghi preventivi per poi colpire e organizzava “come piazzare la merce” già prima del colpo.
Gli agenti della Polizia di Siena hanno fatto irruzione nell'albergo di Rioveggio la notte del 31 ottobre, intorno alle 4 ed hanno lì catturato l’esponente di maggior rilievo ed anche il promotore della banda: G.D.R., meglio noto come “Spalluzzella” , pregiudicato, napoletano di 39 anni, già sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale per una pena detentiva che doveva scontare per una precedente condanna. L'uomo era residente a Colle Val d’Elsa, da dove si era allontanato in seguito alla rapina di San Rocco a Pilli, rendendosi irreperibile perché coinvolto nei fatti. Nei suoi confronti era stato pertanto revocato, da parte del Tribunale di Sorveglianza, il beneficio concesso e disposta la carcerazione. Per poter alloggiare nell'albergo, l'uomo aveva fornito anche una carta d'identità ed una patente false, poiché risultava latitante. Oltre al capo della banda, che come copertura risultava assunto come muratore nella ditta edile del fratello, sono state fermate a Rioveggio altre 3 persone, tra cui la moglie di “Spalluzzella”, S.S., cittadina thailandese di 41 anni, ma residente da molti anni in Italia; la donna veniva usata per fare i sopralluoghi: infatti si presentavano come una coppia per non destare sospetti. Gli altri due uomini fermati a Rioveggio sono di origine napoletana: C.D.B. soprannominato “o’ Pallino”, che all’interno dell’organizzazione aveva anche il ruolo di ricettatore, e G.C. detto “Longo”, entrambi di 38 anni.
Contemporaneamente, in provincia diNapoli, i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Giugliano –Villaricca hanno arrestato il complice 34 enne, F.C. conosciuto come “Franchitiello o’ Luongo”, anch’egli napoletano.
Lo “Spalluzzella”, che nel frattempo era stato anche destinatario di Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa nei suoi confronti dal GIP del Tribunale di Siena, in quanto era stato individuato nel corso dello sviluppo delle indagini come il capo della banda, è stato tratto in arresto; “Franchitiello o’ Luongo” è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto e gli altri tre denunciati per tentata rapina aggravata ai danni di una gioielleria di Carpi.
SIENA. Sono stati catturati dalla Polizia di Siena alcuni componenti dell'organizzazione criminale responsabile delle rapine del 9 maggio e 9 luglio 2008, rispettivamente ai danni di “Siena Gioielli” in via Pianigiani e di “Fantasy” a San Rocco a Pilli. I malviventi erano specializzati nelle rapine a danno di gioiellerie, ma gli uomini della Squadra Mobile di Siena, diretti dal vicequestore aggiunto Sabatino Fortunato, li hanno seguiti e catturati in provincia di Modena. Infatti, oltre ai due colpi in provincia di Siena, la banda stava pianificando di rapinare una gioielleria a Carpi, nel modenese, il 31 ottobre ed ha commesso anche una rapina a Firenze il 20 giugno scorso ai danni di un orafo al quale erano stati sottratti preziosi per il valore di circa 50mila euro.
L’intensa attività di indagine è iniziata circa 6 mesi fa e si è conclusa l'altro ieri, ma come ha precisato il vicequestore “ci sono altre persone coinvolte, oltre a quelle già fermate, e potrebbero essere altri i colpi messi a segno della banda, per questo le indagini stanno andando avanti”.
Le indagini sono iniziate in seguito alla rapina del 09 maggio 2008 a Siena, durante la quale tre persone a volto scoperto e armate di pistola, avevano asportato diversi preziosi ed alcuni orologi “Rolex” per un valore di circa 850.000 euro. Gli investigatori hanno scoperto che c'era, vicino alla gioielleria, una telecamera a circuito chiuso del comune, la quale aveva ripreso gli ignari malviventi. Intanto, mentre proseguivano le ricerche, il 09 luglio 2008 due malviventi, della stessa organizzazione criminale, avevano perpetrato la rapina ai danni dell’esercizio “Fantasy” di San Rocco a Pilli, durante la quale venne ucciso Gaetano Brancato, di 62 anni, mentre l’altro complice, che era riuscito a fuggire, si costituì, nel pomeriggio di quello stesso giorno, ai Carabinieri di Carpi, in provincia di Modena, dopo aver abbandonato poco lontano l’auto utilizzata per la fuga con la refurtiva.
Gli agenti si sono messi sulle tracce dei sospetti e li hanno seguiti fino al 30 ottobre scorso, quando alcuni componenti della banda erano partiti dalla provincia di Napoli e alloggiavano in un Hotel a Rioveggio, in provincia di Bologna. Gli investigatori, seguendo i movimenti dei malviventi e grazie alle intercettazioni telefoniche, hanno capito che stavano preparando un colpo ai danni di una gioielleria di Carpi, in provincia di Modena. Infatti il gruppo si muoveva sempre allo stesso modo: era solito effettuare sopralluoghi preventivi per poi colpire e organizzava “come piazzare la merce” già prima del colpo.
Gli agenti della Polizia di Siena hanno fatto irruzione nell'albergo di Rioveggio la notte del 31 ottobre, intorno alle 4 ed hanno lì catturato l’esponente di maggior rilievo ed anche il promotore della banda: G.D.R., meglio noto come “Spalluzzella” , pregiudicato, napoletano di 39 anni, già sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale per una pena detentiva che doveva scontare per una precedente condanna. L'uomo era residente a Colle Val d’Elsa, da dove si era allontanato in seguito alla rapina di San Rocco a Pilli, rendendosi irreperibile perché coinvolto nei fatti. Nei suoi confronti era stato pertanto revocato, da parte del Tribunale di Sorveglianza, il beneficio concesso e disposta la carcerazione. Per poter alloggiare nell'albergo, l'uomo aveva fornito anche una carta d'identità ed una patente false, poiché risultava latitante. Oltre al capo della banda, che come copertura risultava assunto come muratore nella ditta edile del fratello, sono state fermate a Rioveggio altre 3 persone, tra cui la moglie di “Spalluzzella”, S.S., cittadina thailandese di 41 anni, ma residente da molti anni in Italia; la donna veniva usata per fare i sopralluoghi: infatti si presentavano come una coppia per non destare sospetti. Gli altri due uomini fermati a Rioveggio sono di origine napoletana: C.D.B. soprannominato “o’ Pallino”, che all’interno dell’organizzazione aveva anche il ruolo di ricettatore, e G.C. detto “Longo”, entrambi di 38 anni.
Contemporaneamente, in provincia diNapoli, i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Giugliano –Villaricca hanno arrestato il complice 34 enne, F.C. conosciuto come “Franchitiello o’ Luongo”, anch’egli napoletano.
Lo “Spalluzzella”, che nel frattempo era stato anche destinatario di Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa nei suoi confronti dal GIP del Tribunale di Siena, in quanto era stato individuato nel corso dello sviluppo delle indagini come il capo della banda, è stato tratto in arresto; “Franchitiello o’ Luongo” è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto e gli altri tre denunciati per tentata rapina aggravata ai danni di una gioielleria di Carpi.