
SIENA. Un giovane di origine moldava è stato denunciato dalla Polizia per porto di oggetti atti ad offendere e guida senza patente.
In particolare, durante un servizio ordinario di controllo del territorio i poliziotti delle Volanti della Questura di Siena hanno individuato un’autovettura BMW, modello 318, di colore nero i cui occupanti, dopo aver visto sopraggiungere la Polizia, hanno tentato di far perdere le proprie tracce, spegnendo i fari e nascondendosi in una zona buia di un distributore di carburante, nei pressi di Viale Mazzini.
Due di loro si sono dati alla fuga a piedi mentre gli altri due, il conducente ed il passeggero del lato posteriore sinistro, sono rimasti all’interno dell’autovettura. Un equipaggio della volante si è messo all’inseguimento dei fuggitivi, mentre i colleghi identificavano i compagni rimasti sul posto.
I due, un moldavo di 20 anni ed un ucraino appena maggiorenne, che in un primo momento hanno nascosto le mani in basso, senza rispettare l’ordine dei poliziotti di metterle bene in vista, una volta fatti scendere dall’auto sono stati perquisiti.
Nell’autovettura sono stati rinvenuti due coltelli, uno dei quali a serramanico e l’altro a scatto della lunghezza di 11 e 16 cm, ed un cacciavite, appartenenti al moldavo per sua stessa ammissione, oggetti che sono stati sequestrati.
Alla richiesta di esibire i documenti per l’identificazione il moldavo, regolare sul territorio nazionale e conducente del veicolo, ha mostrato agli agenti una patente di guida che ad un primo esame appariva falsa.
Lo stesso giovane ha poi riferito ai poliziotti che lo hanno accompagnato in Questura per gli accertamenti di non aver mai conseguito la patente e di averla acquistata nel proprio paese di origine.Dopo le verifiche del caso, l'auto, di proprietà della nonna del ragazzo, è stata sottoposta a fermo amministrativo. La macchina e stata poi affidata al padre del giovane, nel frattempo giunto sul posto.
I due ragazzi, in seguito alle ripetute richieste da parte degli agenti, sui loro compagni datisi alla fuga, hanno riferito che probabilmente erano scappati per sottrarsi al loro controllo perché clandestini.
In particolare, durante un servizio ordinario di controllo del territorio i poliziotti delle Volanti della Questura di Siena hanno individuato un’autovettura BMW, modello 318, di colore nero i cui occupanti, dopo aver visto sopraggiungere la Polizia, hanno tentato di far perdere le proprie tracce, spegnendo i fari e nascondendosi in una zona buia di un distributore di carburante, nei pressi di Viale Mazzini.
Due di loro si sono dati alla fuga a piedi mentre gli altri due, il conducente ed il passeggero del lato posteriore sinistro, sono rimasti all’interno dell’autovettura. Un equipaggio della volante si è messo all’inseguimento dei fuggitivi, mentre i colleghi identificavano i compagni rimasti sul posto.
I due, un moldavo di 20 anni ed un ucraino appena maggiorenne, che in un primo momento hanno nascosto le mani in basso, senza rispettare l’ordine dei poliziotti di metterle bene in vista, una volta fatti scendere dall’auto sono stati perquisiti.
Nell’autovettura sono stati rinvenuti due coltelli, uno dei quali a serramanico e l’altro a scatto della lunghezza di 11 e 16 cm, ed un cacciavite, appartenenti al moldavo per sua stessa ammissione, oggetti che sono stati sequestrati.
Alla richiesta di esibire i documenti per l’identificazione il moldavo, regolare sul territorio nazionale e conducente del veicolo, ha mostrato agli agenti una patente di guida che ad un primo esame appariva falsa.
Lo stesso giovane ha poi riferito ai poliziotti che lo hanno accompagnato in Questura per gli accertamenti di non aver mai conseguito la patente e di averla acquistata nel proprio paese di origine.Dopo le verifiche del caso, l'auto, di proprietà della nonna del ragazzo, è stata sottoposta a fermo amministrativo. La macchina e stata poi affidata al padre del giovane, nel frattempo giunto sul posto.
I due ragazzi, in seguito alle ripetute richieste da parte degli agenti, sui loro compagni datisi alla fuga, hanno riferito che probabilmente erano scappati per sottrarsi al loro controllo perché clandestini.