Troppo pochi i giorni trascorsi tra richiesta e nomina a presidente
SIENA. La Lega Nord di Siena ha presentato un esposto riguardante l’iter seguito per l’elezione della Sig. Antonella Mansi quale Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
In particolare l’esposto riguarda la procedura con la quale è stata presa la residenza nel Comune di Chiusi dalla nuova Presidente della Fondazione, dato che il procedimento amministrativo necessario per ottenere il cambio di residenza da un comune ad un altro è una procedura che richiede diversi giorni di attesa prima che possa dirsi concluso, come tra l’altro specificato su Internet sul sito del Comune di Chiusi, nella pagina dedicata ai servizi demografici.
Tra la data in cui per la prima volta si è riunita la Deputazione generale della FMPS (12 agosto 2013) e la data di elezione della Sig.ra Mansi quale Presidente (2 settembre 2013) intercorre un arco temporale di pochi giorni. Nell’esposto si chiede, pertanto, di indagare su come, se e quando siano stati effettuati, o eventualmente omessi, gli accertamenti di legge necessari ad acquisire la residenza a Chiusi.
Ciò risulta di estrema importanza per verificare se, all’atto della nomina, la Sig.ra Mansi abbia risposto ai requisiti richiesti dall’art. 15 co. 1 dello Statuto della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, che riporta: “Il Presidente della Fondazione, nominato ai sensi dell’art. 8 comma 2 lettera d) dello statuto, è scelto fra persone residenti nel Comune o nella Provincia di Siena”.
Nell’esposto è stato altresì richiesto di accertare che la Sig. Mansi, in proprio o quale socio, consigliere di amministrazione, legale rappresentante o quant’altro di società di capitali o di persone abbia in essere mutui, debiti od altre posizioni di debenza con la Banca MPS e/o con sue partecipate o controllate. In caso positivo la Lega chiede di verificare se questa eventuale situazione sia stata evidenziata nel curriculum vitae prodotto dalla Sig. Mansi ai fini della nomina a Presidente della Fondazione.
“Se c’è chi si spertica in elogi nei confronti del Presidente della Fondazione ed oggi pare cambiare idea dopo le dimissioni di Olivato (forse avrebbe fatto meglio a tacere per non mettere in luce la propria incoerenza), noi crediamo che vada fatta chiarezza ed affermiamo altresì che i comportamenti messi in luce in questi pochi mesi alla guida di Palazzo Sansedoni ci sembrano far parte di un refrain già visto e già sentito: una presidenza della Fondazione completamente appiattita sul volere di quella della Banca. Ha ragione invece Eugenio Neri quando dice che la Mansi è stata nominata con una modalità che rompe – forzatamente, aggiungiamo – il legame con la Città. Sul giudizio complessivo della presidenza Mansi pesano non solo le strategie future, ma anche il passato. Noi chiediamo trasparenza e verità sul periodo più buio della storia di Siena. Se la Mansi dice che il rapporto con la Banca MPS è dialettico, vogliamo piuttosto ricordare che lei è ancora l’azionista di maggioranza e che questo ruolo va fatto pesare nella difesa degli interessi della Città, dei senesi dipendenti e delle loro famiglie. Invece sentiamo ancora parlare di aumento di capitale, di nuove uscite, di esternalizzazioni, quando allo stato attuale quella presentata giovedì 14 novembre è la settima trimestrale negativa di Fabrizio Viola. Qualcosa vorrà pur dire. La Mansi si sta comportando solo ed esclusivamente da agente liquidatore, alla faccia dei reali interessi della Città”, commenta la Lega Nord di Siena.
Lega Nord Siena