L’operazione, diretta dal sostituto procuratore Alessandra Chiavegatti, ha comportato 61 perquisizioni locali e la denuncia di 57 persone, coinvolte a vario titolo.
Il comunicato delle Fiamme Gialle recita in proposito: "Da un’analisi della consistente documentazione acquisita, dagli interrogatori effettuati, dagli appostamenti e sopralluoghi condotti soprattutto tra le Crete senesi, nonché dai rilevamenti tecnici (giacenze) eseguiti su cisterne ed autobotti, i finanzieri hanno potuto scoprire un sistema di frode attivato da un importante rivenditore commerciale di Siena, che si avvaleva di molteplici aziende agricole assegnatarie del prodotto agevolato da parte dell’Amministrazione Provinciale, nonché di vettori compiacenti per eseguire i trasporti illegali. E’ stato accertato che il combustibile assegnato veniva illecitamente scaricato e ceduto ad altre imprese commerciali ed agricole non aventi diritto. Al fine di rendere regolare la compravendita del prodotto agevolato, veniva emessa, a scorta dei trasporti del gasolio agricolo in distrazione, documentazione fiscale (fatture e D.A.S.) nei confronti delle aziende agricole realmente assegnatarie; queste, compiacenti col sistema illecito ideato, presentavano a loro volta certificazioni fittizie all’Amministrazione Provinciale di Siena al fine di ottenere indebitamente, anche per l’anno successivo, il medesimo carico di prodotto petrolifero".
Le Fiamme Gialle hanno sequestrato circa 120mila litri di gasolio agevolato ed accertato il consumo in frode altri 470mila litri; sono coinvolti uno dei maggiori fornitori di prodotti petroliferi delle aziende senesi che operano nel settore agricolo e circa 50 imprenditori agricoli e commerciali.
Si tratta – si legge ancora nella nota della Finanza – di una frode redditizia posto che la provincia è una delle maggiori utilizzatrici delle agevolazioni fiscali nel settore dei prodotti petroliferi ad uso agricolo; basti pensare che il prodotto agevolato rispetto a quello normale consente un risparmio di circa il 78% dell’imposta ordinaria (pari a circa 0,32 euro per litro).
L'evasione complessiva è di circa 250mila Euro, la sottrazione di un imponibile di oltre 500mila Euro in materia di imposte dirette e violazioni IVA per oltre 450mila Euro.
L’operatore commerciale principale artefice della truffa, oltre alle sanzioni fiscali, rischia di dover corrispondere anche un consistente importo, a titolo di responsabilità amministrativa per truffa ai danni dello Stato.