La manovra approvata deve ra essere sottoposta al Consiglio comunale
di Augusto Mattioli
SIENA. La Giunta di oggi pomeriggio (30 maggio) ha deliberato un intervento strutturale per garantire la stabilizzazione del bilancio comunale nel triennio 2012 – 2014 e risanare i bilanci del triennio 2009 – 2011.La manovra dovrà essere approvata dal consiglio comunale del prossimo 5 giugno.
Gli obiettivi principali fissati sono eliminazione della pratica di utilizzare parte delle erogazioni della Fondazione Mps per la spesa corrente a copertura di servizi essenziali, rimodulazione della durata e la rata annuale dei buoni ordinari comunali, conferma dei servizi essenziali. La stabilizzazione del bilancio comunale per gli anni 2012-2014 impegno il Comune per un totale di 4 milioni all’anno (comprendenti tagli di spesa ed entrate con la rimodulazione dell’Irpef).
La giunta senese inoltre ha deciso di incrementare la vendita di immobili di sua proprietà per coprire il disavanzo maturato nel triennio 2009 -2011 con la precedente amministrazione. Una decisione “per mettere Siena al sicuro”, come ha puntualizzato il sindaco Franco Ceccuzzi.
“Avremmo potuto spalmare la manovra in più anni – ha aggiunto il sindaco dimissionario – ma vista la crisi politica l’abbiamo decisa subito. Lasciarla al commissario sarebbe stato grave”. Ceccuzzi dunque con la sua proposta al consiglio comunale in realtà sembra voler dare delle indicazioni al commissario, che dovrebbe arrivare quando tra pochi giorni le sue dimissioni saranno irrevocabili. Per il momento nulla lascia pensare che ci sia una ricomposizione.
Tornando all’intervento di stabilizzazione dei conti Ceccuzzi premettendo che è stato concertato assieme a sindacati e associazioni di categoria, ha precisato che sarà possibile mantenere “servizi fondamentali su sociale, istruzione e attività culturali”. Le strategie di bilancio del triennio 2012-2014 prevedono di compensare le minori erogazioni della Fondazione con tagli alla spesa corrente per 4 milioni e di ritoccare le imposte per coprire il taglio di trasferimenti statali di circa 2 milioni all’anno. Le maggiori entrate arriveranno da un “aggiustamento” dell’addizionale Irpef per i vari scaglioni di reddito. La riduzione dei costi riguarderà il museo Santa Maria della Scala con una riorganizazione della gestione, con la chiusura per un giorno alla settimana, la sua chiusura in gennaio e febbraio “per la manutenzione”, e la politica, personale, comunicazione, spese generali. In particolare saranno ridotte del 15 % le indennità del sindaco e degli assessori, del 30% le spese postali, del 40% per il cerimoniale, del 50% quelle delle indagini statistiche. Risparmi, quindi, di 600 mila euro nel personale (attraverso la diminuzione dei dirigenti e la scelta di non effettuare sostituzioni, tranne che nel settore educativo), 100 mila nella comunicazione.
Saranno mantenuti tutti gli asili esistenti all’interno del territorio comunale: sia i sei gestiti direttamente dal Comune, sia i tre affidati in gestione tramite gara; per i diversamente abili, rimangono gli impegni per: l’abbattimento delle barriere architettoniche; le attività di socializzazione e per l’inserimento nel mondo del lavoro; l’assistenza a scuola, quella domiciliare, che sarà recuperata per l’80 per cento; i servizi e le prestazioni diurne e residenziali (S. Petronilla) e i buoni taxi. Per gli anziani, invece, è previsto il recupero dell’ottanta per cento dell’assistenza domiciliare, restano le attività estive; i contributi per le rette di ricovero; il Centro diurno e la residenza “Villa Rubini”; il Centro di socializzazione La Mimosa e il Telesoccorso.
La manovra prevede, inoltre, la ricontrattazione dei Boc per far scendere del 40 per cento il fabbisogno annuale di erogazione dalla Fondazione MPS nel triennio, bloccando ogni nuovo indebitamento da emissione di Boc e distribuendo su un arco temporale più lungo la restituzione del debito. La previsione media annua di erogazione per i Boc sarebbe di circa 6 milioni di euro rispetto agli 11 attuali.