SIENA. Missione compiuta: alle ore 15 di giovedì 26 agosto dodici paracadutisti del 186° Reggimento paracadutisti “Folgore” di Siena, hanno portato a termine l’ascesa alla vetta del Monte Bianco, uno dei luoghi simbolo per l’Italia.
In occasione del primo anniversario dell’attacco del 17 settembre 2009 a Kabul dove persero la vita quattro paracadutisti del Reggimento, capitano Antonio Fortunato, caporal maggiore Scelto Matteo Mureddu, caporal maggiore scelto Giandomenico Pistonami, caporal maggiore scelto Davide Ricciuto, il comando del Reggimento, in collaborazione con La Fondazione Monte dei Paschi di Siena, ha deciso di organizzare una spedizione sulla cima più alta d’Europa a ricordo di tutti i caduti nelle missioni internazionali.
Partiti da Courmayer alle prime luci dell’alba i paracadutisti in poco più di otto ore hanno raggiunto la vetta portando con loro una bandiera del 186° Reggimento.
Lassù sopra le nuvole, ad oltre quattromila metri, in un riverente silenzio, hanno rivolto il pensiero a chi in questi anni ha sacrificato la vita in nome e per conto del Popolo Italiano. Successivamente il ricordo è andato ai volti sorridenti degli amici caduti in Afghanistan ed al capitano Fabio Taranta deceduto a seguito di un aviolancio il 3 settembre sempre dello scorso anno.
Trascorsa la notte in un rifugio a tremila metri i militari sono rientrati a Siena consegnando alla bandiera del Reggimento anche questa medaglia. Niente di materiale, ma con un valore morale inestimabile.
In occasione del primo anniversario dell’attacco del 17 settembre 2009 a Kabul dove persero la vita quattro paracadutisti del Reggimento, capitano Antonio Fortunato, caporal maggiore Scelto Matteo Mureddu, caporal maggiore scelto Giandomenico Pistonami, caporal maggiore scelto Davide Ricciuto, il comando del Reggimento, in collaborazione con La Fondazione Monte dei Paschi di Siena, ha deciso di organizzare una spedizione sulla cima più alta d’Europa a ricordo di tutti i caduti nelle missioni internazionali.
Partiti da Courmayer alle prime luci dell’alba i paracadutisti in poco più di otto ore hanno raggiunto la vetta portando con loro una bandiera del 186° Reggimento.
Lassù sopra le nuvole, ad oltre quattromila metri, in un riverente silenzio, hanno rivolto il pensiero a chi in questi anni ha sacrificato la vita in nome e per conto del Popolo Italiano. Successivamente il ricordo è andato ai volti sorridenti degli amici caduti in Afghanistan ed al capitano Fabio Taranta deceduto a seguito di un aviolancio il 3 settembre sempre dello scorso anno.
Trascorsa la notte in un rifugio a tremila metri i militari sono rientrati a Siena consegnando alla bandiera del Reggimento anche questa medaglia. Niente di materiale, ma con un valore morale inestimabile.