Anche i senesi della FIOM CGIL parteciperanno alla manifestazione regionale a Massa Carrara
SIENA. ‘Da Pomigliano a Mirafiori. Il Lavoro è un bene comune. Difendiamo ovunque contratto e diritti’, è sulla base di questo messaggio che la FIOM CGIL ha promosso per venerdì 28 gennaio lo sciopero generale di 8 ore dei lavoratori metalmeccanici.
“Lo slogan – sottolinea Claudio Guggiari, Segretario Generale della CGIL di Siena – ben riassume le motivazioni della lotta che la FIOM, insieme a tutta la CGIL, sta portando avanti a sostegno del Contratto Collettivo Nazionale di lavoro senza deroghe, a difesa della legalità, della democrazia e della libertà di rappresentanza sindacale e per combattere la precarietà ridando un futuro ai giovani e al lavoro”. “La risposta positiva delle persone a sostegno di questa importante mobilitazione – spiega Guggiari – è sorta spontaneamente, senza nessun condizionamento politico o di partito, segno che in un momento in cui si mette in discussione tutto, il contratto nazionale, gli orari di lavoro, il salario, la malattia, il diritto di sciopero e le libertà in genere, con la volontà di cancellare tutte le conquiste storiche del movimento dei lavoratori che hanno fatto grande l’Italia, la gente capisce che si deve scendere in piazza per manifestare e lottare insieme, uniti, in nome della democrazia”.
Marco Goracci, Segretario Generale FIOM CGIL Siena afferma che “la determinazione e caparbietà dei metalmeccanici nel difendere i diritti e le conquiste sociali a difesa del mondo del lavoro troverà un’ulteriore occasione di conferma venerdì, giornata di sciopero nazionale con una manifestazione regionale a Massa Carrara”. “L’episodio quello dell’azienda torinese – aggiunge Goracci – apre una diga i cui effetti rischiano di travolgere l’intero mondo del lavoro, spingendo i lavoratori ad azioni di protesta in un possibile quanto auspicabile crescendo di iniziative”. “Non sono solo i metalmeccanici della FIOM ad insorgere – ha concluso – ma tutta la CGIL è impegnata nella buona riuscita dell’iniziativa, così come molti semplici cittadini che hanno dato la loro adesione e sostegno ai motivi dello sciopero: casalinghe, pensionati, imprenditori, studenti, commercianti, liberi professionisti, insegnanti; in pochi giorni tante persone hanno sottoscritto l’appello della FIOM “Uniti ce la possiamo fare” grazie anche all’ausilio di SEL e della Federazione della Sinistra che si sono prodigati con generosità in questa iniziativa”.