SIENA. “La direttiva sul Decoro emanata recentemente dal Ministero dei Beni Culturali è un atto superfluo. Ripercorre confusamente una pista già battuta senza efficacia in passato, non fornisce indicazioni chiare, e si presta al rischio di altri possibili conflitti di interesse, e quindi di mala-burocrazia. L’unico effetto certo in questo momento è quello di creare paure nelle categorie commerciali e di questo si sentiva tutt’altro che il bisogno”. Così Graziano Becchetti, presidente di Confesercenti Siena interviene sulla Direttiva con la quale il Ministero punta a normare i luoghi ‘culturalmente rilevanti’. Lo fa dopo l’analisi dell’atto compiuta dall’ufficio Legislativo dell’associazione di categoria, e nell’imminenza di un incontro che il Ministro Ornaghi ha fissato in proposito con i referenti nazionali di Confesercenti per la fine di questo mese. “La nostra lettura approfondita ci dice che questa è una direttiva superflua, nata senza il confronto con le parti sociali, priva di strumenti capaci realmente di colpire la piaga dell’abusivismo e apparentemente intenzionata a ‘punire’ soltanto i venditori ambulanti che rispettano le regole, mettendo a rischio il posto di lavoro di centinaia di persone anche in provincia di Siena. Non solo – prosegue Becchetti – per come è composta, fa temere anche che possa creare difficoltà anche ad altri tipi di commercio su area pubblica, come i chioschi delle edicole o i tavoli all’aperto dei pubblici esercizi”.
Secondo Confesercenti, tratta di una direttiva che non ha ragione d’essere, visto che i Comuni hanno già a disposizione tutti gli strumenti necessari a tutelare i beni culturali delle nostre città. Per questo motivo Confesercenti ha richiesto un incontro urgente con il Ministro per i Beni Culturali Ornaghi, le sovraintendenze delle Regioni e i rappresentanti dell’ANCI.