SIENA. E’ iniziato stamani (15 dicembre) alle 9.30 al Teatro dei Rozzi l’interessante incontro pubblico promosso dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con le Politiche Culturali della Regione Toscana per discutere degli interventi pubblici per lo spettacolo dal vivo e sul ruolo della giovane produzione indipendente che deve, in questo momento, fronteggiare vincoli economici e normativi.
Autorevoli studiosi, critici teatrali, politici e giovani operatori culturali hanno cercato di focalizzare l’attenzione sulle risorse e sulle strategie da mettere in atto in campo culturale.
Un primo momento di riflessione sul mondo dello spettacolo, “privilegiando il dialogo – come ha detto l’assessore alla Cultura Marcello Flores D’Arcais, che ha introdotto l’incontro – con le nuove generazioni” che sicuramente rappresentano la scommessa per il futuro, per restituire alla cultura italiana un meritato prestigio europeo. La riorganizzazione dello spettacolo infatti conosce oggi una situazione complessa. In questo contesto l’amministrazione regionale svolge un ruolo intenso e innovativo soprattutto a livello di legislazione autonoma. Lo strumento delle residenze artistiche,
introdotto nel 2000, avvicina le compagnie al territorio".
Secondo Ilaria Fabbri – dirigente del settore spettacolo e progetti speciali per la cultura della Regione Toscana – “la capacità empatica è fondamentale per creare una relazione vera con il pubblico.”
Per questo Mimma Gallina, docente di organizzazione teatrale, sostiene che possono essere individuate forme che favoriscano l’emersione dei nuovi gruppi, per permettere ai giovani talenti di passare da “categoria protetta” a “realtà normale”. Ma nessuna prospettiva concreta per un teatro che guardi al futuro può prescindere da un’auto-analisi del sistema nel suo complesso.
Investire nella qualità dell’offerta culturale, anche se innovativa, secondo Simonetta Pecini – presidente della Fondazione Toscana Spettacolo – è l’obiettivo di un ente di promozione e distribuzione del settore pubblico. Come fondamentale è la collaborazione con la Regione per continuare a trovare gli spazi e assicurare continuità artistica alle giovani compagnie.
Un teatro al servizio della cittadinanza è l’esperienza riportata da Fabio Mangolini – presidente della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, un’agenzia culturale della città, volano di sviluppo economico e sociale.
“Il teatro sta vivendo un momento di straordinaria vitalità” secondo il critico Renato Palazzi. E’ in aumento il numero dei nuovi gruppi che si affacciano all’attenzione nazionale, un fermento collettivo diffuso soprattutto nei piccoli centri, scavalcando la metropoli. Una ventata di rinnovamento alimentata da un linguaggio complesso e dinamico. Il ricambio generazionale è possibile – ha evidenziato il critico – se assecondato e favorito da opportune iniziative, nonché da nuove risorse organizzative e strutture produttive.
Molti gli interrogativi e gli spunti di riflessione emersi nella mattinata dai vari protagonisti del mondo culturale che l’appuntamento senese ha fatto incontrare.
L’auspicio generale è che dalla discussione emergano indicazioni concrete per il superamento dei vincoli e dei limiti burocratici che penalizzano, in particolar modo, la
giovane produzione teatrale.
Autorevoli studiosi, critici teatrali, politici e giovani operatori culturali hanno cercato di focalizzare l’attenzione sulle risorse e sulle strategie da mettere in atto in campo culturale.
Un primo momento di riflessione sul mondo dello spettacolo, “privilegiando il dialogo – come ha detto l’assessore alla Cultura Marcello Flores D’Arcais, che ha introdotto l’incontro – con le nuove generazioni” che sicuramente rappresentano la scommessa per il futuro, per restituire alla cultura italiana un meritato prestigio europeo. La riorganizzazione dello spettacolo infatti conosce oggi una situazione complessa. In questo contesto l’amministrazione regionale svolge un ruolo intenso e innovativo soprattutto a livello di legislazione autonoma. Lo strumento delle residenze artistiche,
introdotto nel 2000, avvicina le compagnie al territorio".
Secondo Ilaria Fabbri – dirigente del settore spettacolo e progetti speciali per la cultura della Regione Toscana – “la capacità empatica è fondamentale per creare una relazione vera con il pubblico.”
Per questo Mimma Gallina, docente di organizzazione teatrale, sostiene che possono essere individuate forme che favoriscano l’emersione dei nuovi gruppi, per permettere ai giovani talenti di passare da “categoria protetta” a “realtà normale”. Ma nessuna prospettiva concreta per un teatro che guardi al futuro può prescindere da un’auto-analisi del sistema nel suo complesso.
Investire nella qualità dell’offerta culturale, anche se innovativa, secondo Simonetta Pecini – presidente della Fondazione Toscana Spettacolo – è l’obiettivo di un ente di promozione e distribuzione del settore pubblico. Come fondamentale è la collaborazione con la Regione per continuare a trovare gli spazi e assicurare continuità artistica alle giovani compagnie.
Un teatro al servizio della cittadinanza è l’esperienza riportata da Fabio Mangolini – presidente della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, un’agenzia culturale della città, volano di sviluppo economico e sociale.
“Il teatro sta vivendo un momento di straordinaria vitalità” secondo il critico Renato Palazzi. E’ in aumento il numero dei nuovi gruppi che si affacciano all’attenzione nazionale, un fermento collettivo diffuso soprattutto nei piccoli centri, scavalcando la metropoli. Una ventata di rinnovamento alimentata da un linguaggio complesso e dinamico. Il ricambio generazionale è possibile – ha evidenziato il critico – se assecondato e favorito da opportune iniziative, nonché da nuove risorse organizzative e strutture produttive.
Molti gli interrogativi e gli spunti di riflessione emersi nella mattinata dai vari protagonisti del mondo culturale che l’appuntamento senese ha fatto incontrare.
L’auspicio generale è che dalla discussione emergano indicazioni concrete per il superamento dei vincoli e dei limiti burocratici che penalizzano, in particolar modo, la
giovane produzione teatrale.