Contestazione all'incontro con Susanna Camusso
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SIENA. (a. m.) Alla base non piace proprio l’accordo firmato dai cosiddetti sindacati “gialli” confederati e Confindustria. Lo hanno fatto capire a chiare lettere al grido di “Venduti, vergogna” e con uno striscione in cui c’era scritto “La concertazione uccide il lavoro”.
La segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, era appena arrivata nella sala in cui si teneva l”iniziativa del sindacato sul tema “Contrattazione: lavoro come dimensione collettiva”, quando è partita la contestazione di un gruppo di giovani di organizzazioni universitarie di sinistra e di esponenti di sindacati autonomi. Il motivo della protesta, hanno sottolineato gli organizzatori della contestazione, è “il recente accordo tra sindacati confederali e Confindustria” che, sostengono, “rappresenta uno degli attacchi più forti ai diritti dei lavoratori, una delle tappe di epilogo del processo di trasferimento del modello Marchionne a tutto il mondo del lavoro”.
Il convegno è stato interrotto e il servizio d’ordine della Cgil ha accompagnato fuori dalla sala i manifestanti, che ne hanno denunciato i metodi troppo rudi. Susanna Camusso non ha accennato a rispondere sul tema dell’accordo contestato.
Il comunicato dei contestatori
La contestazione di oggi all’iniziativa della CGIL è servita ad evidenziare la contrarietà all’accordo tra CONFINDUSTRIA e UIL-CISL-CIGL sulla rappresentatività nel privato e alle politiche di austerità, precarietà e concertazione degli ultimi vent’anni.
Un sindacato dei lavoratori che si chiude in un albergo a quattro stelle per parlare di lavoro è emblematico della distanza che lo separa dal paese reale. La CGIL pensava di portare la sua Segretaria in un paesaggio “da cartolina” ma il conflitto sociale si esprime anche qui. Le politiche collaborazionista con i padroni hanno portato precarietà, inquinamento ambientale (basti pensare a cosa succede in Amiata) e disoccupazione.
La reazione squadrista del servizio d’ordine CGIL davanti ad una contestazione che si è limitata ad uno striscione, dimostra la volontà di reprimere qualsiasi forma di dissenso per nascondere il conflitto sociale e presentare questo territorio ancora come loro feudo.
Ma il disagio è troppo palese per poter essere negato anche nella nostra “bella e ridente” Siena.
USB_Unione Sindacale di Base – Confederazione dei COBAS – DAS_Dimensione Autonoma Studentesca – Rete della Conoscenza_Siena
Il testo del volantino
Il recente accordo interconfederale (tra Confindustria, CGIL, CISL e UIL) rappresenta uno degli attacchi più forti ai diritti dei lavoratori, una delle tappe di epilogo del processo di trasferimento del modello Marchionne a tutto il mondo del lavoro. Questi prevede che per partecipare alle elezioni delle RSU, si dovrà dichiarare di rinunciare al diritto di sciopero. Si tratta dell’ennesima prova di servilismo dei cosiddetti sindacati gialli, organizzazioni che dovrebbero tutelare il lavoro specialmente in una fase di crisi come questa (disoccupazione giovanile al 42%), ma che in realtà non sono altro che emanazione degli interessi dei padroni. Quest’accordo di fatto rende impossibile qualsiasi conflittualità all’interno dei luoghi di lavoro, condizionando il voto dei lavoratori per le elezioni delle RSU e fiaccando la resistenza delle componenti più combattive del sindacato.
E’ necessario innanzitutto che i lavoratori prendano coscienza di chi (non) li rappresenta e che si mobilitino unitariamente per scardinare questo perverso meccanismo concertativo, promuovendo il loro protagonismo di classe.