SIENA. Una settimana di performance, laboratori e workshop attende la compagnia Motus, partita oggi (18 agosto) alla volta di Srebrenica, città divenuta tristemente famosa durante la guerra dei Balcani per l’eccidio del luglio 1995 che causò oltre 9mila vittime, soprattutto donne e bambini. La compagnia senese affiliata al Comitato provinciale Arci di Siena rimarrà nella città bosniaca fino al 24 agosto per partecipare alla Settimana Internazionale della Memoria di Srebrenica, manifestazione giunta alla terza edizione e dedicata al ricordo del massacro.
La Settimana Internazionale della Memoria di Srebrenica è legata al progetto “Adopt Srebrenica”, promosso e sostenuto dalla Fondazione Alexander Langer di Bolzano e dall’associazione della Bosnia-Erzegovina Tuzlanska Amica di Tuzla per stimolare una maggiore attenzione internazionale su Srebrenica. Il progetto rappresenta un’iniziativa di partnerariato con la città e coinvolge attivamente le amministrazioni pubbliche e molte associazioni italiane e internazionali. La Provincia di Siena ha aderito attraverso il progetto “Moving to peace” e il sostegno alla compagnia Motus, la cui collaborazione ad “Adopt Srebrenica” risale allo scorso anno.
In occasione della Settimana Internazionale della Memoria di Srebrenica, la compagnia Motus proporrà lo spettacolo “Iris sotto il mare” nel restaurato Teatro della Casa della Cultura. La rappresentazione, proposta a Siena nei mesi scorsi e successivamente anche a Lisbona e a Londra, è stata realizzata nell’ambito del progetto europeo “Migrant Women”, in collaborazione con il CantinoneArte di Montepulciano e con il partenariato del Comune di Siena e ha ricevuto l’encomio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Lo spettacolo è dedicato a Iris Noelia Palacio Crus, emigrata in Italia dall'Honduras senza documenti e morta nel silenzio nel mare dell’Argentario per salvare la vita della bambina a cui faceva da baby sitter.
La Settimana Internazionale della Memoria di Srebrenica sarà completata da incontri con autori letterari, scrittori o giornalisti della Bosnia Erzegovina e dell'area balcanica e da seminari di approfondimento per studenti universitari, in collaborazione con il Master per operatori di pace e mediatori dei conflitti internazionali dell'Università di Bologna.