
SIENA. La Cna Fita di Siena e la Cna Fita Toscana sono pronte a mobilitarsi e ad intraprendere un’azione legale collettiva contro i pedaggi sui raccordi autostradali Firenze – Siena – Bettole – Perugia , annuncia il presidente della Cna Fita di Siena Giancarlo Betti: “Riteniamo tale provvedimento, varato con l’attuale manovra finanziaria correttiva, un vero e proprio balzello iniquo ed illegittimo. Purtroppo la forte mobilitazione attuata da parte delle Istituzioni locali e delle varie associazioni nei giorni scorsi – sostiene Betti – sembra non aver prodotto nessun risultato ed è per questo che noi autotrasportatori toscani, che saremo quelli più colpiti da tale provvedimento, come se non bastassero il forte aumento del gasolio e degli altri pedaggi autostradali per mettere ancora più in crisi le nostre aziende, abbiamo deciso di fare un’azione legale collettiva contro i palesi elementi di illegittimità mostrati dal provvedimento stesso. Ci sembra chiaramente illegittimo ad esempio il fatto di dover pagare una tariffa a fronte della mancata fruizione delle tratte stradali richiamate sopra, in quanto l’Anas in fase transitoria, per l’impossibilità ad istituire nuovi caselli in tempi rapidi, è autorizzata a riscuotere il pedaggio in prossimità dei caselli dei raccordi autostradali suddetti, applicando una maggiorazione tariffaria forfetaria di un euro per autovetture e piccoli furgoni e di due euro per autocarri e mezzi pesanti”.
La rabbia dei trasportatori della Cna è alta e si percepisce anche una forte determinazione all’azione nelle parole del presidente della Fita: “Ovviamente non finisce qui – continua Betti – perché a parte gli elementi di illegittimità per i quali faremo l’azione legale collettiva, noi non possiamo sopportare un altro onere che a conti fatti per un’impresa di autotrasporto che opera all’interno della Regione o delle regioni confinanti e ciò riguarda il 90% delle nostre imprese, costerà in media tremila euro a camion all’anno, un costo molto elevato che oltre ad aggravare la nostra già compromessa situazione economico/finanziaria mina anche la nostra competitività. Ed allora -conclude Betti – ci vedremo costretti a mobilitarci con altre forme di protesta, sicuramente più eclatanti, fino a quando questo balzello non sarà eliminato”.
La rabbia dei trasportatori della Cna è alta e si percepisce anche una forte determinazione all’azione nelle parole del presidente della Fita: “Ovviamente non finisce qui – continua Betti – perché a parte gli elementi di illegittimità per i quali faremo l’azione legale collettiva, noi non possiamo sopportare un altro onere che a conti fatti per un’impresa di autotrasporto che opera all’interno della Regione o delle regioni confinanti e ciò riguarda il 90% delle nostre imprese, costerà in media tremila euro a camion all’anno, un costo molto elevato che oltre ad aggravare la nostra già compromessa situazione economico/finanziaria mina anche la nostra competitività. Ed allora -conclude Betti – ci vedremo costretti a mobilitarci con altre forme di protesta, sicuramente più eclatanti, fino a quando questo balzello non sarà eliminato”.