Una delibera dell'amministrazione uscente invita alla prosecuzione del progetto. Nonostante il programma presentato da Ceccuzzi
SIENA. Sul Corriere Fiorentino del 18 maggio, nei commenti alle elezioni in Toscana, si leggeva che il neosindaco di Siena Franco Ceccuzzi “parte da alcuni NO alle linee della vecchia amministrazione: NO allo sviluppo a sud della Città, la cosiddetta Siena 2, la Città dell’Arbia, pensata nel piano strutturale dal suo predecessore Cenni, e NO al nuovo stadio in periferia”.
Sul Corriere di Siena del 12 maggio era uscito un articolo dal titolo: “La programmazione di Ceccuzzi – Consumo zero del territorio”; e l’ex sindaco di Siena prof. Mauro Barni, sostenitore della candidatura di Ceccuzzi, sempre sul Corriere (5 maggio), aveva dichiarato: ” La ipotesi di una megalopoli gemmata a sud è oggi impraticabile”. Nel suo programma elettorale, Franco Ceccuzzi aveva scritto: “Il perdurare della crisi economica e le minori risorse disponibili portano alla scelta di non realizzare il nuovo impianto a Isola d’Arbia”. Ma, mentre Ceccuzzi scriveva il suo programma, il sindaco uscente convocava una riunione di Giunta per deliberare il contrario. Infatti, il 3 maggio, a pochi giorni dalle elezioni, la Giunta uscente è riuscita ancora a riunirsi per deliberare un atto di indirizzo politico-amministrativo, che chiede alle strutture comunali: 1- di adoperarsi in tutti i modi per acquisire i terreni del nuovo stadio; 2- di invitare gli aventi interesse a individuare il soggetto “anche appositamente raggruppato”, per realizzare il nuovo stadio a Borgo Vecchio; 3- di valutare i programmi di attuazione “tenendo conto del preminente interesse pubblico alla realizzazione dell’impianto…e della necessità di recuperare le spese sostenute per la progettazione dell’intervento”. E’ come se l’Autorità politica uscente non si fidasse del successore e ordinasse agli uffici comunali di concludere la questione: ma l’assurdo è che si deve costruire per riprendere le spese della progettazione!
Il progetto del nuovo stadio per 20.000 persone in località Borgo Vecchio, deliberato dal Consiglio Comunale nel 2005, rappresenta il fiore all’occhiello della “Cittadella dello Sport”, ATI n.7, contenuta nel Regolamento Urbanistico approvato il 24 gennaio 2011. Contro il Regolamento Urbanistico Italia Nostra aveva presentato osservazioni, e anche la Regione Toscana aveva chiesto di “riconsiderare l’impianto progettuale dell’ATI 7 allo scopo di assicurare uno sviluppo insediativo coerente con le prescrizioni del PIT [Piano di Indirizzo Territoriale], soprattutto per quanto attiene alla salvaguardia…..della città policentrica toscana e del paesaggio”. La “Cittadella dello Sport”, viene chiamata erroneamente dell’Arbia, ma in realtà Isola d’Arbia, zona industriale con diversi capannoni abbandonati, si trova più a sud e non ha niente a che vedere con l’area oggetto dell’intervento; quest’ultima interessa più di 75 ettari di campagna intatta, a neanche 5 chilometri da Porta Romana, ed è tutelata paesaggisticamente ai sensi della legge 1497/39 per effetto del Decreto Ministeriale del 16/01/1974, che recita: “ [La zona] ha notevole interesse pubblico, perché costituisce, dal punto di vista dell’intervento dell’uomo, una naturale continuazione della campagna senese più prossima al centro storico”: ebbene, si tratta proprio della campagna senese raffigurata nel celebre affresco di Ambrogio Lorenzetti del Palazzo pubblico di Siena, “Gli effetti del Buon Governo”.
L’area rientra anche nella “buffer zone”, zona cuscinetto, individuata nel 1995 dall’UNESCO quando iscrisse il centro storico di Siena nella lista del patrimonio mondiale con queste parole: “L’intera città di Siena, costruita intorno a Piazza del Campo, fu progettata come un capolavoro che si fonde nel paesaggio circostante”. Compresa fra il fiume Arbia e il torrente Tressa, è delimitata dal Colle di Malamerenda a ovest e il podere di Borgo Vecchio a est. La Via Francigena, per un lungo tratto unidirezionale sud-nord con la via Cassia, ne diverge all’altezza della Chiesa di Malamerenda, per attraversare in direzione est l’area oggetto dell’intervento; nel progetto, questo tratto di Francigena è sostituito da una strada asfaltata di 11 metri di larghezza. 75 ettari di terreno agrario intatto verrebbero completamente asfaltati e cementificati, per un totale di superficie coperta che ammonta a 86.385 metri quadrati.
Italia Nostra chiede alla nuova giunta di non dare seguito alla delibera del 3 maggio e di adottare ogni provvedimento idoneo a scongiurare non solo la costruzione dello Stadio, ma dell’intera Cittadella dello Sport.
Italia Nostra sezione di Siena
la Presidente Lucilla Tozzi