Avviata una petizione da presentare al sindaco Ceccuzzi
Riceviamo e pubblichiamo dall’associazione Italia Nostra.
SIENA. In questi giorni è stato affisso in vari punti della città un manifesto, a firma di Italia Nostra, dal titolo “Salviamo il bosco di Busseto”.
Si tratta di un’area di circa 3000 metri quadrati, dove insistono due o tre bassi ex-magazzini comunali; uno spiazzo a ridosso del bosco vero e proprio, compreso tra Porta Pispini e Ravacciano, che dal Piano Strutturale era stato destinato a Parco , e compreso fra i “Progetti a Rilevanza Urbana”. Qui era previsto l’allestimento di giochi per bambini, fontanelle e panchine, e l’area doveva far parte del cosiddetto “Parco del Buongoverno”.
Per contro, il nuovo Regolamento Urbanistico approvato quest’anno, ha riperimetrato il Parco, e ha destinato questo spiazzo, a ridosso della scoscesa scarpata boschiva, a edilizia residenziale e a parcheggio pubblico a servizio del quartiere ; parcheggio, che rischia di diventare l’ennesimo approdo per i pendolari, aggravando la già precaria mobilità della zona.
Il 10 marzo scorso, proprio alla scadenza del mandato, il Consiglio Comunale ha deliberato l’alienazione dell’area con asta pubblica, al prezzo base di 800.000 euro, per ripianare un grosso “buco” di bilancio. L’edificazione dovrebbe essere realizzata fra la strada di Busseto e il bosco, e richiederà prima di tutto l’abbattimento delle querci secolari; inoltre, siccome la scarpata è a forte pendenza, richiederà anche palificazioni o altre imponenti opere di consolidamento, per le quali sarà necessario ulteriore abbattimento di alberi . Infatti, l’intera zona è classificata in classe 3, cioè a “pericolosità morfologica elevata”, e il rischio di crollo è reale. Nello stesso Regolamento Urbanistico, è scritto che dovranno essere fatte indagini geognostiche
prima della stesura del progetto edilizio, e accertate le caratteriche geotecniche dei terreni mediante l’esecuzione di sondaggi, con ” prelievo di campioni e installazione di piezometri, in modo tale da valutare l’eventuale presenza di una falda freatica….”
Per quanto riguarda l’aspetto sismico, l’area si trova in classe 3 di pericolosità, e il Regolamento Urbanistico prescrive “una campagna di indagini geofisiche e geotecniche”. Ricordiamoci che nel 1966, il costone era franato nella valle del Riluogo sottostante, e dichiarata inagibile un’ abitazione !
Richiediamo perché non sia possibile osservare il semplice principio di cautela, e astenersi dall’edificare nei luoghi che presentano una situazione difficile, problematica e rischiosa. Eppure, gli ultimi tragici avvenimenti, in Toscana e altrove, dovrebbero insegnare qualcosa!
Italia Nostra si augura che il progetto venga riconsiderato dalla nuova Amministrazione, di cui fanno parte anche forze politiche ecologiste con delega alle aree verdi , ed invita i cittadini a scrivere una email al Sindaco, all’indirizzo < franco.ceccuzzi@comune.siena.it> : salviamo il bosco di Busseto, una delle ultime aree verdi rimaste della città.