SIENA. Infiltrazioni di mafia, camorra e n'drangheta anche in territorio toscano? C'è chi riteneva impossibile che ciò avvenisse. Invece, nelle parole di qualche illustre magistrato, si era già fatto accenno a questa neppure tanto ipotetica probabilità.
Oggi (19 dicembre) alla presentazione della ricerca sulle "Infiltrazioni della mafia in Toscana" voluta dalla Regione e da Avviso Pubblico, il vicepresidente della Regione Federico Gelli ha parlato di una "presenza silenziosa" dei clan malavitosi. Una presenza, dunque, che non si può più negare ma che avrebbe modi diversi da area ad area per entrare nelle maglie della società.
Dagli anni Settanta ad oggi le organizzazioni criminali nella regione sono cresciute da 38 a 43 nuclei, pur non riuscendo ad esercitare forme di controllo sul territorio.
"Le organizzazioni criminali sembrano esercitare, nella nostra regione, una presenza silenziosa – ha detto Gelli – concentrata soprattutto nel traffico di stupefacenti. Finora, tranne sporadici tentativi, non sono emersi rapporti tra criminalità organizzata e sistema politico in grado di condizionare scelte e decisioni della politica. Questo è un punto di forza dell’intero sistema politico toscano".
Nel 2008, con la mafia siciliana in calo, le altre organizzazioni criminali si sono concentrate soprattutto nelle province di Firenze (23 famiglie), Lucca (15), Pistoia (12) ed Arezzo (9).
Secondo l'indagine si parla di camorra inesistente a Siena, Prato e Pisa. Siena sarebbe "immune" anche dalla 'ndrangheta ma potrebbe esserci infiltrazione mafiosa.
Le attività principali sono quelle del riciclaggio del denaro sporco acquisito con il traffico di droga o con le rapine. I settori più esposti sono le acquisizioni di esercizi commerciali nell’area della Valdinievole, quelle di alberghi e negozi nella provincia di Pistoia, e di aziende tessili nell’area pratese, ma anche bische clandestine ed estorsioni in locali notturni a Massa-Carrara, turismo balneare in Versilia, l’acquisto terreni, complessi immobiliari ed attività commerciali nella provincia di Livorno. Nelle aree fiorentine i settori esposti sono, invece, il movimento terra , la ristrutturazione di edifici ed il controllo di agenzie bancarie di piccole dimensioni. Nelle province di Arezzo e Siena l’interesse maggiore della organizzazioni criminali è legato a truffe ed acquisto di aziende agricole.