Antonio Vigni risulta persona informata sui fatti
FIRENZE. E’ stato sentito anche il direttore generale di Banca Mps Antonio Vigni come persona informata sui fatti all’interno dell’inchiesta Btp di Riccardo Fusi nella quale è coinvolto anche l’onorevole Dennis Verdini e che è scaturita dalla più ampia indagine sul Grandi Eventi. Il colloquio con i pm Luca Turco e Giuseppina Mione, che si è tenuto ieri (24 gennaio) negli uffici della Procura di Firenze è durato circa un’ora. L’indagine, però, non è conclusa e pare che sempre ieri sia stato sentito, sempre come persona informata sui fatti. un altro dirigente del Gruppo Mps e non e’ escluso che, nei prossimi giorni, possano essere chiamati dalla Procura anche rappresentanti di altri istituti di credito.
Secondo un articolo a firma di Franca Selvatici su Repubblica.it, l’indagine della magistratura ruotano intorno alla domanda: “Dove sono finiti i 150 milioni?”. La cifra è quella che costituiva un mutuo concesso dalla Baldassini Tognossi Pontello (Btp) di Riccardo Fusi appoggiato da Dennis Verdini allora presidente del Credito Cooperativo Fiorentino. Il credito fu condiviso da diversi istituti di credito: da Mps (60 milioni), Unipol Banca (50), Credito Cooperativo Fiorentino (10), Cariprato (20), Banca Mb (10).
“Durante le trattative . si legge nell’articolo di Repubblica – il professor Andrea Pisaneschi, consigliere di Mps in quota Forza Italia, all’epoca già presidente designato di Antonveneta, offrì consigli e sostegno a Fusi. “Lui è l’unica persona che ci s’ha veramente dentro la banca”, spiega Fusi il 17 giugno 2008 al suo socio Roberto Bartolomei: “Lui ormai di banda c’è. Cioè, gli s’è chiesto un aiuto, non è che ora si può scaricare… Se lui si sente messo da parte diventa pericoloso, capito?”. Le trattative vanno in porto. Ma il prestito è vincolato: deve finanziare la separazione del ramo immobiliare del gruppo dall’impresa di costruzioni. E invece si disperde in mille rivoli. Serve a pagare debiti pregressi e compensi vari. In breve la Btp non è in grado di pagare le rate e chiede una moratoria, suscitando crescenti sospetti in Mps. “Dove sono andati i 150 milioni?”, chiedono i dirigenti della banca senese. Andrea Pisaneschi si offre ancora di aiutare Fusi, continuando ad agire, secondo la procura, in conflitto di interessi. “Andrea, che ti devo dire? Siamo preoccupati”, gli spiega Fusi il 18 giugno 2009: “In questo momento gli immobili non riescono a pagare, a fare gli incassi che dovevano fare, e quindi non riescono a pagare la rata”. Pisaneschi: “Però io Riccardo, francamente, perché non ci vediamo un secondo una volta, si rifà il punto anche con me, ché c’avrei piacere… dopodiché io riacchiappo Pompei, riacchiappo Vigni, riacchiappo tutti quelli che devo acchiappare. Per carità di Dio, non è che cambierò completamente le cose, però…”. “