Lo studio legale perquisito dal Ros sarebbe quello dell'avvocato Pisaneschi
SIENA. Sono in corso perquisizioni in tre studi legali, uno senese e due fiorentini, per l’indagine sui rapporti fra Credito cooperativo fiorentino – di cui era presidente il deputato del Pdl, Denis Verdini, e commissariato dal Tesoro nel luglio scorso – e la Btp, di cui era presidente Riccardo Fusi, indagato nell’ambito dell’inchiesta sui grandi eventi: al centro degli accertamenti ci sarebbe un mutuo concesso nel 2008 da un pool di banche a Btp, allora guidata daFusi. L’inchiesta nasce da un filone dell’indagine sugli appalti per i grandi eventi.
Secondo quanto riferito in un articolo a firma di Franca Selvatici, comparso oggi su La Repubblica Firenze.it, “Oggi i carabinieri del Ros di Firenze e gli investigatori della sezione di polizia giudiziaria hanno perquisito gli studi legali Olivetti Rason e Agnoloni, a Firenze, e Pisaneschi a Siena. Alle perquisizioni, come previsto dalla legge, hanno presenziato i pm Giuseppina Mione, Giulio Monferini e Luca Turco, titolari dell’indagine sul Credito Cooperativo e sui suoi rapporti con la Baldassini Tognozzi Pontello (Btp), l’impresa di costruzioni di proprietà di Riccardo Fusi (grande amico di Verdini) e Roberto Bartolomei”.
Le banche che sarebbero coinvolte nella operazione sotto indagine sono: Monte dei Paschi Capital Services Banca per le Imprese, Unipol Banca, Credito Cooperativo Fiorentino, Cariprato e Banca Mb. Grazie al mutuo sottoscritto dal pool di istituti di credito “le aziende del Gruppo Btp hanno ricevuto un finanziamento di 150 milioni di euro così ripartiti: 60 da Mps, 50 da Unipol Banca, 10 da Credito Cooperativo, 20 da Cariprato e 10 da Banca Mb”.
“A quanto risulta, le indagini avrebbero appurato che Mps, il maggior finanziatore, indicò alle aziende del Gruppo Btp lo studio legale fiorentino Olivetti Rason perché le assistesse nella trattativa – si legge ancora nell’articolo di Repubblica – In seguito sono state trovate tracce di bonifici per consulenze da parte dello studio Olivetti Rason. Una di questi bonifici era diretto a Denis Verdini. Secondo le ipotesi di accusa, si tratta di compensi per i finanziamenti erogati, e quindi le fatture sarebbero state emesse a fronte di operazioni inesistenti. Le consulenze, insomma, secondo una prassi che sembra assai diffusa, sarebbero state soltanto fittizie. Una copertura”.
Il filone di indagine, quindi, investe anche Siena ed alcune figure di spicco dell’economia locale. Uno di questi personaggi citati nell’articolo è il professor Andrea Pisaneschi, “uno dei due più illustri collaboratori dello studio Olivetti Rason (l’altro è il professor onorevole Pdl Gaetano Pecorella, uno dei numerosi avvocati del premier Silvio Berlusconi) – così riferisce l’articolo – Pisaneschi è titolare della cattedra di diritto costituzionale alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Siena. All’epoca del contratto di mutuo era consigliere di Mps di nomina Forza Italia. Due mesi più tardi, il 22 dicembre 2008, è stato designato presidente di Banca Antonveneta, dopo la acquisizione dell’istituto da parte di Mps. Anche il fratello Niccolò è docente a Siena”.
Secondo quanto riferito in un articolo a firma di Franca Selvatici, comparso oggi su La Repubblica Firenze.it, “Oggi i carabinieri del Ros di Firenze e gli investigatori della sezione di polizia giudiziaria hanno perquisito gli studi legali Olivetti Rason e Agnoloni, a Firenze, e Pisaneschi a Siena. Alle perquisizioni, come previsto dalla legge, hanno presenziato i pm Giuseppina Mione, Giulio Monferini e Luca Turco, titolari dell’indagine sul Credito Cooperativo e sui suoi rapporti con la Baldassini Tognozzi Pontello (Btp), l’impresa di costruzioni di proprietà di Riccardo Fusi (grande amico di Verdini) e Roberto Bartolomei”.
Le banche che sarebbero coinvolte nella operazione sotto indagine sono: Monte dei Paschi Capital Services Banca per le Imprese, Unipol Banca, Credito Cooperativo Fiorentino, Cariprato e Banca Mb. Grazie al mutuo sottoscritto dal pool di istituti di credito “le aziende del Gruppo Btp hanno ricevuto un finanziamento di 150 milioni di euro così ripartiti: 60 da Mps, 50 da Unipol Banca, 10 da Credito Cooperativo, 20 da Cariprato e 10 da Banca Mb”.
“A quanto risulta, le indagini avrebbero appurato che Mps, il maggior finanziatore, indicò alle aziende del Gruppo Btp lo studio legale fiorentino Olivetti Rason perché le assistesse nella trattativa – si legge ancora nell’articolo di Repubblica – In seguito sono state trovate tracce di bonifici per consulenze da parte dello studio Olivetti Rason. Una di questi bonifici era diretto a Denis Verdini. Secondo le ipotesi di accusa, si tratta di compensi per i finanziamenti erogati, e quindi le fatture sarebbero state emesse a fronte di operazioni inesistenti. Le consulenze, insomma, secondo una prassi che sembra assai diffusa, sarebbero state soltanto fittizie. Una copertura”.
Il filone di indagine, quindi, investe anche Siena ed alcune figure di spicco dell’economia locale. Uno di questi personaggi citati nell’articolo è il professor Andrea Pisaneschi, “uno dei due più illustri collaboratori dello studio Olivetti Rason (l’altro è il professor onorevole Pdl Gaetano Pecorella, uno dei numerosi avvocati del premier Silvio Berlusconi) – così riferisce l’articolo – Pisaneschi è titolare della cattedra di diritto costituzionale alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Siena. All’epoca del contratto di mutuo era consigliere di Mps di nomina Forza Italia. Due mesi più tardi, il 22 dicembre 2008, è stato designato presidente di Banca Antonveneta, dopo la acquisizione dell’istituto da parte di Mps. Anche il fratello Niccolò è docente a Siena”.