SIENA. Sono stati elaborati i risultati della quinta indagine CISET per il periodo novembre 2008 – aprile 2009. In media secondo gli operatori intervistati, che mostrano un tendenziale pessimismo, tra novembre 2008 e aprile 2009 gli arrivi stranieri nelle Terre di Siena potrebbero diminuire del -7,8%, mentre le presenze del -5,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In calo anche il turismo italiano che potrebbe registrare un -5,6% in termini di arrivi e un -2,8% in termini di notti rispetto all’inverno 2007 – 2008.
"Come non era auspicabile ma prevedibile, la flessione economica internazionale come agisce sugli altri settori – spiega l’assessore al turismo della Provincia Mauro Mariotti – interviene anche sul turismo. Naturalmente questi dati sono al momento solo le aspettative degli operatori e dovranno poi essere confrontati con i risultati reali, ma ciò che emerge è che comunque in questa fase occorre proseguire in quel rapporto di stretta collaborazione tra pubblico e privato per superare le criticità e incentivare, invece, i punti di forza del settore. Sarà necessario realizzare un contenimento dei prezzi, aumentando e migliorando, di contro, i servizi, l’accoglienza e la promozione del territorio. Di fronte a difficoltà di queste dimensioni sarebbe indispensabile, oltre che auspicabile, inoltre, che il Governo prendesse in seria considerazione misure adeguate!
I più pessimisti sono gli operatori del settore pubblico e le associazioni private (il 9% degli intervistati totali), che si attendono una contrazione degli arrivi internazionali superiore al 10% e delle presenze tra il 7% e il 10%. Tra le singole categorie di operatori privati sono gli albergatori (29% del campione) ad attendersi la flessione più sostenuta della domanda estera, -9% per gli arrivi e -8% per le presenze.
Per quanto riguarda le altre categorie le strutture ricettive extra alberghiere (27% degli intervistati), gli intermediari (22%) e gli operatori del trasporto locale (7%) prevedono una contrazione dei flussi generalmente superiore a quella delle notti, il che farebbe ipotizzare una tendenziale tenuta della permanenza media. In particolare sottolineano una flessione, rispettivamente, del -7,9%, del -6,2% e del -7,5% per gli arrivi dall’estero, a fronte di un -5,2%, -3,7%, 1,7% per le presenze.
Al contrario gli operatori termali (6% del campione) dichiarano una diminuzione attesa degli arrivi stranieri inferiore alla media (-4,7%), mentre un calo più consistente delle notti (-7,6%). Sul turismo italiano sono, invece, le opinioni espresse dagli operatori del ricettivo nel complesso e dalle aziende termali a condizionare l’andamento medio atteso, esprimendo una contrazione della domanda del -6% degli arrivi e del -3% delle notti.
"Come non era auspicabile ma prevedibile, la flessione economica internazionale come agisce sugli altri settori – spiega l’assessore al turismo della Provincia Mauro Mariotti – interviene anche sul turismo. Naturalmente questi dati sono al momento solo le aspettative degli operatori e dovranno poi essere confrontati con i risultati reali, ma ciò che emerge è che comunque in questa fase occorre proseguire in quel rapporto di stretta collaborazione tra pubblico e privato per superare le criticità e incentivare, invece, i punti di forza del settore. Sarà necessario realizzare un contenimento dei prezzi, aumentando e migliorando, di contro, i servizi, l’accoglienza e la promozione del territorio. Di fronte a difficoltà di queste dimensioni sarebbe indispensabile, oltre che auspicabile, inoltre, che il Governo prendesse in seria considerazione misure adeguate!
I più pessimisti sono gli operatori del settore pubblico e le associazioni private (il 9% degli intervistati totali), che si attendono una contrazione degli arrivi internazionali superiore al 10% e delle presenze tra il 7% e il 10%. Tra le singole categorie di operatori privati sono gli albergatori (29% del campione) ad attendersi la flessione più sostenuta della domanda estera, -9% per gli arrivi e -8% per le presenze.
Per quanto riguarda le altre categorie le strutture ricettive extra alberghiere (27% degli intervistati), gli intermediari (22%) e gli operatori del trasporto locale (7%) prevedono una contrazione dei flussi generalmente superiore a quella delle notti, il che farebbe ipotizzare una tendenziale tenuta della permanenza media. In particolare sottolineano una flessione, rispettivamente, del -7,9%, del -6,2% e del -7,5% per gli arrivi dall’estero, a fronte di un -5,2%, -3,7%, 1,7% per le presenze.
Al contrario gli operatori termali (6% del campione) dichiarano una diminuzione attesa degli arrivi stranieri inferiore alla media (-4,7%), mentre un calo più consistente delle notti (-7,6%). Sul turismo italiano sono, invece, le opinioni espresse dagli operatori del ricettivo nel complesso e dalle aziende termali a condizionare l’andamento medio atteso, esprimendo una contrazione della domanda del -6% degli arrivi e del -3% delle notti.