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SIENA. Oggi alle ore 10,00 presso la Prefettura di Siena si è tenuto ai sensi del ex. Art.2, comma 2 della L. 12 giugno 1990 n. 146 come modificata dalla L. 83/2000, il tavolo di raffreddamento relativo alla mobilitazione ed alla proclamazione dello stato di agitazione promosso dalla RSU Aziendale e dalle OO. SS. Confederali e di Base;
Prendiamo atto con sconcerto della assenza del Presidente o suo delegato membro del Consiglio Provinciale, nonostante il Prefetto nell’incontro di ieri avesse dato assicurazione della presenza del Presidente al tavolo di raffreddamento dei conflitti sociali tenutosi oggi presso la Prefettura di Siena;
L’assenza della parte politica dell’Ente sta a dimostrare quanto poca sia la considerazione che il Consiglio provinciale ha delle proprie risorse umane (408 dipendenti);
Non vi può essere giustificazione alcuna a questa grave mancanza che evidenzia come i dipendenti a ruolo dell’ENTE, quelli che mandano avanti i servizi e le funzioni dei vari Settori , non suscitano interesse, da parte della Istituzione Pubblica ove continuano a prestare il proprio servizio con impegno e dedizione;
Comprendiamo bene che “lavorare per la gloria” piace a pochi, ma l’impegno che si sono assunti come Amministratori per il nuovo Ente di area vasta, ex. Provincia, con l’elezione del 12 ottobre 2014, è dettato da una loro scelta e da una volontà politica che ha insieme alle funzioni ed ai servizi per i cittadini, anche quella della tutela delle risorse non solo strumentali ma anche umane e la responsabilità quindi dei 408 posti di lavoro e non solo dei dipendenti -anch’essi da tutelare- delle 17 Società partecipate;
Noi riteniamo che se dall’immediato questi Amministratori non cambiano rotta e modo di operare anche sotto il profilo formale, e non acquisiscono la consapevolezza delle difficoltà che il ruolo che rivestono porta in se, considerato che entro il prossimo 31 di dicembre dal confronto con la Regione Toscana dovrebbero essere definite le funzioni e dotazioni organiche del nuovo Ente e, verificato che l’attuazione della Legge Delrio e la Legge di Stabilità produrranno il dissesto finanziario di tutte le Province italiane gli atti assunti a livello locale devono e dovranno necessariamente essere indirizzati non verso l’anticipazione del dissesto, ma dovrebbero essere caratterizzati come scelte di bilancio assunte in sintonia con le scelte del Governo e del Parlamento;
In questo quadro, riteniamo che ogni e qualsiasi scelta di appesantimento della spesa corrente dell’Ente Provincia, come quelle assunte e riconfermate sino ad oggi dal nuovo Organo eletto il 12 ottobre 2014, possano oggettivamente essere interpretate come scelte di indirizzo politico assunte nella consapevolezza che rappresentino, relativamente alla gestione di bilancio ed ai tagli di risorse necessari, come atti che simboleggino giuridicamente la mala fede o la colpa grave, ovvero la “consapevolezza di essere nel torto” e per questo essere ritenute politicamente scelte temerarie, anche nella eventualità di una controversia in sede giurisdizionale e/o di carattere amministrativo/contabile.
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