La seconda seduta del nuovo mandato si è aperta con l'Inno di Mameli
![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/originali/1307750168153.jpg)
Testo e foto di Alessandra Siotto
SIENA. E’ iniziata con le note dell’inno d’Italia la seconda seduta del nuovo consiglio comunale in programma quest’oggi (10 giugno). Infatti, la banda Città del Palio ha suonato l‘inno di Mameli nella sala del Capitano di Palzzo Pubblico, di fronte al primo cittadino, ai nuovi consiglieri e assessori, ma anche ad alcuni cittadini che erano arrivati in Comune per ascoltare l’inno.
La seduta è iniziata con la comunicazione dei gruppi consiliari e dei capogruppo da parte del presidente Alessandro Piccini che sono ben 9. I gruppi consiliari e i relativi capogruppo sono: Siena Futura (capogruppo Fedi); Riformisti (Tafani); Per Corradi Sindaco (Corradi); Sinistra per Siena (Vigni); Sinistra Ecolgia e Libertà (D’Onofrio); Liste Civiche Senesi (Falorni); Popolo della Libertà (Nannini); Nuovo Polo per Siena (Senni); Partito Democratico (Bianchi).
Il consiglio comunale è poi entrato nel vivo con la discussione, articolata e a tratti accesa, di due mozioni, una della maggioranza e una di Laura Vigni di Sinistra per Siena, sui referendum di domenica e lunedì prossimo. Bianchi per il Pd ha spiegato il testo della mozione in cui il consiglio comunale invita tutti i cittadini ad andare a votare quattro ‘sì’ al referendum “per raggiungere il quorum e respingere le proposte del governo sui temi oggetto dei quesiti, governo che sta cercando di affossare il referendum”.
“La mozione della maggioranza – ha detto la Vigni – è sostanzialmente uguale alla mia e la condivido, ma con una obiezione sull’aumento delle tariffe con la gestione privata. A Siena abbiamo già una società a partecipazione privata e sono contenta che questi gruppi abbiano scoperto che è sbagliato sostenere la privatizzazione. Tuttavia, il Pd non ha sostenuto la raccolta delle firme e c’è una contraddizione della maggioranza”. “Se vince il sì al referendum sull’acqua – ha concluso – bisognerà rivedere da subito la partecipazione privata nella gestione del servizio idrico”.
Tucci (Pdl) ha parlato di “schizofrenia del Pd: nel 2008 diceva che questa legge sulla privatizzazione dell’acqua era buona e giusta, mentre ora dice no perchè spera di dare una spallata al governo”.
Secondo Senni (Nuovo Polo) “un’istituzione pubblica come il consiglio comunale dovrebbe sensibilizzare sul raggiungimento del quorum, non su cosa votare”. Dello stesso avviso anche Corradi perchè “il sindaco rappresenta tutta la cittadinanza”. “Il referendum – ha aggiunto – è diventato ormai un voto per decidere se mandare a casa Berlusconi o no. Bersani e Ceccuzzi fino a pochi mesi fa erano favorevoli alla privatizzazione: da allora cosa è successo?”. Bruni (Pd) ha messo l’accento sui pericoli per la salute del nucleare e Tafani (Riformisti) ha sottolineato l’importanza di investire sulle energie rinnovabili.
La mozione della Vigni è stata respinta con 29 voti contrari, un astenuto e uno favorevole, mentre è stata approvata con 19 voti favorevoli e 8 contrari quella della maggioranza. Falorni (Liste Civiche) ha deciso di non partecipare al voto delle due mozioni.
La seduta è proseguita con la presentazione delle linee programmatiche per i prossimi 5 anni di governo e con la definizione degli indirizzi per le nomine dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istutuzioni.
Per quanto concerne le nomine il sindaco Ceccuzzi ha ricordato che l’importanza della sottoscrizione della carta etica. “Con la ‘Carta della buona politica‘ – ha affermato – ci siamo presi l’impegno di ridurre i posti dei consigli di amministrazione e i compensi; di rendere pubblica l’anagrafe patrimoniale dei consiglieri comunali, degli assessori e dei nominati da parte del Comune in enti, Fondazione e società partecipate, aggiornandola ogni anno. Con la Carta ci impegniamo, inoltre, ad evitare i cumuli di incarichi e in caso di doppio incarico, per eccezioni motivate, il secondo dovrà essere svolto a titolo gratuito”.
Dai banchi delle opposizioni è stato criticato unanimemente il fatto che le designazioni per le nomine siano suggerite direttamente dal sindaco, senza il vaglio del consiglio comunale.