SIENA. Altri 9 provvedimenti di divieto di ritorno per 3 anni in diversi comuni della provincia di Siena sono stati adottati dal questore Bontempi. Le misure di prevenzione, strumenti di “difesa sociale” di natura amministrativa adottati nei confronti delle persone ritenute pericolose che si siano rese responsabili di fatti, anche non di reato, riprovevoli e che abbiano una particolare personalità dedotta dal comportamento antisociale, si sono rese necessarie nei confronti di 7 italiani e 2 stranieri.
I divieti sono stati emessi a carico di 9 persone di età tra i 20 e i 40 anni resisi responsabili a vario titolo, di furti, spaccio di stupefacenti, rapine e clonazione di carte di credito, tutti segnalati alla Questura dai militari dell’Arma dei Carabinieri. Due di loro non potranno tornare nei Comuni di Chiusi, due a Radda in Chianti, una donna a Sinalunga, un giovane italiano a Poggibonsi, uno a Siena e due a Gaiole in Chianti.
Una coppia, un uomo e una donna torinesi di 23 e 29 anni, che non potrà tornare a Gaiole per tre anni, era stata denunciata nel mese di agosto scorso dai Carabinieri, per truffa continuata in concorso. Dalle indagini era infatti emerso che i due, dopo aver raggiunto il comune di Gaiole a bordo del proprio veicolo, avevano simulato due distinti incidenti, inducendo alcune anziane vittime della truffa, cosiddetta “degli specchietti”, al risarcimento immediato dei danni alla propria auto, in realtà preesistenti.
I divieti sono stati emessi a carico di 9 persone di età tra i 20 e i 40 anni resisi responsabili a vario titolo, di furti, spaccio di stupefacenti, rapine e clonazione di carte di credito, tutti segnalati alla Questura dai militari dell’Arma dei Carabinieri. Due di loro non potranno tornare nei Comuni di Chiusi, due a Radda in Chianti, una donna a Sinalunga, un giovane italiano a Poggibonsi, uno a Siena e due a Gaiole in Chianti.
Una coppia, un uomo e una donna torinesi di 23 e 29 anni, che non potrà tornare a Gaiole per tre anni, era stata denunciata nel mese di agosto scorso dai Carabinieri, per truffa continuata in concorso. Dalle indagini era infatti emerso che i due, dopo aver raggiunto il comune di Gaiole a bordo del proprio veicolo, avevano simulato due distinti incidenti, inducendo alcune anziane vittime della truffa, cosiddetta “degli specchietti”, al risarcimento immediato dei danni alla propria auto, in realtà preesistenti.