Il semiologo colpito da infarto davanti alla tv
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Nato a Firenze nel 1949 (avrebbe compiuto 63 anni a giugno) e laureato in Storia della lingua, Omar Calabrese ha svolto attività di critico ed esperto della comunicazione. Insegnava Teoria della comunicazione all’Università di Siena e Semiotica in quella di Milano. Primo presidente della fondazione “Mediateca”, è stato condirettore della rivista “Alfabeta” e svolgeva
una intensa attività giornalistica con i maggiori quotidiani italiani.
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: “Semiotica della pittura”(1980); “L’età neobarocca” (1987); “Caos e bellezza” (1991); “I Tg: istruzioni per l’uso” (1995); “Il linguaggio dell’arte” (1997); “Il modello italiano: le forme della creatività” (1999); “Mille di questi anni”; “Como se lee una obra de arte”; “Serio ludere”.
Il cordoglio del sindaco Franco Ceccuzzi
“La città di Siena si stringe con emozione e cordoglio intorno alla famiglia e agli amici di Omar Calabrese. La sua scomparsa è una grave perdita per l’Ateneo senese e per tutta la nostra comunità, che il professor Calabrese conosceva e amava profondamente. Calabrese è stato un punto di riferimento per il mondo accademico nazionale ed internazionale. La sua attività di semiologo e le sue lezioni di Teoria della comunicazione si sono svolte nei più importanti atenei europei. Anche i suoi impegni ‘istituzionali’, come consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’editoria e la comunicazione e come presidente nell’associazione italiana di studi semiotici e della Fondazione mediateca toscana sono sempre stati apprezzati in modo unanime, per valore e originalità. Calabrese, fiorentino di nascita, ha vissuto per oltre venti anni a Siena, città che ha amato e che lo ha visto ricoprire anche il ruolo di assessore alla cultura in una delle giunte guidate da Pierluigi Piccini. Solo pochi giorni fa, parlando di ‘senesità’ Calabrese disse che questo valore si poteva riassumere in tre elementi: nell’attaccamento al territorio, nella compattezza sociale e nell’aiuto reciproco simboleggiato dalle Contrade e nell’amore per l’estetica. Ci ricorderemo di lui anche per queste parole, ma soprattutto per la passione e l’amore con le quali ha saputo declinare nella vita di tutti i giorni, le sue conoscenze e i suoi studi”.
…e quello del presidente della Provincia, Simone Bezzini
L’improvvisa scomparsa del Professor Omar Calabrese ha gettato nello sconforto tutta la comunità senese, che oggi si trova privata di un grande intellettuale, docente e studioso raffinato. Mi stringo, a nome di tutta la Provincia, al dolore dei familiari, degli amici, dei colleghi e di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di poter condividere con lui un percorso accademico, istituzionale e politico. Calabrese è stato un uomo poliedrico, che ha messo la sua intelligenza, il suo entusiasmo e la sua creatività al servizio del mondo accademico, non solo senese e in generale di tutto il movimento culturale nazionale e internazionale. Mi auguro vivamente che, insieme alla famiglia, al Comune di Siena e all’Università degli Studi, possano essere individuate occasioni per mantenere vivi la sua memoria e il suo ricordo.
L’Università lo saluterà con una cerimonia a Lettere
A nome dell’Università di Siena, il rettore Angelo Riccaboni esprime profondo cordoglio per l’improvvisa scomparsa di Omar Calabrese, ordinario di semiotica presso l’Ateneo. Al dolore per questa perdita si unisce, a nome della facoltà di Lettere e filosofia, il preside Roberto Venuti. “La scomparsa del professor Calabrese – ha detto Riccaboni – priva l’Ateneo di un grande intellettuale, oltre che docente, un grande studioso le cui opere hanno inciso nel mondo accademico e culturale, italiano e
internazionale”.
“Siamo rimasti attoniti – ha detto il preside Venuti – di fronte a un evento del tutto inatteso che addolora fortemente la facoltà di Lettere. Con Omar perdiamo un amico, un collega e uno studioso di grande levatura intellettuale e morale, conosciuto nelle università europee e statunitensi”.
Scrivono amici e colleghi ricordandolo nel giorno della sua scomparsa: “Omar Calabrese era nato a Firenze il 2 giugno 1949. È stato una figura di riferimento degli studi semiotici in Italia e nel mondo. Ha mosso i suoi primi passi nella ricerca come linguista, laureandosi con Giovanni Nencioni. Specializzatosi negli studi sui problemi di rappresentazione visiva, ha insegnato prima a Bologna poi a Siena, dove ha occupato la cattedra di Semiotica delle Arti. Le sue indiscusse qualità di studioso gli sono valse inviti e riconoscimenti presso molte delle più importanti istituzioni mondiali di ricerca, dall’Ecole des hautes études en sciences sociales (EHESS) di Parigi, al Warburg Institute, fino a Yale e a Harvard. Al di là dei riconoscimenti pubblici, gli va riconosciuto il merito di aver saputo formare decine di studiosi di valore con i quali ha sempre intrattenuto rapporti ricchi anche sotto il profilo umano e affettivo. Intellettuale impegnato, ha collaborato con riviste e quotidiani, tra cui ricordiamo Alfabeta, Versus e Carte Semiotiche, di cui è stato fondatore. Tra le sue opere di rilievo, molte tradotte nelle principali lingue, ricordiamo: La macchina della pittura (Laterza), L’età neobarocca (Laterza), Mille di questi anni (Laterza), Serio ludere (Flaccovio), Bizzarramente – con Maurizio Bettini (Feltrinelli), Il semisimbolico (Mondadori Università), che proprio negli ultimi tempi aveva in progetto di rivedere, L’art du trompe-l’oeil (Citadelles & Mezenod). Tre anni fa, in occasione del suo 60esimo compleanno, amici ed allievi, gli hanno dedicato una raccolta di scritti: Testure, edito da Protagon”.
L’ultimo saluto a Omar Calabrese verrà dato domani, lunedì 2 aprile, in una cerimonia pubblica che si terrà alle ore 16, presso la facoltà di Lettere e filosofia, Palazzo San Galgano, in via Roma 47
Il ricordo del sindaco di Monteriggioni
“Ho conosciuto e apprezzato Omar Calabrese, per le qualità umane ed il modo disincantato ed arguto con cui leggeva il cambiamento sociale e culturale. Ho avuto l’onore di premiarlo nell’ambito della festa di Abbadia Isola alcuni anni fa e da allora ho quindi approfondito il suo vasto bagaglio di scritti ed interventi sul passaggio epocale verso la società della comunicazione globale. Cittadino di Monteriggioni da molti anni, aveva scelto di vivere in un casale dal quale, mi aveva confessato, era felice di poter ammirare dal crinale la campagna da Strove verso il Castello ed i boschi della Montagnola”.
Il cordoglio del Gruppo stampa autonomo
Il Gruppo Stampa Autonomo di Siena attraverso il suo presidente Andrea Sbardellati esprime profondo cordoglio per la morte di Omar Calabrese, una delle menti più fervide del nostro Paese. Semiologo di fama internazionale, già assessore alla cultura al Comune di Siena, dove riuscì a connotare il suo mandato amministrativo con una creatività in continua evoluzione; capacità, questa, solo in possesso delle grandi menti. Calabrese ha lasciato a Siena un’eredità culturale ancora attiva, in grado di generare nuove idee per il vivere ed il futuro della nostra città. Grazie professore, per quello che hai saputo insegnare ai tuoi allievi, ai senesi, ed ai cittadini del mondo.
Enoteca Italiana e Vino giovani si uniscono al dolore
“Una notizia che ha portato incredulità e dolore al nostro Ente. – dichiarano Claudio Galletti e Fabio Carlesi, presidente e direttore di Enoteca Italiana – Ha lavorato con noi dalla nascita di Vino e Giovani, il progetto ideato con il Mipaaf nel 2003, fino alla sua ultima ricerca la numero 6 de “I Fogli di Bacco”, le ricerche che raccolgono le indagini sociologiche e statistiche dedicate al rapporto tra le nuove generazioni ed il vino, nei suoi diversi aspetti. Tutte erano coordinate da lui, lavori pieni di idee e di geniali contributi comunicativi. Uomo di cultura, acuto, ingegnoso, di eccezionale capacità intellettuale e comunicativa, sempre disponibile e attento al progetto ministeriale. Una perdita per tutta la cultura italiana e il modo della comunicazione. Enoteca Italiana e tutto lo staff di Vino e Giovani si unisce al dolore della famiglia e di tutto il mondo accademico”.
Il pensiero di Alessandro Cannamela
Omar Calabrese lascia un grande vuoto nel nostro paese e nella nostra città. Avevo imparato negli ultimi anni a capirne gli umori, a leggerne lo stato d’animo e la condizione: nei lunghi incontri in cui discutevamo di politica Omar dimostrava di avere chiaro l’orizzonte, sempre comune peraltro al mio. Amava ricordare, citando Kennedy, che la politica era riuscire a guardare il Mondo ed al contempo non perdere di vista l’angolo della strada: e con lui discutere era sempre così, passare dal macro al micro, dal Mondo a Siena, dall’arte alla gestione. Attento critico della cultura, mi raccontava delle esperienze dei grandi luoghi di produzione culturale europei: aveva l’ambizione di vedere il suo Santa Maria della Scala, di cui conosceva perfettamente le potenzialità, raggiungere quel livello internazionale. Ho avuto l’onore di collaborare all’ultimo numero della Sua “Alfabeta”, la rivista a cui era, anche sentimentalmente, più legato: in mezzo ai grandi nomi che ogni volta ospitava nella sua rubrica voleva sempre far comparire un giovane impegnato; gettare un ponte tra generazioni diverse, connetterle, ma soprattutto avere rispetto, sensibilità, attenzione a chi guardava il mondo con un background culturale differente, con una formazione diversa. Abbiamo condiviso alcune battaglie ed alcuni momenti, ma pensare ad Omar come ad un politico qualunque è del tutto riduttivo: il gusto della sfida, il pensare sempre oltre, il non porsi limiti, l’aspirazione all’egemonia.. era questo Omar Calabrese, un pensatore non rassegnato all’acriticità del pensiero unico.. Mi piace ricordarlo così.. credo che la definizione lo renderebbe orgoglioso.