SIENA. Dal Magnfico Rettore dell'Universitò di Siena, Silvano Focardi, riceviamo e pubblichiamo.
"In merito alla situazione di grave crisi finanziaria del nostro Ateneo, negli ultimi giorni alcune rappresentanze sindacali, o singoli appartenenti alle stesse, hanno fornito informazioni alla stampa, basate su illazioni, senza alcun fondamento reale, che però stanno creando un clima molto difficile all'interno della comunità universitaria.
Tutto questo provoca grave nocumento all'immagine dell'Ateneo e va contro i tentativi messi in atto dagli organi di governo dell'Ateneo stesso, tesi a trovare in piena sintonia soluzioni nell'ottica della massima trasparenza.
Su mia proposta, il Consiglio di amministrazione ha nominato una commissione consultiva che, affiancata da un gruppo di lavoro composto da esperti, nel giro di breve tempo è stata in grado di fornire una vasta mole di dati, frutto di un'analisi approfondita della contabilità dell'Ateneo degli ultimi anni. Tale analisi è stata discussa sia in Consiglio di amministrazione sia in Senato Accademico. Il lavoro del rettore si svolge quindi condividendo ogni scelta con gli Organi accademici statutari.
Il Senato accademico, con il documento stilato ieri ha espresso la posizione dell'Ateneo: l'elaborazione di un piano di risanamento costituirà lo strumento non solo per uscire dall'attuale gravissima crisi, ma delineerà anche la strada condivisa per un percorso virtuoso di questa Università.
Concepisco il lavoro e il ruolo di rettore solo all'interno di un sistema di azioni che acquisiscono nel confronto con la collegialità degli organismi universitari il loro senso e la loro legittimazione, senza che ciò mai significhi il venir meno della personale e individuale responsabilità nel momento della scelta.
Non ho mai immaginato la nostra Università se non come una istituzione che trae la sua forza dal radicamento e dal confronto con il suo territorio e con le istituzioni che lo rappresentano, ed anche in questo momento di crisi ho fatto appello alle istituzioni senesi e regionali, e alle organizzazioni sindacali per un confronto costante.
L'Università di Siena integra in sé le ragioni, la cultura, il patrimonio e le prospettive di questa meravigliosa città, così come Siena è stata sempre rappresentata nel nostro Paese e nel mondo dalla sua Università e dagli onorevoli risultati che essa ha raggiunto nella ricerca e nella didattica. Risultati che ora nessuno ha il diritto di negare, nemmeno di fronte a una situazione finanziaria che ci ha gettati in una incessante preoccupazione.
Per questo credo che sia nell'interesse di tutti che il dialogo tra l'Ateneo, le istituzioni e le rappresentanze dei lavoratori debba proseguire più aperto e franco che mai, ma anche propositivo. La soluzione alla crisi finanziaria dell'Ateneo deve essere infatti rapida ed efficace, e contenere in sé scelte strutturali a lungo termine.
Sono molte le ragioni del nostro dissesto e si commetterebbe un errore se non si volessero anche rintracciare le cause lontane all'interno di scelte nella politica universitaria nazionale, che ci hanno via via penalizzati con tagli ai fondi. Le attuali scelte politiche, che si sono tradotte nella recente legge 133, hanno portato nel mondo degli Atenei italiani preoccupazioni fondate, perché, senza un vero ripensamento del sistema universitario, il taglio ulteriore delle risorse potrà provocare un danno irreparabile. Lo strumento della trasformazione in fondazioni in questa situazione non rappresenta inoltre un'alternativa praticabile né per l'Università di Siena né per gli altri Atenei italiani.
Le manifestazioni di questi giorni, gli studenti che chiedono di capire e di conoscere quali opportunità si porranno loro nell'università, i docenti che esprimono i loro timori e il loro dissenso, hanno ragioni che sono comprensibili e condivisibili da parte di chi come me ha dedicato la vita all'Università.
Sono costretto però a vivere questo momento di difficoltà generale pensando soprattutto a quella della mia Università, senza sottrarmi, come ho dimostrato, né all'accertamento delle mia responsabilità, né di responsabilità altrui. Sarò sempre pronto quindi in ogni momento a rispondere delle mie azioni in qualsiasi sede ufficiale".
Silvano Focardi, rettore dell'Università di Siena