Punto cardine all'ordine del giorno il rendiconto per l'esercizio 2014
SIENA. E’ tornato a riunirsi ieri pomeriggio, lunedì 27 aprile, il Consiglio Provinciale di Siena.
Punto principale all’ordine del giorno l’approvazione del rendiconto per l’esercizio 2014, atto con funzione rendicontativa che certifica, alla fine dell’anno, le entrate e le spese effettivamente sostenute dalla gestione provinciale.
Dai dati del consuntivo 2014 emerge che, nel 2014, dopo anni di progressiva diminuzione, il fondo di cassa aumenta di circa 6 milioni e trecentomila euro grazie agli incassi della Fondazione MPS, rimasti fermi per alcuni anni.
La gestione 2014 chiude inoltre con un piccolo avanzo di € 271.000 dovuto soprattutto alla rinegoziazione dei mutui di fine anno, per effetto della quale non è stata pagata a CDP la quota capitale in scadenza al 31.12.2014, di circa € 600.000.
La gestione complessiva (competenza e residui) si chiude con un avanzo di amministrazione complessivo di € 5.950.000, di cui € 3.020.000 di avanzo vincolato, € 664.000 destinati a investimenti e € 2.265.000 di avanzo libero. Dell’avanzo vincolato, una quota pari a € 1.916.000 è accantonata al fondo crediti di dubbia esigibilità secondo i criteri dell’armonizzazione contabile.
Si nota inoltre un notevole smaltimento dei residui attivi e passivi. Per i primi la diminuzione è del 23,10%, contro l’8,86% del 2013, mentre i residui passivi diminuiscono del 26,06%, contro il 9,43% dell’anno precedente.
Nel consuntivo 2014, rispetto all’anno precedente, si ha anche un aumento sia delle riscossioni che dei pagamenti.
Il trend storico della gestione di competenza evidenzia il progressivo e rapido “dimagrimento” del bilancio provinciale, che passa da oltre 127 milioni del 2011 a poco più di 74 del 2014 (oltre il 41% di riduzione). Tutto ciò è dovuto sia ai tagli dei trasferimenti erariali che alle cessate erogazioni della Fondazione MPS.
Il patto di stabilità interno non è stato rispettato nel 2014. A fronte di un obiettivo programmatico di € 10.512.000, è stato conseguito un saldo finanziario di € – 3.399.000, per uno sforamento di € 13.911.000.
Le motivazioni sono essenzialmente le seguenti:
- Eccessivo indebolimento finanziario delle Province, che non consente manovre correttive sui saldi del patto, dal momento che le entrate correnti riescono a malapena a finanziare le spese obbligatorie;
- La prosecuzione di lavori finanziati con indebitamento contratto in anni in cui le regole del patto erano assolutamente diverse da quelle attuali;
- Il mancato rinnovo, da parte del Governo, di misure quali il DL 35/2014, che permise l’anno scorso di non considerare ai fini del patto pagamenti per oltre € 10.000.000;
- La progressiva erosione, nel corso degli anni, di risorse incassabili al titolo IV dell’entrata, visto che per rispettare i vincoli di finanza pubblica negli anni precedenti si è fatto ricorso a cospicue anticipazioni di fondi principalmente da parte della Regione Toscana.
Le tabelle riguardanti le entrate correnti evidenziano le forti diminuzione di cui si parlava in precedenza. Anche le spese correnti diminuiscono di oltre 21 milioni dal 2011 al 2014. L’unica funzione dove è registrato un incremento è quella relativa a “amministrazione, gestione e controllo”. La spiegazione è semplice: fanno parte di queste spese i trasferimenti allo Stato (risparmi forzosi) per € 3.958.000 introdotti dal D.L. 66/2014.
Le spese di personale diminuiscono da 17.604.000 del 2011 a € 14.988.000 del 2014. Le unità di personale passano da 450 ad inizio 2011 a 407 al 31.12.2014, stante il divieto di assunzioni a tempo indeterminato in vigore dal 2012.
Lo stock di debito per finanziamenti a lungo termine (mutui) passa da € 57.734.000 da inizio 2012 a € 47.979.000 a fine 2014.
Il Consiglio provinciale ha dunque proseguito con l’approvazione di un altro atto piuttosto importante per l’intero territorio provinciale e toscano: lo schema di Accordo di Programma relativo al Piano di tutela delle acque inerente gli interventi afferenti il settore fognatura e depurazione del servizio idrico integrato in Toscana.
Si tratta di un accordo relativo agli scarichi a servizio degli agglomerati aventi una potenzialità di trattamento e depurazione inferiore ai 2.000 Abitanti Equivalenti, che da’ seguito a quanto a suo tempo programmato, sottoscritto ed attuato, con la stipula in data luglio 2008 dell’accordo per gli impianti con potenzialità superiore ai 2.000 Abitanti Equivalenti.
Quanto deliberato ieri dal Consiglio Provinciale, finalizzato al perseguimento degli obiettivi contenuti nella Delibera del Consiglio Regionale della Toscana n. 6 del 25 gennaio, si inserisce nell’ambito degli indirizzi Comunitari in materia di tutela dell’ambiente e della risorsa idrica, in particolare si muove nel contesto della Decisione n. 1386/2013/UE del 20 novembre 2013, indirizzo assunto dalla Unione Europea in materia di ambiente fino al 2020 “Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta”.
Il Piano contiene infatti i dati sullo stato di qualità delle acque, descrive la qualità dei fiumi, dei laghi e della risorsa idrica superficiale e sotterranea in generale, contiene le misure necessarie per interventi di miglioramento e risanamento della qualità delle acque e per mantenere o migliorare lo stato di qualità della risorsa idrica e per monitorare e rendere migliore lo stato chimico ed ecologico dei corsi d’acqua in toscana.
I dati sullo stato di qualità dei corsi d’acqua è il risultato di un lavoro coordinato e sinergico svolto dai Gestori e dalla AIT in collaborazione con ARPAT ed è il risultato di un capillare monitoraggio sulla risorsa idrica superficiale interna e marino costiera oltre che sotterranea, sviluppato in questi ultimi 10 anni nella nostra regione.
Il Piano definisce oltre che la classificazione e la qualità di una serie di corpi idrici anche un elenco dettagliato, corredato dalla relativa copertura finanziaria, degli interventi relativi agli impianti con potenzialità inferiore ai 2.000 Abitanti Equivalenti , interventi da realizzarsi entro il 31/12/2015, con l’elenco di quelli programmati entro il 31/12/2018 e con gli interventi da completare successivamente al 1/1/2019.
Insieme a quanto già contenuto nel precedente Accordo di Programma del 2008 relativo agli impianti sopra ai 2.000 Abitanti Equivalenti, quello approvato in Consiglio Provinciale oltre alle problematiche di eutrofizzazione derivanti dalla presenza di Azoto e Fosforo, prende in considerazione tutta una serie di agenti inquinanti e sostanze, che insieme agli emungimenti per le produzioni agricole accompagnate dalla presenza in crescita di additivi chimici utilizzati in agricoltura è un’ ulteriore problematica di cui negli anni a venire le nostre Comunità ed i soggetti firmatari dell’Accordo dovranno monitorare e gestire con moltissima attenzione se vogliamo mantenere e migliorare la qualità dell’acqua distribuita ai rubinetti dei cittadini toscani.