di Augusto Mattioli
SIENA. Il prossimo quattro maggio il Consiglio comunale discuterà sul regolamento urbanistico della città. Una cosa complessa, sottolineano gli esperti del settore. Il regolamento, infatti, prenderà in esame come utilizzare fondi esistenti nella città. Cioè, se destinarli ad uso commerciale, direzionale o artigianale. In questi spazi quindi potrebbero entrare banche, uffici, negozi di vicinato con superficie maggiore di 250 metri quadri. Ovviamente dovrebbero cambiare, sempre secondo gli esperti, le attuali destinazioni d’uso. Un cambiamento che può incidere sulla qualità del commercio nel centro storico della città, un commercio peraltro già molto liberalizzato ma non proprio di alta qualità, se si va a vedere cosa accade. Pizzerie, bar, gelaterie, negozi di abbigliamento, di scarpe sono sempre più numerosi. E viene da domandarsi quali concreti ritorni economici abbiano. Ma questo è un problema dell’imprenditore.
Quali attività arrivino nei rioni è invece un problema anche di chi ci vive. Dei cittadini, in particolare, ma anche delle stesse contrade alle prese con i problemi di un territorio che in passato era, ed ora lo è principalmente nei giorni del palio, il loro punto di riferimento. Oggi lo è sempre meno. Per varie cause la gente abita sempre meno nei rioni per cui, in contrada, non ci si sta ma ci si va in certe occasioni.
Il tema degli spazi oggetto del regolamento urbanistico dovrebbe quindi interessare anche le contrade. In una, l’Istrice, è stato oggetto di un’assemblea straordinaria avente come oggetto il garage Bassi, situato di fronte alla sede storica, funzionante da anni, che la stessa contrada negli anni passati era interessata ad acquistare. Lo spazio – secondo il regolamento urbanistico – dovrebbe avere altre destinazioni. E qui è scattata la preoccupazione della contrada, che teme che in quei 450 metri quadrati (che i proprietari potrebbero, così si dice, affittare ad un prezzo di 20 euro a metro quadro, al mese, per un totale di 9000 euro) possano arrivare attività configgenti con quelle della contrada certamente, ma anche del rione stesso, attività che potrebbero incidere sulla vita del territorio. Come se, ad esempio, fosse aperto un locale notturno, un supermercato tipo quello di Pantanento, con una presenza consistente di veicoli per il carico e lo scarico delle merci, o altre attività che comunque appesantiscano la zona. Problemi che la contrada ha fatto presente da tempo ai vertici del comune. A partire dal sindaco Maurizio Cenni e all’assessore all’urbanistica Fabio Minuti.
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SIENA. Il prossimo quattro maggio il Consiglio comunale discuterà sul regolamento urbanistico della città. Una cosa complessa, sottolineano gli esperti del settore. Il regolamento, infatti, prenderà in esame come utilizzare fondi esistenti nella città. Cioè, se destinarli ad uso commerciale, direzionale o artigianale. In questi spazi quindi potrebbero entrare banche, uffici, negozi di vicinato con superficie maggiore di 250 metri quadri. Ovviamente dovrebbero cambiare, sempre secondo gli esperti, le attuali destinazioni d’uso. Un cambiamento che può incidere sulla qualità del commercio nel centro storico della città, un commercio peraltro già molto liberalizzato ma non proprio di alta qualità, se si va a vedere cosa accade. Pizzerie, bar, gelaterie, negozi di abbigliamento, di scarpe sono sempre più numerosi. E viene da domandarsi quali concreti ritorni economici abbiano. Ma questo è un problema dell’imprenditore.
Quali attività arrivino nei rioni è invece un problema anche di chi ci vive. Dei cittadini, in particolare, ma anche delle stesse contrade alle prese con i problemi di un territorio che in passato era, ed ora lo è principalmente nei giorni del palio, il loro punto di riferimento. Oggi lo è sempre meno. Per varie cause la gente abita sempre meno nei rioni per cui, in contrada, non ci si sta ma ci si va in certe occasioni.
Il tema degli spazi oggetto del regolamento urbanistico dovrebbe quindi interessare anche le contrade. In una, l’Istrice, è stato oggetto di un’assemblea straordinaria avente come oggetto il garage Bassi, situato di fronte alla sede storica, funzionante da anni, che la stessa contrada negli anni passati era interessata ad acquistare. Lo spazio – secondo il regolamento urbanistico – dovrebbe avere altre destinazioni. E qui è scattata la preoccupazione della contrada, che teme che in quei 450 metri quadrati (che i proprietari potrebbero, così si dice, affittare ad un prezzo di 20 euro a metro quadro, al mese, per un totale di 9000 euro) possano arrivare attività configgenti con quelle della contrada certamente, ma anche del rione stesso, attività che potrebbero incidere sulla vita del territorio. Come se, ad esempio, fosse aperto un locale notturno, un supermercato tipo quello di Pantanento, con una presenza consistente di veicoli per il carico e lo scarico delle merci, o altre attività che comunque appesantiscano la zona. Problemi che la contrada ha fatto presente da tempo ai vertici del comune. A partire dal sindaco Maurizio Cenni e all’assessore all’urbanistica Fabio Minuti.
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