L'asessore provinciale spiega i criteri di pianificazione messo in atto dall'Amministrazione
SIENA. “Con il Piano delle attività estrattive, la Provincia di Siena e i suoi Comuni avranno a disposizione uno strumento di programmazione importante che coniuga la tutela del territorio con le esigenze di consumo e di produzione delle aziende del settore”. E’ questo il primo commento di Marco Macchietti, assessore provinciale alle attività estrattive, sull’approvazione del Piano delle attività estrattive, di recupero delle aree escavate e riutilizzo dei residui recuperabili della Provincia di Siena (Paerp), avvenuta nei giorni scorsi in consiglio provinciale.
“Per la prima volta – spiega Macchietti – l’amministrazione provinciale si è misurata con la pianificazione dell’attività estrattiva, la cui competenza esclusiva fino al 2007 è stata della Regione. Il percorso, avviato a giugno 2008, è avvenuto ricercando la massima trasparenza e collaborazione con tutti i soggetti interessati a partire dai Comuni che, in un’ottica di apertura e condivisione, sono stati invitati a valutare insieme alla Provincia le osservazioni pervenute al Paerp”.
“Per quanto riguarda le attività estrattive connesse al settore dei materiali per costruzioni e opere civili – spiega Macchietti – abbiamo scelto di perseguire il criterio dell’autosufficienza, che nasce dal confronto tra consumi reali e produzione. Un criterio quindi che non andrà oltre tali necessità. Tenendo bene presente che stiamo parlando di risorse naturali non rinnovabili le previsioni sui fabbisogni sono state elaborate per garantire la domanda interna, con una tolleranza del 10 per cento per ogni tipologia di materiale come limite di produzione, in un’ottica di sostenibilità e di filiera corta. Sostenere l’acquisto di materiali edili prodotti sul territorio, infatti, si traduce in costi ridotti per le aziende in termini di trasporti, con conseguente beneficio ambientale. Il Paerp prevede, fino al 2017, una produzione media annua di circa 1 milione e 700 mila metri cubi di materiali, che si attesta comunque al di sotto di circa il 20 per cento del dato di previsione regionale”.
“Per i materiali ornamentali come il travertino e il marmo colorato – continua Macchietti – il concetto di fabbisogno provinciale non è stato applicato, trattandosi di materiali di enorme pregio la cui richiesta, pur soffrendo della crisi economica internazionale, sta dando importanti segni di ripresa. A partire da questo quadro, il Paerp ha tenuto conto del mercato, cercando di trovare un equilibrio tra salvaguardia del paesaggio (i travertini di Rapolano e i marmi localizzati sul territorio della Montagnola vengo estratti in ambiti di elevato pregio ambientale e paesaggistico) con le necessità delle aziende. Con il Paerp, la Provincia di Siena si è fatta carico di rispondere a questo quadro, individuando norme e indicazioni dettagliate che i Comuni dovranno recepire in sede di variante dei propri strumenti urbanistici con l’obiettivo di minimizzare l’incidenza che l’attività estrattiva può avere su alcuni territori”.
“Per questo settore – aggiunge Macchietti – il Paerp prevede una produzione di circa 80 mila metri cubi l’anno – il 4% del settore dei materiali edili – di cui 50 mila riguardano la produzione stimata di marmo e 30 mila quella di travertino. Con l’obiettivo di qualificare la produzione dei materiali ornamentali e mantenere solo quelle attività che diano sufficienti garanzie sulla qualità del prodotto ottenuto, il Paerp ha previsto la possibilità della sospensione e revoca dell’autorizzazione a quelle aziende che non siano in grado di garantire, a partire dal secondo anno di attività, una produzione minima di ornamentale di almeno il 20 per cento”.