SIENA. "Una situazione drammatica per centinaia di lavoratori della scuola di Siena e provincia, in gran parte precari, riunitisi al Sarrocchi, che hanno atteso con ansia lo scorrere delle graduatorie per l’assegnazione delle cattedre e in alcuni casi hanno appreso sul momento chi di loro avrebbe lavorato e chi sarebbe rimasto a spasso. Una situazione di caos assoluto”. È il commento di Susanna Cenni, deputata del Partito democratico, che con il segretario di Generazione democratica Niccolò Guicciardini, con Giuseppe Bonura, Manuel Menzocchi e Francesco Carnesecchi del Pd senese, hanno incontrato molti dei circa 250 insegnanti precari delle scuole medie inferiori e superiori di tutta la provincia, compresi gli insegnanti di sostegno, alcuni dei quali con anni e anni di insegnamento alle spalle, riuniti al piano terra dell’Istituto Sarrocchi di Siena in attesa dell’assegnazione delle cattedre.
“Abbiamo incontrato e discusso con molti dei precari che erano al Sarrocchi in attesa di conoscere la propria sorte – continua Cenni – e abbiamo potuto ascoltare tantissimi racconti sulla situazione della nostra scuola pubblica. C’è chi, dopo aver insegnato per dieci anni, stamattina ha scoperto che quest'anno non lavorerà. Il fabbisogno di personale per la nostra provincia, reso pubblico la notte scorsa intorno a mezzanotte, questa mattina era cambiato di nuovo. Si sapeva solo che il numero delle cattedre da assegnare sarebbe diminuito, ma non di quanto. Un caos assoluto, una situazione indegna di un Paese civile. I precari della scuola manifestano da mesi. I docenti precari nelle liste a esaurimento sono oltre 277mila. Il governo Prodi aveva disposto per legge un piano di 150mila stabilizzazioni in tre anni, che è stato accantonato da questo governo. È semplicemente assurda l’arroganza del ministro Gelmini, che rifiuta persino di incontrare le rappresentanze dei precari. Ma quello che è ancora più assurdo è la posizione del Pdl locale, che ancora questa mattina nella stampa cittadina negava i tagli al personale parlando di ‘mistificazioni’. Peccato che non ci fosse nessuno del centrodestra senese, questa mattina al Sarrocchi, a incontrare i tanti precari messi a spasso dalla cosiddetta riforma Gelmini e a farsi raccontare qualche storia di vita molto concreta. Altro che mistificazioni. Noi continueremo la nostra battaglia in Parlamento e nelle scuole senesi”.
“A distanza di pochi giorni dalla grande manifestazione contro i tagli alla scuola pubblica – ha detto Niccolò Guicciardini (in foto) – che ha sfilato lo scorso 27 agosto nel centro storico di Siena, siamo ancora una volta a far sentire l’appoggio e la vicinanza del Partito democratico ai lavoratori della scuola, agli studenti e alle loro famiglie. Circa 8 miliardi di euro in meno sono pari a circa un terzo dell’intera manovra correttiva varata poche settimane fa da Tremonti. E anche nella nostra provincia cominciamo a toccare con mano quelle conseguenze dei tagli che il Pd va denunciando dall’inizio dell’estate. L'impegno della Regione Toscana e delle Istituzioni locali sta attenuando gli effetti delle misure drastiche del Governo, che comportano un oggettivo peggioramento della didattica per i nostri ragazzi. Se l’entità dei tagli sarà confermata anche per i prossimi anni – conclude Guicciardini – non sarà più possibile garantire adeguati standard nella formazione e nei servizi scolastici. L'unica cosa da fare è continuare in una dura ed unita protesta contro questi tagli ingiusti e miopi, con in testa l'idea di una scuola pubblica di qualità ed inclusiva”.
“Abbiamo incontrato e discusso con molti dei precari che erano al Sarrocchi in attesa di conoscere la propria sorte – continua Cenni – e abbiamo potuto ascoltare tantissimi racconti sulla situazione della nostra scuola pubblica. C’è chi, dopo aver insegnato per dieci anni, stamattina ha scoperto che quest'anno non lavorerà. Il fabbisogno di personale per la nostra provincia, reso pubblico la notte scorsa intorno a mezzanotte, questa mattina era cambiato di nuovo. Si sapeva solo che il numero delle cattedre da assegnare sarebbe diminuito, ma non di quanto. Un caos assoluto, una situazione indegna di un Paese civile. I precari della scuola manifestano da mesi. I docenti precari nelle liste a esaurimento sono oltre 277mila. Il governo Prodi aveva disposto per legge un piano di 150mila stabilizzazioni in tre anni, che è stato accantonato da questo governo. È semplicemente assurda l’arroganza del ministro Gelmini, che rifiuta persino di incontrare le rappresentanze dei precari. Ma quello che è ancora più assurdo è la posizione del Pdl locale, che ancora questa mattina nella stampa cittadina negava i tagli al personale parlando di ‘mistificazioni’. Peccato che non ci fosse nessuno del centrodestra senese, questa mattina al Sarrocchi, a incontrare i tanti precari messi a spasso dalla cosiddetta riforma Gelmini e a farsi raccontare qualche storia di vita molto concreta. Altro che mistificazioni. Noi continueremo la nostra battaglia in Parlamento e nelle scuole senesi”.
“A distanza di pochi giorni dalla grande manifestazione contro i tagli alla scuola pubblica – ha detto Niccolò Guicciardini (in foto) – che ha sfilato lo scorso 27 agosto nel centro storico di Siena, siamo ancora una volta a far sentire l’appoggio e la vicinanza del Partito democratico ai lavoratori della scuola, agli studenti e alle loro famiglie. Circa 8 miliardi di euro in meno sono pari a circa un terzo dell’intera manovra correttiva varata poche settimane fa da Tremonti. E anche nella nostra provincia cominciamo a toccare con mano quelle conseguenze dei tagli che il Pd va denunciando dall’inizio dell’estate. L'impegno della Regione Toscana e delle Istituzioni locali sta attenuando gli effetti delle misure drastiche del Governo, che comportano un oggettivo peggioramento della didattica per i nostri ragazzi. Se l’entità dei tagli sarà confermata anche per i prossimi anni – conclude Guicciardini – non sarà più possibile garantire adeguati standard nella formazione e nei servizi scolastici. L'unica cosa da fare è continuare in una dura ed unita protesta contro questi tagli ingiusti e miopi, con in testa l'idea di una scuola pubblica di qualità ed inclusiva”.