Lettera aperta sulla decisione delle nuove tariffe
SIENA. “Martedì 30 aprile, l’assemblea dei Sindaci dell’AIT è chiamata a esprimere un parere in merito alla nuova tariffa dei Servizi Idrici.
Tutti i sindaci hanno consapevolezza che le tariffe in essere e quelle in base al nuovo Metodo Tariffario Transitorio (MTT), definito dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG), sono ILLEGITTIME, cioè non rispettano, la volontà espressa da 27 milioni di italiani di “rendere estraneo alle logiche del profitto il governo e la gestione dell’acqua”.
Non solo, con il nuovo MTT, si pongono anche degli scudi pesanti sull’eventuale ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, facendone lievitare i costi in modo consistente.
Comprendiamo la preoccupazione degli amministratori di garantire il servizio, ma riteniamo in questa fase sia di primaria importanza garantire etica, legalità e democrazia, cioè il rispetto dell’esito referendario e della volontà dei cittadini.
La formula Toscana, sistema misto pubblico privato, si è dimostrata inadeguata, ha avuto il solo significato di “socializzare le spese di investimento e di privatizzazione dei profitti”, cioè il pubblico finanzia le spese più ingenti per il mantenimento delle reti idriche e il privato si tiene i profitti della gestione. Inoltre la grande estensione delle reti idriche conferma la validità del nostro rifiuto a quanto deliberato dalla Regione, di avere un’unica Autorità Regionale per l’acqua (AIT): mancano la conoscenza del territorio (il consumo di acqua è legato al bacino idrografico) e la partecipazione democratica dei cittadini alle scelte e alle priorità.
Occorre che ogni Sindaco metta al centro della propria riflessione e della propria iniziativa la gravità della crisi che il nostro paese sta attraversando: occupazione, redditi da lavoro o da pensioni, welfare, apparato produttivo e strutture amministrative hanno raggiunto un punto di non ritorno.
Le politiche di austerità, il taglio dei trasferimenti, il patto di stabilità e l’espropriazione che è stata fatta alle Amministrazioni Locali di tutti i servizi ai cittadini, di cui la vita associata ha bisogno, svuotano di funzioni il governo locale e uccidono i comuni; non cogliere la dimensione di questo disastro e la rabbia dei cittadini rappresenta un grave errore, innanzitutto perché è il Comune e i suoi rappresentanti, in quanto il livello di amministrazione pubblica a più diretto contatto con i cittadini, a diventare bersaglio della rabbia di chi viene escluso dai servizi e dal lavoro.
Le minacce dei gestori sono solo ricatti e vanno respinti, a Cremona l’Autorità Idrica locale minaccia multe, da parte dell’AEEG, nel caso le tariffe non vengano approvate, FALSO; in Toscana si sostiene che, se l’AEEG usa il potere sostitutivo e interviene per imporre le tariffe, si perderebbe la componente di anticipazione per il finanziamento dei nuovi investimenti, FALSO (dipende solo se c’è o no il fondo, e se vi è la volontà dei gestori di attuare gli investimenti) i dati di ogni ambito territoriale sono validati e deliberati dall’AIT che li invia all’AEG anche in caso di bocciatura del metodo tariffario in questi dati sono quantificati i costi di ogni azienda ed i relativi fabbisogni in termini di investimenti futuri; cosa certa è che costoro non hanno rispettato i contratti stipulati su fogne, depuratori e rinnovo della rete di distribuzione idrica, che continua a perdere più del 40% in Toscana.
Quanto al ricatto dei vostri soci privati e delle banche finanziatrici, tutti ben contenti di fare soldi con un bene primario come l’acqua, se non vogliono più sottostare al loro contratto di servizio rispettando la legalità, devono essere cacciati per inadempienza.
La Confservizi CISPEL Toscana, espressa tramite il suo presidente, chiede dal 2008 per gli investimenti il ricorso alla fiscalità generale: ma questo, essendo la tariffa un corrispettivo per un servizio privato e non più una tassa per un servizio pubblico al cittadino, è semplicemente illegale: l’utente deve pagare solo per il servizio ricevuto, (sentenza corte costituzionale n.335 del 15/10/2008).
Una proposta di legge giace in Parlamento da più di 2 legislature e non è mai stata discussa: “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico”.
Sindaci, non rendetevi complici di questo scippo della democrazia, non assumetevi la responsabilità, di fronte ai vostri cittadini, di stabilire delle tariffe truffa, lasciate che sia l’AEEG, organismo pagato dai gestori (e nessuno sputa nel piatto in cui mangia) ad assumersene la responsabilità con il potere sostitutivo.
Comunque sono loro che devono approvare la tariffa che proponete. L’accentramento di questa funzione, d’altronde, è l’ennesimo schiaffo ai poteri ed all’autonomia dei Comuni ed ai cittadini stessi, date un segno di risveglio e di orgoglio contro chi vi vuole di sempre di più espropriati di autonomia decisionale.
A voi la storia consegna la responsabilità di garantire il rispetto dei principi democratici su cui si fonda la nostra repubblica. Durante l’assemblea dell’AIT saremo in presidio per appoggiarvi in questa scelta e chiediamo di intervenire all’assemblea per condividere con voi le nostre considerazioni.”
Perché si scrive Acqua e si legge Democrazia.
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua
Tutti i sindaci hanno consapevolezza che le tariffe in essere e quelle in base al nuovo Metodo Tariffario Transitorio (MTT), definito dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG), sono ILLEGITTIME, cioè non rispettano, la volontà espressa da 27 milioni di italiani di “rendere estraneo alle logiche del profitto il governo e la gestione dell’acqua”.
Non solo, con il nuovo MTT, si pongono anche degli scudi pesanti sull’eventuale ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, facendone lievitare i costi in modo consistente.
Comprendiamo la preoccupazione degli amministratori di garantire il servizio, ma riteniamo in questa fase sia di primaria importanza garantire etica, legalità e democrazia, cioè il rispetto dell’esito referendario e della volontà dei cittadini.
La formula Toscana, sistema misto pubblico privato, si è dimostrata inadeguata, ha avuto il solo significato di “socializzare le spese di investimento e di privatizzazione dei profitti”, cioè il pubblico finanzia le spese più ingenti per il mantenimento delle reti idriche e il privato si tiene i profitti della gestione. Inoltre la grande estensione delle reti idriche conferma la validità del nostro rifiuto a quanto deliberato dalla Regione, di avere un’unica Autorità Regionale per l’acqua (AIT): mancano la conoscenza del territorio (il consumo di acqua è legato al bacino idrografico) e la partecipazione democratica dei cittadini alle scelte e alle priorità.
Occorre che ogni Sindaco metta al centro della propria riflessione e della propria iniziativa la gravità della crisi che il nostro paese sta attraversando: occupazione, redditi da lavoro o da pensioni, welfare, apparato produttivo e strutture amministrative hanno raggiunto un punto di non ritorno.
Le politiche di austerità, il taglio dei trasferimenti, il patto di stabilità e l’espropriazione che è stata fatta alle Amministrazioni Locali di tutti i servizi ai cittadini, di cui la vita associata ha bisogno, svuotano di funzioni il governo locale e uccidono i comuni; non cogliere la dimensione di questo disastro e la rabbia dei cittadini rappresenta un grave errore, innanzitutto perché è il Comune e i suoi rappresentanti, in quanto il livello di amministrazione pubblica a più diretto contatto con i cittadini, a diventare bersaglio della rabbia di chi viene escluso dai servizi e dal lavoro.
Le minacce dei gestori sono solo ricatti e vanno respinti, a Cremona l’Autorità Idrica locale minaccia multe, da parte dell’AEEG, nel caso le tariffe non vengano approvate, FALSO; in Toscana si sostiene che, se l’AEEG usa il potere sostitutivo e interviene per imporre le tariffe, si perderebbe la componente di anticipazione per il finanziamento dei nuovi investimenti, FALSO (dipende solo se c’è o no il fondo, e se vi è la volontà dei gestori di attuare gli investimenti) i dati di ogni ambito territoriale sono validati e deliberati dall’AIT che li invia all’AEG anche in caso di bocciatura del metodo tariffario in questi dati sono quantificati i costi di ogni azienda ed i relativi fabbisogni in termini di investimenti futuri; cosa certa è che costoro non hanno rispettato i contratti stipulati su fogne, depuratori e rinnovo della rete di distribuzione idrica, che continua a perdere più del 40% in Toscana.
Quanto al ricatto dei vostri soci privati e delle banche finanziatrici, tutti ben contenti di fare soldi con un bene primario come l’acqua, se non vogliono più sottostare al loro contratto di servizio rispettando la legalità, devono essere cacciati per inadempienza.
La Confservizi CISPEL Toscana, espressa tramite il suo presidente, chiede dal 2008 per gli investimenti il ricorso alla fiscalità generale: ma questo, essendo la tariffa un corrispettivo per un servizio privato e non più una tassa per un servizio pubblico al cittadino, è semplicemente illegale: l’utente deve pagare solo per il servizio ricevuto, (sentenza corte costituzionale n.335 del 15/10/2008).
Una proposta di legge giace in Parlamento da più di 2 legislature e non è mai stata discussa: “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico”.
Sindaci, non rendetevi complici di questo scippo della democrazia, non assumetevi la responsabilità, di fronte ai vostri cittadini, di stabilire delle tariffe truffa, lasciate che sia l’AEEG, organismo pagato dai gestori (e nessuno sputa nel piatto in cui mangia) ad assumersene la responsabilità con il potere sostitutivo.
Comunque sono loro che devono approvare la tariffa che proponete. L’accentramento di questa funzione, d’altronde, è l’ennesimo schiaffo ai poteri ed all’autonomia dei Comuni ed ai cittadini stessi, date un segno di risveglio e di orgoglio contro chi vi vuole di sempre di più espropriati di autonomia decisionale.
A voi la storia consegna la responsabilità di garantire il rispetto dei principi democratici su cui si fonda la nostra repubblica. Durante l’assemblea dell’AIT saremo in presidio per appoggiarvi in questa scelta e chiediamo di intervenire all’assemblea per condividere con voi le nostre considerazioni.”
Perché si scrive Acqua e si legge Democrazia.
Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua