E' questa la politica del presidente Ligas e del direttore Bizzaro
testo e foto di Lorenzo Croci
SIENA. Si è svolta questa mattina la presentazione dei nuovi vertici aziendali del Consorzio Agrario di Siena. Il presidente è Fausto Ligas, di 54 anni, nato in provincia di Nuoro e senese di adozione, il quale agli inizi della sua carriera ha conseguito il diploma di geometra a Siena, dopodichè è diventato titolare di un’azienda agraria nella zona di Murlo, nella quale oggi svolge l’attività di allevatore e produttore agricolo. Oggi – oltre ad essere presidente del Consorzio Agrario di Siena – è presidente della Federazione Provinciale Coldiretti di Siena. Anche il direttore generale, Giovanni Bizzaro, è un neoeletto. 56 anni e originario di Pozzonovo (PD), dopo essersi laureato in agraria all’università di Padova è diventato direttore, nel 2010, del Consorzio Agrario del Nord Ovest (Asti, Cuneo e regione Liguria) e successivamente del Consorzio Agrario di Torino, Vercelli e Biella.Ha iniziato la sua carriera al Consorzio Agrario di Padova, nel quale ha diretto per 10 anni il settore macchine agricole. Nel 2001, a seguito della fusione dei consorzi agrari di Padova e Venezia, assunse la carica di dirigente commerciale coordinando i vari settori economici della vendita di concimi, sementi e antiparassitari.
I nei eletti hanno espresso la volontà di valorizzare quanto di buono è stato fatto negli anni precedenti, attraverso una politica di incentivazione verso i coltivatori, in modo tale da trarre vantaggio non soltanto per i cittadini di Siena e Provincia, ma anche per il turismo mondiale in generale, il quale costituisce una risorsa fondamentale per Siena. Ligas ha affermato che il compito primario sarà quallo di ”cercare di integrare il coltivatore in maniera quanto più totale possibile, per farlo sentire non un produttore qualsiasi ma soprattutto un protagonista all’interno di tutta la filiera”. Per questa politica è già stato avviato il progetto ”Campagna Amica” al quale ha aderito anche Coldiretti, nel quale si cercherà di associare attività tipiche (consulenza, mezzi tecnici) con comparti innovativi; questi ultimi saranno finalizzati ad ottenere un rilevante accorciamento della filiera.
Bizzaro, invece, si è soffermato sul periodo storico che stiamo vivendo, affermando che ”anche se il contesto culturale di Siena è davvero straordinario, non sarà facile operare in maniera libera, perchè l’andamento economico attuale oltre che a destare preoccupazione, probabilmente subordinerà alcune decisioni”.