Transitando per San Marino, il malloppo volava nei paradisi fiscali

A San Marino sarebbero state scoperte transazioni di denaro, considerate illecite, verso la Repubblica di Vanuatu. Sia a San marino che a Vanuatu vi sarebbe grande collaborazione con i magistrati senesi.
Oggi (20 maggio) il collegio del riesame presso il tribunale di Siena (formato da Stefano Benini, presidente, e dai giudici Francesco Bagnai e Pierandrea Balchera) si è riservato la decisione, prevista nei prossimi giorni, sul ricorso che Antonio Pantalena, manager interno alla struttura finanziaria di banca Mps – accusato di riciclaggio dai pm -, ha presentato contro il sequestro subito, insieme ad altri tre indagati, il 5 marzo scorso per una cifra complessiva di sei milioni di euro. Secondo l’accusa avrebbe fatto parte, con alcuni broker di società esterne, con l’ex capo area di Mps Gianluca Baldassarri e con il suo vice Alessandro Toccafondi, della ‘banda del 5%’. Sul registro degli indagati inoltre dalla scorsa settimana anche Roberto Villa, ex presidente di Richard Ginori, è già coinvolto a Firenze per bancarotta nell’inchiesta che riguarda il fallimento della storica fabbrica di porcellane.
Secondo fonti investigative, il quadro dell’inchiesta sul filone riguardante “‘la banda del 5%” appare sempre più chiaro, specie dopo la quindicina di perquisizioni condotte lo scorso 16 maggio dagli uomini del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza in varie città d’Italia e in Svizzera e che avrebbero portato ad “accertamenti proficui”.
Per quanto riguarda invece il filone d’inchiesta sui derivati sottoscritti da Mps con Nomura e Deutsche Bank sembra essere slittata ulteriormente la decisione del riesame sulla mancata convalida da parte del gip Ugo Bellini del provvedimento di sequestro da 1,8 miliardi di euro a Nomura. La decisione del riesame era attesa in un primo momento per la fine di maggio.
Aggiornamento dlle 19,30 (Epifani)
Guglielmo Epifani, neo-segretario del Pd, oggi a Siena per sostenere la candidatura di Valentini a sindaco, si è espresso sull’inchiesta: “”La magistratura vada avanti, faccia rapidamente, dica che cosa è accaduto e qual è il quadro delle responsabilità”, ha detto.
“Per quanto riguarda le responsabilità politiche – ha aggiunto – non si è capito che nel passaggio decisivo, l’acquisizione di Antonveneta, se cresci, se diventi più grande, se ti proietti in una dimensione nazionale e internazionale, non puoi pensare di far fronte a costi e rischi usando le forme di governo che avevi quando era la tua banca”. Ed ha concluso: “‘Capisco che per Siena, con la sua storia, la sua identità, la sua cultura, la gelosa difesa tradizioni non era facile fare un salto culturale, che voleva dire rinunciare alla maggioranza della Fondazione”. Epifani ha soggiunto: “Ora serve un cambio di mentalità fortissimo”.