I Riformisti di Siena sono rimasti profondamente colpiti del tragico eccidio di sei valorosi paracadutisti della Folgore, sei senesi di adozione che hanno dato il loro sangue per difendere la pace in una terra lontana. Siamo particolarmente vicini alle loro famiglie, sperando che il ricordo dei loro cari, il loro valore, il loro amore per la Patria possa in minima parte rendere meno terribile il dolore per una perdita così grande. Gli uomini e tutto il 186° Battaglione della Folgore sono una parte integrante e molto importante della nostra città. Anche per questo ci stringiamo attorno al comandante Aldo Zizzo, attualmente in Afghanistan ed al suo vice, colonnello Milani, che ha avuto il terribile compito di avvisare le famiglie, pregandoli di trasmettere il nostro calore ai cari dei deceduti e la nostra vicinanza a tutti gli uomini del 186° Battaglione della Folgore. Un pensiero doveroso deve andare anche ai civili afgani che sono deceduti nell’esplosione, vittime di uno scellerato gruppo di terroristi che semina solo morte, così come a tutti gli altri soldati italiani che sono caduti per portare la pace in terre lontane. A questo proposito ci uniamo alla proposta del sindaco Maurizio Cenni di dedicare una via della nostra città ai caduti della Folgore nel corso della sua gloriosa storia, che andrà ad unirsi al significativo ricordo che è già presente a Pian del Lago.
L'Italia dei Valori di Siena appresa la grave notizia che ha colpito le Forze di Pace dell' Esercito Italiano impegnate in Afghanistan e che ha visto con l'attentato, rivendicato dalle bande Talebane, procurare 6 morti e 4 feriti fra i militari provenienti dalla Caserma Bandini di Siena ed appartenenti al 186° reggimento Folgore ed al quinto Battaglione El Alamein, esprime cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime, ed al contempo dichiara la piena vicinanza e solidarietà ai nostri soldati impegnati in missione di pace in aree teatro di guerra ed anche scenario di tragici eventi come quello che ha colpito oggi i nostri ragazzi dell'Esercito Italiano.
Nell'esternare la netta contrapposizione a tutti i fondamentalismi, oggi in particolare a quello dei gruppi Talebani, chiediamo attraverso i gruppi Parlamentari del Partito dell'Italia dei Valori, al Parlamento di dare le risposte più opportune a queste domande: Chi stiamo difendendo in Afganistan? Qual'è il reale scenario politico di quel Paese? Insomma che ci facciamo ancora in Afganistan? E fino a quando dobbiamo restarci?
Partito dei Comunisti Italiani Partito della Rifondazione Comunista
Altri 21 morti in Afghanistan, tra i quali 6 militari italiani; 60 i feriti nel devastante attentato suicida a Kabul. I Talebani hanno rivendicato l'attacco. Il Governo dichiara: restiamo in Afghanistan. E così il tenente Antonio Fortunato, di Lagonegro (Potenza), il caporal maggiore Matteo Mureddu, di Oristano, il primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, nato a Glarus (Svizzera), il sergente maggiore Roberto Valente, di Napoli, il primo caporal maggiore Gian Domenico Pistonami, di Orvieto, e il primo caporal maggiore Massimiliano Randino, nato a Pagani (Salerno) saranno aggiunti ai tanti eroi della patria. Noi non possiamo che aggiungere il nostro al cordoglio delle famiglie. Sappiamo che oggi tutti diranno che questo non è il tempo delle polemiche, che occorre essere tutti uniti al cordoglio delle famiglie. Ma non è così: perché altrimenti ribadire subito, oggi, che in Afghanistan dobbiamo rimanere? Tra poche settimane, il 4 novembre, ci saranno le commemorazioni ufficiali della “vittoria” nella guerra 1915-18, dove molti giovani, come quelli morti oggi a Kabul, hanno perso la vita per la patria; anche allora tutti hanno detto che il loro sacrificio non era inutile, che erano i “nostri eroi”, e lo si ripete ogni volta. Quasi cento anni sono trascorsi, e ancora nessuno (anzi pochi) ha il coraggio di dire che era molto meglio se fossero rimasti a casa. L’Afghanistan, come l’Iraq, è una “missione” (così si chiamano oggi le operazioni militari) che è difficile prevedere come e quando finirà, che non ha portato in quasi 10 anni grandi miglioramenti alla vita della maggior parte dei cittadini di quel paese. Quelli delle campagne hanno spesso subito bombardamenti perché contigui alle truppe ribelli, quelli delle città, sempre a rischio di attentati come quello di oggi, hanno dovuto in più subire l’impennata dei prezzi di tutti i generi a causa della presenza dei numerosi stranieri. Di quanto è cresciuta la scolarizzazione? Di quanto le prestazioni sanitarie? Quanto i salari medi? Se si escludono i pochi che lavorano per il mantenimento del costoso apparato militare praticamente tutto è rimasto come prima. Le tanto sbandierate elezioni hanno visto votare il 38,7% dei cittadini, di questi il 54% ha “scelto” Karzai, ma uno su quattro dei voti a Karzai si dice “sospetto”. Fatti tutti i conti quindi, circa il 16% dei cittadini afghani ha votato Karzai, che è il Presidente “suggerito” a suo tempo dagli USA. Se a questo aggiungiamo che i Talebani furono a suo tempo portati in Afghanistan, sempre dagli USA, per liberare il Paese dai Sovietici forse si capisce sia il basso consenso popolare alle nostre “missioni”, sia la scarsa partecipazione al voto.
Federazione dei Cristiano Popolari: "L’attentato terroristico avvenuto a Kabul contro gli uomini del contingente italiano ed in particolare contro –i senesi parà della Folgore – ha provocato sgomento e sentimenti di profondo sincero cordoglio.Ci inchiniamo dinanzi a coloro che sono caduti nell’assolvimento di una missione a difesa della pace e contro il terrorismo internazionale. Siamo vicini alle famiglie così duramente colpite ed auguriamo pronta guarigione ai feriti. A Lei ed ai Suoi uomini il nostro apprezzamento per l’impegno ed il sacrificio, ed il nostro grazie. Viva l’Italia".
L’Udc di Siena tributa gli onori ai sei militari italiani uccisi in Afghanistan. L’Italia paga nuovamente un alto prezzo di vite umane per questa sua missione di pace. Come gli stessi comandanti militari hanno evidenziato in queste ore, nulla è possibile fare per impedire attacchi terroristici di questa portata e contro un kamikaze che si carica di 150 chilogrammi di tritolo.
"L’unica possibilità che l’esercito ha per prevenire questi attacchi è continuare a lavorare per la popolazione e cercare di ridare pace e serenità al popolo afghano martoriato ormai da trent’anni di guerre e scontri quasi ininterrotti. L’esercito italiano è spesso preso ad esempio anche dalle forze armate di altri Paesi per spirito di sacrificio e vicinanza alla popolazione locale. Si continui quindi ad operare su questa strada.
Leggiamo dichiarazioni confuse e differenti da parte di esponenti dello stesso governo. C’è chi sostiene che gli attacchi non cambieranno lo stato delle cose e che la missione andrà avanti e chi invece vorrebbe riportare tutti in Italia entro Natale, mentre lo stesso presidente del Consiglio Berlusconi afferma che ci sarà una riduzione delle truppe nel Paese afghano.
Questo non è il momento di fare polemiche. Il Parlamento deve portare avanti con determinazione le decisioni prese per non rendere vana la presenza delle nostre truppe di pace in Afghanistan. Dobbiamo tenere alto l'onore di quanti hanno perso la vita per difendere la pace.
L’Udc di Siena vuole ricordare i sei militari uccisi nel terribile attentato di Kabul e tra questi i quattro paracadutisti del 186esimo Reggimento della Folgore che sono caduti in questo attacco terroristico. Nella nostra città conosciamo bene il valore dei parà che dal 1976, anno del loro arrivo a Siena, hanno stretto con la nostra comunità un legame forte e profondo. Negli anni si sono dimostrati anche utili ed importanti per la comunità senese, come dimostrano i lavori effettuati nella zona di Pian del Lago. La tragedia colpisce l’Italia intera, ma Siena in modo particolare, visto che qui vivevano quattro dei sei soldati che hanno perso la vita a Kabul.
Alla moglie del tenente Antonio Fortunato e al piccolo Martin, ad Alessandra che presto avrebbe sposato il caporal maggiore Matteo Mureddu e a tutti i cari anche del sergente maggiore Roberto Valente, dei primo caporal maggiore Davide Ricchiuto e Giandomenico Pistonami e del caporal maggiore Massimilano Randino vanno le condoglianze dell’Udc di Siena".
Le ACLI Senesi vogliono esprimere tutto il loro cordoglio e la loro vicinanza alle famiglie dei militari italiani morti in Afghanistan, nell’esercizio del loro dovere.
La Legautonomie di Siena esprime "profonda commozione e vicinanza alle famiglie dei sei caduti e ai feriti rimasti coinvolti nel terribile attentato di Kabul. Fin da ieri, abbiamo voluto testimoniare il nostro profondo cordoglio mettendo le bandiere a mezz’asta e abbrunandole, in segno di lutto e di rispetto verso i nostri militari che hanno perso la vita mentre erano in quel martoriato Paese per portare la pace. Il territorio senese – continua Avanzati – si stringe, in maniera particolare, intorno alle quattro famiglie che hanno perso i loro cari, paracadutisti di stanza a Siena dove prestavano valoroso servizio nelle file del 186esimo reggimento della Folgore, un comparto da sempre impegnato in missioni di solidarietà e di cooperazione”.
La Confcommercio di Siena esprime il più profondo cordoglio per la morte dei sei paracadutisti della folgore ed è vicina ai familiari, al 186° Reggimento ed a tutti i nostri militari impegnati in una missione di pace voluta dalla comunità internazionale per permettere all’Afghanistan di superare una conflittualità alimentata dai fondamentalisti, dalle multinazionali del terrorismo e dai gruppi interessati al traffico di stupefacenti. L’alto tributo di sangue pagato dalle nostre forze armate deve essere oggetto del massimo rispetto da parte di tutto il paese, lasciando da parte qualsiasi polemica che avrebbe solo il sapore di sciacallaggio politico e alimenterebbe solo il dolore di chi ha perso i propri cari.
Confesercenti a nome di tutti gli imprenditori rappresentati, si unisce alle istituzioni ed ai cittadini senesi nelle espressioni di cordoglio che da ieri sono state rivolte al 186° reggimento Folgore, ed in particolare alle famiglie dei militari rimasti vittima nel barbaro attentato di Kabul. ’associazione di categoria coglie la malaugurata occasione per sottolineare il profondo e rispettoso attaccamento che lega la presenza dell’esercito alla comunità senese, e che si testimonia con i quotidiani contatti che intercorrono tra gli uomini della Folgore e gli esercenti, sia nella zona circostante la caserma che nel resto del territorio. Un rapporto amichevole che, nostro malgrado, l’accaduto di ieri non potrà che rafforzare.