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SIENA. Per promuovere e avviare politiche che favoriscano l’inclusione sociale risulta sempre più necessario l’intervento delle pubbliche amministrazioni. Una rete nazionale che sappia valorizzare le esperienze già attuate, e capace di adoperarsi affinché diventino patrimonio comune degli amministratori pubblici locali e regionali. E’ su questi intenti che la Giunta questa mattina (13 marzo), ha deliberato l’adesione a RE.A.DY, la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento e sull’identità di genere.
Il Comune di Siena è, quindi, il primo ente a livello provinciale a sottoscrivere la Carta d’Intenti della Rete (lo ha già fatto la Regione Toscana e diverse altre realtà a livello nazionale), così come previsto dal suo Statuto e in attuazione a quanto già legiferato dalla Regione. Un impegno contro la discriminazione già evidenziato anche durante la seduta consiliare dello scorso dicembre, quando al consigliere PD Simone Vigni fu dato l’incarico di seguire e proporre attività e iniziative atte a scongiurare una cultura condizionata dai pregiudizi, e contribuire affinché le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender (lgbt) possano avere i diritti di cui ancora non godono.
La sottoscrizione, da parte del sindaco Bruno Valentini, della Carta di intenti redatta da RE.A.DY impegnerà, infatti, il Comune ad avviare, dove possibile, un confronto con le associazioni Lgbt locali, favorire l’emersione dei bisogni e operare affinché questi siano all’attenzione nella pianificazione strategica dell’Ente; sviluppare azioni positive sul territorio; comunicare alla Rete le esperienze realizzate e supportarla nella circolazione di informazioni. Oltre a creare una pagina informativa sul sito istituzionale; partecipare alla giornata tematica annuale e agli incontri con i partner della Rete e, possibilmente, avviare una sinergia tra diversi livelli di governo locale.
In sintesi un concreto contributo, per il quale verrà richiesta la collaborazione, al Tavolo di genere, per continuare a promuovere una cultura delle differenze, in grado di ostacolare e annullare discriminazioni anacronistiche basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
Per il sindaco Bruno Valentini e il consigliere Simone Vigni <<la volontà di combattere vuoti pregiudizi in una città che ha fatto, storicamente, dell’accoglienza e, quindi, del non pregiudizio, una marca connotativa, ben riportata, anche, all’interno del progetto per la candidatura della città a Capitale Europea della cultura>>.
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