di Alessandra Siotto
SIENA. "Il CERR di Siena si è aggiudicato il concorso, bandito dal Ministero degli Affari Esteri, per il restauro e la conservazione di opere nella città di Xi'an, in Cina". Giorgio Bonsanti, coordinatore scientifico del CERR – Centro Europeo di Ricerca sulla Conservazione e sul Restauro – ha aperto così la conferenza stampa di questa mattina (11 giugno) indetta per presentare il progetto biennale, che prevede anche un corso per formare restauratori specializzati nella città del famoso esercito di terracotta.
"Il bando – ha spiegato Bonsanti – è stato vinto da un raggruppamento che ha come capofila il CERR, un istituto della città di Siena che ha sede nel complesso del Santa Maria della Scala e si occupa principalmente di restauro. I nostri partner nel progetto sono l'architetto e restauratore torinese Antonio Rava e una società di servizi di Pisa, la Mediaware, che si occuperà della parte pratica e tecnica".
"Partiremo in autunno – ha proseguito il coordinatore – e gli esperti italiani insegneranno ai tecnici cinesi come perfezionare il restauro dei dipinti murali di epoca Tnag, rinvenuti nelle tombe della città di Xi'an e risalenti al periodo che va dal 600 al 900 dopo Cristo. Si tratta di dipinti murali e non di affreschi perchè sono realizzati a secco, applicando i colori sull'intonaco già consolidato”.
“Si ha a che fare – ha spiegato Bonsanti – con persone che già anno esperienza, ma il lavoro degli italiani non sarà solo teorico bensì interverremo anche sulle opere. Circa 500 dipinti sono stati staccati già negli anni 60 – 70 con tecniche che ad oggi risultano obsolete. Restaureremo i più importanti di questi dipinti, che poi saranno esposti nel museo di Xi'an, la vera capitale culturale della Cina, che attira molti turisti per la presenza dell'armata di terracotta. Anche per l'alto numero di visitatori e per la qualità stessa del museo siamo molto orgogliosi di operare come CERR questo restauro”.
Per il sindaco Maurizio Cenni “è un fatto importante che il CERR di Siena sia il capofila del raggruppamento che vince un bando ministeriale”. “La Cina – ha proseguito Cenni – ha un materiale storico e artistico ancora inesplorato e si potrà aprire una prospettiva di collaborazione e di sviluppo tra Siena e la Cina, non solo per quanto riguarda questo progetto”. “Ci si accorge di enti come il CERR – ha affermato il sindaco – solo quando raggiungono risultati importanti come questo, ma è bene ricordare che questi sono il frutto di un grande lavoro, di una grande professionalità conquistata sul campo, giorno dopo giorno, anche con grande fatica. Il lavoro svolto giorno dopo giorno paga, anche quando viene svolto con risorse finanziarie modeste”.
Rispondendo ad una nostra domanda sulla composizione della squadra di lavoro Bonsanti ha spiegato che “bisogna procurarsi dei tecnici e degli scienziati della conservazione poiché noi non abbiamo al nostro interno personale tecnico”. “Non sarà facile – ha detto il coordinatore – con un budget non molto alto di che è al di sotto di 500 mila euro per un lavoro di 2 anni. Abbiamo già contatto alcuni dei più importanti, più esperti, più abili restauratori italiani e alcuni hanno già accettato, ci saranno personalità di altissimo livello”. “C'è il problema – ha spiegato Bonsanti – di coinvolgere la città di Siena, poiché a Siena ci sono pochi restauratori ed esperti soprattutto nel settore tessile, dove sono forti, ma nessuno dei senesi lavora sugli altri tipi di opere. Infatti per i principali interventi di restauro in città sono stati chiamati tutti restauratori da fuori. Bisogna che i restauratori senesi si impegnino a cogliere questa opportunità che noi portiamo loro. Cerchiamo di coinvolgerli, ma loro devono lavorare, informarsi, aggiornarsi”.
Rispondendo ad un'altra nostra domanda sulla conseguenze della crisi nel settore del restauro Bonsanti ha affermato che “in tempi di crisi è normale che la cultura sia una delle prime cose che si taglia, ma la conservazione è fondamentale per l'identità della nostra nazione”. “La conservazione – ha proseguito – determina un forte introito, le attività di restauro hanno un loro ritorno economico, non immediato e non facilmente calcolabile, ma importante per l'intera economia italiana. Per questo non bisogna tagliare; all'estero gli investimenti nella cultura sono stati ridotti, ma si dà comunque continuità ai progetti. In questo senso l'attenzione che il Comune riserva al CERR è una conferma che investire nella conservazione, e sulla cultura in generale, è importante e utile anche per l'economia”.
SIENA. "Il CERR di Siena si è aggiudicato il concorso, bandito dal Ministero degli Affari Esteri, per il restauro e la conservazione di opere nella città di Xi'an, in Cina". Giorgio Bonsanti, coordinatore scientifico del CERR – Centro Europeo di Ricerca sulla Conservazione e sul Restauro – ha aperto così la conferenza stampa di questa mattina (11 giugno) indetta per presentare il progetto biennale, che prevede anche un corso per formare restauratori specializzati nella città del famoso esercito di terracotta.
"Il bando – ha spiegato Bonsanti – è stato vinto da un raggruppamento che ha come capofila il CERR, un istituto della città di Siena che ha sede nel complesso del Santa Maria della Scala e si occupa principalmente di restauro. I nostri partner nel progetto sono l'architetto e restauratore torinese Antonio Rava e una società di servizi di Pisa, la Mediaware, che si occuperà della parte pratica e tecnica".
"Partiremo in autunno – ha proseguito il coordinatore – e gli esperti italiani insegneranno ai tecnici cinesi come perfezionare il restauro dei dipinti murali di epoca Tnag, rinvenuti nelle tombe della città di Xi'an e risalenti al periodo che va dal 600 al 900 dopo Cristo. Si tratta di dipinti murali e non di affreschi perchè sono realizzati a secco, applicando i colori sull'intonaco già consolidato”.
“Si ha a che fare – ha spiegato Bonsanti – con persone che già anno esperienza, ma il lavoro degli italiani non sarà solo teorico bensì interverremo anche sulle opere. Circa 500 dipinti sono stati staccati già negli anni 60 – 70 con tecniche che ad oggi risultano obsolete. Restaureremo i più importanti di questi dipinti, che poi saranno esposti nel museo di Xi'an, la vera capitale culturale della Cina, che attira molti turisti per la presenza dell'armata di terracotta. Anche per l'alto numero di visitatori e per la qualità stessa del museo siamo molto orgogliosi di operare come CERR questo restauro”.
Per il sindaco Maurizio Cenni “è un fatto importante che il CERR di Siena sia il capofila del raggruppamento che vince un bando ministeriale”. “La Cina – ha proseguito Cenni – ha un materiale storico e artistico ancora inesplorato e si potrà aprire una prospettiva di collaborazione e di sviluppo tra Siena e la Cina, non solo per quanto riguarda questo progetto”. “Ci si accorge di enti come il CERR – ha affermato il sindaco – solo quando raggiungono risultati importanti come questo, ma è bene ricordare che questi sono il frutto di un grande lavoro, di una grande professionalità conquistata sul campo, giorno dopo giorno, anche con grande fatica. Il lavoro svolto giorno dopo giorno paga, anche quando viene svolto con risorse finanziarie modeste”.
Rispondendo ad una nostra domanda sulla composizione della squadra di lavoro Bonsanti ha spiegato che “bisogna procurarsi dei tecnici e degli scienziati della conservazione poiché noi non abbiamo al nostro interno personale tecnico”. “Non sarà facile – ha detto il coordinatore – con un budget non molto alto di che è al di sotto di 500 mila euro per un lavoro di 2 anni. Abbiamo già contatto alcuni dei più importanti, più esperti, più abili restauratori italiani e alcuni hanno già accettato, ci saranno personalità di altissimo livello”. “C'è il problema – ha spiegato Bonsanti – di coinvolgere la città di Siena, poiché a Siena ci sono pochi restauratori ed esperti soprattutto nel settore tessile, dove sono forti, ma nessuno dei senesi lavora sugli altri tipi di opere. Infatti per i principali interventi di restauro in città sono stati chiamati tutti restauratori da fuori. Bisogna che i restauratori senesi si impegnino a cogliere questa opportunità che noi portiamo loro. Cerchiamo di coinvolgerli, ma loro devono lavorare, informarsi, aggiornarsi”.
Rispondendo ad un'altra nostra domanda sulla conseguenze della crisi nel settore del restauro Bonsanti ha affermato che “in tempi di crisi è normale che la cultura sia una delle prime cose che si taglia, ma la conservazione è fondamentale per l'identità della nostra nazione”. “La conservazione – ha proseguito – determina un forte introito, le attività di restauro hanno un loro ritorno economico, non immediato e non facilmente calcolabile, ma importante per l'intera economia italiana. Per questo non bisogna tagliare; all'estero gli investimenti nella cultura sono stati ridotti, ma si dà comunque continuità ai progetti. In questo senso l'attenzione che il Comune riserva al CERR è una conferma che investire nella conservazione, e sulla cultura in generale, è importante e utile anche per l'economia”.