SIENA. Non è vero che i bambini intendano per sport solo il calcio e il basket. Su 785 alunni delle scuole elementari il 22,7% afferma di prediligere la pallavolo, l’11,7% l’atletica e il 31% indica ben 16 discipline di cui si è conosciuta l’esistenza attraverso la scuola. Così come – dato consolante – sono davvero pochi (1,4%) quei genitori che proiettino nei successi sportivi dei figli la propria realizzazione.
Sono questi alcuni fra i dati emersi da una inchiesta realizzata dal Coni, dalla Provincia di Siena e dal Centro Servizi amministrativi per fare un primo bilancio del Progetto “Il bambino sceglie lo sport” che ha visto coinvolti 8700 bambini, genitori, insegnanti e che continua a riscuotere un notevole successo fra i ragazzi e gli operatori.
L’inchiesta, i cui dati sono ora raccolti in una brochure curata sotto il profilo scientifico da Giovanni Scalera, è stata un utile riscontro alla validità dello stesso Progetto che – come ha sottolineato l’assessore provinciale Giorgio Del Ciondolo – ha dimostrato possibile “l’affrancamento dei bambini dai condizionamenti mediatici e familiari, insegnando loro il senso di responsabilità verso se stessi e gli altri”.
Anche a detta del presidente del Coni Roberto Montermini l’iniziativa è stata un utilissimo strumento di conoscenza, poiché risulta “fondamentale essere attenti alle variazioni che intervengono nel mondo dell’avviamento allo sport, in modo da individuare gli elementi di debolezza e cercare di proiettarsi nel futuro anticipando gli eventi”.
Il valore educativo di quanto realizzato è stato inoltre messo in evidenza dal dirigente scolastico Luigi Sebastiani, proprio evidenziando come “genitori e ragazzi abbiano avuto l’opportunità di approfondire il loro rapporto con il mondo dello sport ed essere oggi in grado di effettuare scelte di pratica sportiva in rapporto ai propri interessi e capacità fisiche”. In sede di presentazione dei dati è poi intervenuto Francesco Binella, coordinatore per l’educazione fisica dell’ufficio scolastico provinciale, che ha citato il progetto “Il bambino sceglie lo sport” anche come modello di azioni positive in cui interagiscano diversi soggetti istituzionali.
Conoscere il pensiero dei ragazzi e dei genitori su un aspetto importante dell’educazione, quale è, appunto, lo sport e l’attività motoria in generale, è stato dunque di estremo interesse. Basti leggere alcune risposte date dai bambini sui motivi delle loro scelte: “ho scelto il volley per stare vicino ai miei amici”, “mi fa pensare al medioevo” (tiro con l’arco), “perché è uno sport pieno di sorprese” (tennis), “era uno sport difficile ma mi attirava molto” (atletica), “mi potevo divertire con gli amici anziché stare al videogame” (calcio), “perché è un gioco di squadra” (pallacanestro).
Insomma il monitoraggio compiuto ha rivelato aspetti anche imprevedibili, confermando, qualora ce ne fosse stato bisogno, quanto sia fondamentale curare nell’attuale contesto sociale gli aspetti pedagogici ed educativi della pratica sportiva.