I parà della "Folgore" simulano il recupero di cittadini italiani in aree di crisi
SIENA. Si è conclusa, presso l’aeroporto di Ampugnano, ubicato nel comune di Sovicille della provincia di Siena, una complessa esercitazione valutativa di evacuazione di connazionali da un’area di crisi all’estero (denominata NEO, Non-combatant Evacuation Operation). Tale attività rientra tra i possibili compiti attribuibili al 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore”, nel suo attuale ruolo di unità ad altissima prontezza operativa inquadrata nelle forze di riserva strategica nazionale.
Le NEO sono operazioni militari svolte per fornire supporto in termini di sicurezza, di trasporto strategico, di logistica e di sanità ad evacuazioni di connazionali da Paesi stranieri che vengano disposte dal Ministero degli Affari Esteri. L’evacuazione è connessa con la presenza di una situazione di crisi nel Paese ospitante che pregiudica in maniera grave la sicurezza di tale personale. L’evacuazione viene condotta in un contesto che può rapidamente mutare e degradare, creando un generale scenario di incertezza e rendendo necessaria una pianificazione estremamente flessibile. In tale quadro, il supposto esercitativo ha previsto l’esecuzione di una operazione avioportata a premessa di una NEO, allo scopo di occupare e mettere in sicurezza, con breve preavviso, un punto di ingresso in un’area di crisi ed intervenire, con il consenso del Paese ospitante, in supporto ai piani di evacuazione predisposti dalle autorità diplomatiche nazionali. In tale contesto addestrativo, a premessa dell’operazione maggiore, è stata condotta l’inserzione eliportata del plotone esploratori, il quale ha poi condotto un avvicinamento notturno all’area obiettivo per ricognire e preparare la zona lancio all’imminente arrivo delle forze. Il mattino seguente, guidati dagli esploratori, due sortite di C-130 dell’Aeronautica Militare hanno aviolanciato sull’aeroporto un’intera compagnia di paracadutisti, la quale ha rapidamente preso il controllo dello scalo aeroportuale. La messa in sicurezza del punto di ingresso ha così consentito il successivo spiegamento del grosso delle forze, di un Centro Controllo Evacuazione (CCE) e di una robusta aliquota di automezzi, immessi in zona di operazioni con un aviosbarco d’assalto simulato.
Completato il dispositivo, l’unità sul terreno è stata fatta oggetto di molteplici situazioni contingenti, atte a valutare la sua capacità di reazione alle più disparate situazioni e di adattamento a condizioni operative altamente dinamiche, tra cui: il recupero e l’identificazione di connazionali con condizioni personali e sanitarie eterogenee, il degradamento delle condizioni di sicurezza che consentono la piena attuazione del piano civile di evacuazione e attività di elementi ostili intenzionati ad elevare il livello di minaccia all’evolversi della situazione. Al riguardo, il realismo addestrativo è stato garantito dalla presenza di role players che hanno giocato, guidati da apposita regia, il ruolo di forze opponenti, di personale diplomatico e di civili italiani e stranieri da evacuare.
In conclusione, l’addestramento condotto dal 186° Reggimento paracadutisti “Folgore” si è ispirato al principio di inserire, in una attività esercitativa complessa, compiti tipici delle aviotruppe, al fine di instillare fino ai minimi livelli, che la chiave del successo di tali tipologie di operazioni risiede in una meticolosa pianificazione e nella conoscenza delle procedure, entrambe declinate nella consapevolezza del proprio ruolo del singolo paracadutista. L’esercitazione, infine, ha evidenziato come la capacità di proiettare rapidamente delle forze dall’aria consente di influenzare fortemente il ciclo decisionale di un potenziale avversario e degli altri attori coinvolti, mitigando i rischi derivanti da una incontrollabile escalation della minaccia rivolta a comunità nazionali all’estero, e di agire per la tempestiva tutela degli interessi vitali nazionali, ovunque essi siano compromessi, autonomamente o quale parte di una più ampia coalizione.