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SIENA. Sono 624mila euro le risorse che verranno a mancare al Comune di Siena sul bilancio 2008 a causa dei mancati trasferimenti dello Stato necessari a coprire i minori introiti dell'amministrazione comunale dovuti alla cancellazione dell'Ici sulla prima casa. I dati pubblicati dal Ministero dell'Interno, infatti, non lasciano spazio a dubbi o speranze.
Dei 6 milioni e 98 mila euro che l'amministrazione comunale avrebbe dovuto ricevere dallo Stato a fronte dell'abolizione decisa dal Governo nazionale dell'Imposta Comunale sugli Immobili adibiti a prima abitazione, solo 5 milioni e 474 mila euro saranno effettivamente corrisposti alle casse del Comune senese. E il futuro è d'obbligo, visto che per raggiungere questo importo lo Stato deve ancora erogare al Comune di Siena circa 41mila euro.
Una semplice sottrazione e il risultato è di 624mila euro in meno rispetto a quanto pattuito. Risorse che, dopo le rassicurazioni del Governo centrale, l'amministrazione comunale aveva correttamente inserito in bilancio e che quindi, adesso, potranno creare un buco che dovrà essere colmato.
“É in questo modo che si creano i disavanzi degli enti locali – commenta Massimo Bianchi, assessore al Bilancio del Comune di Siena – L'amministrazione si è sempre impegnata per sostenere i cittadini in difficoltà con scelte precise anche nei bilanci. Scelte che anche quest'anno ci hanno portato, per esempio, ad incrementare le risorse destinate al contributo affitti. Oggi, purtroppo, grazie a questo “regalo” del Governo centrale, ci vediamo costretti a ripensare alcuni dei capitoli del nostro bilancio. Resta tutta l'amarezza per un Governo che ha fatto una scelta di solo propaganda togliendo a tutti i cittadini, anche a quelli con buone o ottime possibilità economiche, un'imposta comunale per poi privare i Comuni di quelle risorse necessarie per mantenere ed incrementare i servizi a favore di tutti, specialmente delle famiglie più bisognose”.
Il mancato rimborso dell'Ici da parte dello Stato riguarda tutti i Comuni d'Italia. Infatti, l'importo mancante a livello centrale, circa il 10%, è stato suddiviso secondo le quote previste tra tutte le amministrazioni comunali della Penisola.
“Oggi sono tutte le amministrazioni comunali ad essere in difficoltà – prosegue l'assessore Bianchi – Da più parti, infatti, era stato assicurato il completo rimborso dell'importo che veniva a mancare ai Comuni dalla cancellazione dell'Ici sulla prima casa da parte del Governo. Anche l'Anci, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, aveva indirizzato le amministrazioni verso questa interpretazione, spingendo ad inserire in bilancio l'intera somma pattuita. Purtroppo questa previsione si è rivelata quanto mai sbagliata e fuorviante”.
Dal Ministero dell'Interno fanno sapere anche che la legge 126/2008, che abroga l'Ici sulla prima casa, prevede che “i minori introiti per i Comuni vengano compensati con appositi trasferimenti statali”. Non si parla, in questa legge, di compensazione completa o totale. Per questo nel 2008 i trasferimenti sono stati minori del previsto. Cosa che, garantiscono i dati ministeriali, non accadrà per il 2009 e il 2010.
“Alla luce di quanto successo con i trasferimenti relativi al 2008 – conclude l'assessore Bianchi – non sono affatto sicuro che per il 2009 e il 2010 le risorse che ci saranno erogate corrisponderanno a quanto stabilito. In ogni caso c'è da dire che i valori Ici a cui il Governo fa riferimento sono quelli “congelati” al 2007 e non tengono conto delle nuove abitazioni o dell'attività di recupero dell'evasione nel frattempo realizzate: per il 2010, le stimiamo in circa 300mila euro. Già queste sono risorse sulle quali potevamo contare per sviluppare i servizi al cittadino e alle famiglie e che, invece, ci vengono negate a priori”.
Dei 6 milioni e 98 mila euro che l'amministrazione comunale avrebbe dovuto ricevere dallo Stato a fronte dell'abolizione decisa dal Governo nazionale dell'Imposta Comunale sugli Immobili adibiti a prima abitazione, solo 5 milioni e 474 mila euro saranno effettivamente corrisposti alle casse del Comune senese. E il futuro è d'obbligo, visto che per raggiungere questo importo lo Stato deve ancora erogare al Comune di Siena circa 41mila euro.
Una semplice sottrazione e il risultato è di 624mila euro in meno rispetto a quanto pattuito. Risorse che, dopo le rassicurazioni del Governo centrale, l'amministrazione comunale aveva correttamente inserito in bilancio e che quindi, adesso, potranno creare un buco che dovrà essere colmato.
“É in questo modo che si creano i disavanzi degli enti locali – commenta Massimo Bianchi, assessore al Bilancio del Comune di Siena – L'amministrazione si è sempre impegnata per sostenere i cittadini in difficoltà con scelte precise anche nei bilanci. Scelte che anche quest'anno ci hanno portato, per esempio, ad incrementare le risorse destinate al contributo affitti. Oggi, purtroppo, grazie a questo “regalo” del Governo centrale, ci vediamo costretti a ripensare alcuni dei capitoli del nostro bilancio. Resta tutta l'amarezza per un Governo che ha fatto una scelta di solo propaganda togliendo a tutti i cittadini, anche a quelli con buone o ottime possibilità economiche, un'imposta comunale per poi privare i Comuni di quelle risorse necessarie per mantenere ed incrementare i servizi a favore di tutti, specialmente delle famiglie più bisognose”.
Il mancato rimborso dell'Ici da parte dello Stato riguarda tutti i Comuni d'Italia. Infatti, l'importo mancante a livello centrale, circa il 10%, è stato suddiviso secondo le quote previste tra tutte le amministrazioni comunali della Penisola.
“Oggi sono tutte le amministrazioni comunali ad essere in difficoltà – prosegue l'assessore Bianchi – Da più parti, infatti, era stato assicurato il completo rimborso dell'importo che veniva a mancare ai Comuni dalla cancellazione dell'Ici sulla prima casa da parte del Governo. Anche l'Anci, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, aveva indirizzato le amministrazioni verso questa interpretazione, spingendo ad inserire in bilancio l'intera somma pattuita. Purtroppo questa previsione si è rivelata quanto mai sbagliata e fuorviante”.
Dal Ministero dell'Interno fanno sapere anche che la legge 126/2008, che abroga l'Ici sulla prima casa, prevede che “i minori introiti per i Comuni vengano compensati con appositi trasferimenti statali”. Non si parla, in questa legge, di compensazione completa o totale. Per questo nel 2008 i trasferimenti sono stati minori del previsto. Cosa che, garantiscono i dati ministeriali, non accadrà per il 2009 e il 2010.
“Alla luce di quanto successo con i trasferimenti relativi al 2008 – conclude l'assessore Bianchi – non sono affatto sicuro che per il 2009 e il 2010 le risorse che ci saranno erogate corrisponderanno a quanto stabilito. In ogni caso c'è da dire che i valori Ici a cui il Governo fa riferimento sono quelli “congelati” al 2007 e non tengono conto delle nuove abitazioni o dell'attività di recupero dell'evasione nel frattempo realizzate: per il 2010, le stimiamo in circa 300mila euro. Già queste sono risorse sulle quali potevamo contare per sviluppare i servizi al cittadino e alle famiglie e che, invece, ci vengono negate a priori”.