Lo afferma il gip Bellini nella motivazione per la detenzione di Baldassarri
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SIENA. Nell’ordinanza con cui il gip di Siena, Ugo Bellini, conferma la detenzione in carcere di Luca Baldassari si legge: ”Risulta celata all’Autorità di vigilanza la interconnessione esistente tra l’operazione Alexandria e la structured repo con Nomura, così da risultarne alterata e non correttamente rappresentata al mercato la struttura e la finalità della stessa, determinando al contempo seri interrogativi circa l’impatto sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale della banca e del gruppo e di riflesso sulla correttezza dei dati di bilancio resi pubblici al mercato dal 2009 ad oggi”. Baldassarri – secondo Bellini – era dunque ”il vero ideatore del meccanismo negoziale” e il suo ”intento non si limitava, come da questi sostenuto in sede di interrogatorio, al perfezionamento della operazione con Nomura, ma era proprio quello di creare una apparenza negoziale che impedisse a chicchessia di collegare la ristrutturazione Alexandria con la operazione Nomura BTP2034 con RePo, sì da evitarne una possibile interpretazione in termini di cristallizzazione della perdita CDO squared in conto economico”. Dunque, conclude il Gip, ”ciò che era assolutamente noto ai massimi vertici di Mps e ai funzionari dell’area finanza e financo ai funzionari dei potenziali finanziatori di Mps” in relazione ”alla complessiva struttura e alle specifiche finalità della operazione Nomura, risultava invece assolutamente fumoso, ambiguo e non sorretto da un comune denominatore in capo a quei soggetti che poi avrebbero dovuto controllare la rischiosità e la sostenibilità finanziaria e la imputabilità a bilancio della operazione”.
L’ex-capo dell’area finanza di Montepaschi sarà nuovamente sentito nei prossimi giorni dai pm senesi nel carcere di Sollicciano, dove è stato trasferito nei giorni scorsi.
L’ex-capo dell’area finanza di Montepaschi sarà nuovamente sentito nei prossimi giorni dai pm senesi nel carcere di Sollicciano, dove è stato trasferito nei giorni scorsi.
Sul ricorso di Mps con richiesta danni a Deutsche Bank, Nomura, Mussari e Vigni, risulta che l’istituto senese ha battuto sul tempo i giapponesi di un paio d’ore. Il primo marzo sia Nomura che il Monte avevano fatto ricorso in tribunali diversi. Quello di Mps è stato depositato al tribunale di Firenze circa due ore prima di quello di Nomura (a Londra) e pertanto saranno i giudici italiani a decidere.
Domani (13 marzo) è prevista l’udienza preliminare sulla questione Ampugnano. L’accusa ha chiesto il rinvio a giudizio per Mussari e altre 13 persone per turbativa d’asta. Nel corso delle intercettazioni per Ampugnano i magistrati avevano scoperto la ben più grave “storia” di Antonveneta. E da qui è partita la maxi-inchiesta.