I rappresentanti di alcuni Comuni hanno lanciato il loro "grido d'allarme" dinanzi al caos normativo e alla crisi istituzionale, economica e sociale
SIENA. Il Prefetto di Siena, Renato Saccone, ha ricevuto lunedì mattina (25 marzo) i Sindaci dei Comuni appartenenti all’Unione Valdichiana Senese che gli avevano chiesto un incontro.
I primi cittadini di Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita di Siena e Trequanda hanno manifestato al Prefetto il profondo disagio degli enti locali dell’area di fronte alla situazione istituzionale, economica e sociale che attraversa il Paese; ma hanno anche aggiunto un vero e proprio grido d’allarme di fronte all’impossibilità dei Comuni di svolgere il proprio fondamentale ruolo.
“La predisposizione dei bilanci e la loro approvazione è diventata un “percorso di guerra” – ha detto Andrea Rossi, Presidente dell’Unione e Sindaco di Montepulciano al rappresentante del Governo – per l’assoluta incertezza delle risorse disponibili nel 2013; sono ormai tre mesi che si opera nel regime di gestione provvisoria che obbliga a frammentare la spesa con conseguenti, gravi disagi per i cittadini e per le imprese”.
“Mancano poi pochi giorni all’entrata in vigore – obbligatoria – della tanto temuta Tares che andrà a sostituire, nei Comuni che l’avevano già adottata, la Tarsu o la Tia. Una tassa da pagare entro luglio che in alcuni casi si andrà a sovrapporre alle rate del saldo 2012, con un impatto molto forte su tutti i cittadini”.
I Sindaci hanno descritto al Prefetto quello che viene ormai definito “caos normativo” a cui si aggiungono gravissimi ritardi nei trasferimenti, mancati resoconti e rimborsi Imu, incertezze sulla già citata Tares, il patto di stabilità che dal 1° gennaio interessa (e spesso paralizza) la capacità di spesa di tutti gli enti locali e la crisi generale che non consente a tantissime famiglie di pagare i tributi.
Sul fronte istituzionale i Sindaci hanno tratteggiato una situazione non migliore: i tanti adempimenti che sono stati imposti alle Amministrazioni Comunali (amministrazione aperta, anticorruzione, controlli interni), pienamente condivisibili nel merito, non possono essere però attuati a “costo zero”, comportando un aggravio della burocrazia con effetti sia sugli Enti sia sugli amministrati.
“Continuiamo a lavorare per il miglioramento delle condizioni organizzative e di coesione dell’area – hanno sottolineato i Sindaci al Prefetto – ma ormai non basta più soltanto fare sistema tra i Comuni, è indispensabile invece che sussistano, a differenza di ciò che quotidianamente si verifica, condizioni di chiarezza e linearità del progetto normativo”.
Proprio in questo momento di grave difficoltà i cittadini avrebbero bisogno di interventi rapidi ed efficaci delle amministrazioni locali, che invece sono quotidianamente bloccate nella loro capacità di agire e rispondere in maniera adeguata a esigenze che richiederebbero risposte immediate.
Il Prefetto Saccone ha ascoltato le motivazioni dei Sindaci, ha manifestato condivisione delle preoccupazioni e si è impegnato a farsi portavoce presso il Ministero dell’Interno e gli organi di Governo delle istanze provenienti dal territorio.
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