di Alessandra Siotto
SIENA. Le delegazioni dei sindacati CISL Scuola, FLC-CGIL e UIL Scuola della Toscana hanno incontrato questa mattina (11 giugno) tutti i Prefetti della Regione per consegnare un documento che denuncia la grave situazione delle scuole a causa dei tagli governativi che comportano una riduzione dell'organico e notevoli cambiamenti nell'attività educativa. Anche a Siena Carla Martini per la CGIL Scuola e Lorenzo Micheli per FLC-CGIL hanno incontrato il Prefetto Giulio Cazzella per sottoporre alla sua attenzione le condizioni un cui gravano le scuole della provincia senese.
In particolare le sigle sindacali sottolineano come la legge 133 del 2008 modifica i criteri in materia di formazione delle classi, aumentando di fatto il numero massimo di alunni, causando situazioni di sovraffollamento che comprometterebbero la sicurezza e causerebbero una perdita della qualità dell'insegnamento.
“Aumenta il numero degli iscritti – ha spiegato Micheli – e i tagli all'organico porteranno ad avere classi molti numerose, arrivando anche a 29- 30 alunni, mentre la normativa sulla sicurezza prevede che ce ne siano al massimo 26. Questo rappresenta un problema per la sicurezza all'interno degli edifici scolastici e la mancanza di fondi creerà anche una riduzione dell'offerta formativa. Non ci sono soldi per le supplenze e anche il personale ATA è stato sensibilmente ridotto, così se mancherà un insegnante non ci sarà nessuno per vigilare. Alle scuole primarie i bambini verranno riuniti in più classi, aggravando il problema della sicurezza, mentre alle superiori saranno lasciati soli”.
“Il problema – ha proseguito il segretario di FLC-CGIL – è trasversale all'intero comparto scolastico, dall'infanzia fino alle superiori. Alla scuola materna, ad esempio, si avranno classi composte da 28 bambini di 4 anni e sarà impossibile attuare attività educative, ma si potrà solamente vigilare che non si facciano male”.
“Il problema è ancora maggiore – ha affermato Martini – nelle classi dove c'è un alunno con problemi che necessita l'insegnante di sostegno. Aumentando il numero di alunni per classe, si potrebbe avere più di un portatore di handicap in ogni classe, arrivando a raggiungere un numero molto alto di persone nella stessa stanza, oltre ai notevoli problemi causati allo svolgimento delle attività didattiche per tutti gli alunni”. Una situazione che si verifica all'alberghiero di Chianciano, dove in una stessa classe, formata da 33 alunni, ci saranno 3 portatori di handicap. “Se fossero rispettati i parametri – ha spiegato Doriana Murgia insegnante della scuola – in quella classe ci dovrebbero essere 3 insegnanti di sostegno oltre a quello 'istituzionale'. Si creerebbe una situazione ingestibile, in cui per tutti i ragazzi sarebbe impossibile imparare”. Inoltre Murgia ha sottolineato che “nella nostra scuola il 50,6 % degli insegnanti sono precari e così manca completamente la continuità didattica; anche dei 16 insegnanti di sostegno solo 3 sono di ruolo, ma sul futuro dei precari ancora non si sa niente”. Ilenia Rossi, un'altra insegnante dell'Artusi di Chianciano, ha spiegato che “ci sono classi in cui su 26 ragazzi 16- 17 sono alunni stranieri; lavorare in una classe molto numerosa con tanti ragazzi stranieri rende ancora più difficile l'apprendimento”.
“Alle medie di Radicondoli – ha affermato la segretaria di CISL Scuola – ci sarà una pluriclasse di oltre 20 alunni che accorperà insieme la prima, la seconda e la terza media, così come a Radicofani dove le tre classi accorpate insieme raggiungono il numero di 19 alunni. Situazioni critiche ci sono anche a Castiglion d'Orcia, Bettolle e Montalcino dove ci sarà una prima media composta da 29 alunni, di cui uno disabile.
“Il Prefetto – ha detto Micheli– è preoccupato per questa situazione e la renderà nota al governo. I tagli hanno una ricaduta sulla qualità della formazione. Noi siamo pronti a sedersi attorno ad un tavolo per capire come risparmiare, ma bisogna tagliare senza penalizzare i bambini”. “Il 16 giugno – ha concluso Martini – si terrà a Firenze una manifestazione aperta a tutti per protestare contro i tagli. E' uno dei modi per tenere alto il livello di attenzione sul mondo dell'istruzione perchè anche ora che la scuola è chiusa i problemi ci sono”.
In particolare le sigle sindacali sottolineano come la legge 133 del 2008 modifica i criteri in materia di formazione delle classi, aumentando di fatto il numero massimo di alunni, causando situazioni di sovraffollamento che comprometterebbero la sicurezza e causerebbero una perdita della qualità dell'insegnamento.
“Aumenta il numero degli iscritti – ha spiegato Micheli – e i tagli all'organico porteranno ad avere classi molti numerose, arrivando anche a 29- 30 alunni, mentre la normativa sulla sicurezza prevede che ce ne siano al massimo 26. Questo rappresenta un problema per la sicurezza all'interno degli edifici scolastici e la mancanza di fondi creerà anche una riduzione dell'offerta formativa. Non ci sono soldi per le supplenze e anche il personale ATA è stato sensibilmente ridotto, così se mancherà un insegnante non ci sarà nessuno per vigilare. Alle scuole primarie i bambini verranno riuniti in più classi, aggravando il problema della sicurezza, mentre alle superiori saranno lasciati soli”.
“Il problema – ha proseguito il segretario di FLC-CGIL – è trasversale all'intero comparto scolastico, dall'infanzia fino alle superiori. Alla scuola materna, ad esempio, si avranno classi composte da 28 bambini di 4 anni e sarà impossibile attuare attività educative, ma si potrà solamente vigilare che non si facciano male”.
“Il problema è ancora maggiore – ha affermato Martini – nelle classi dove c'è un alunno con problemi che necessita l'insegnante di sostegno. Aumentando il numero di alunni per classe, si potrebbe avere più di un portatore di handicap in ogni classe, arrivando a raggiungere un numero molto alto di persone nella stessa stanza, oltre ai notevoli problemi causati allo svolgimento delle attività didattiche per tutti gli alunni”. Una situazione che si verifica all'alberghiero di Chianciano, dove in una stessa classe, formata da 33 alunni, ci saranno 3 portatori di handicap. “Se fossero rispettati i parametri – ha spiegato Doriana Murgia insegnante della scuola – in quella classe ci dovrebbero essere 3 insegnanti di sostegno oltre a quello 'istituzionale'. Si creerebbe una situazione ingestibile, in cui per tutti i ragazzi sarebbe impossibile imparare”. Inoltre Murgia ha sottolineato che “nella nostra scuola il 50,6 % degli insegnanti sono precari e così manca completamente la continuità didattica; anche dei 16 insegnanti di sostegno solo 3 sono di ruolo, ma sul futuro dei precari ancora non si sa niente”. Ilenia Rossi, un'altra insegnante dell'Artusi di Chianciano, ha spiegato che “ci sono classi in cui su 26 ragazzi 16- 17 sono alunni stranieri; lavorare in una classe molto numerosa con tanti ragazzi stranieri rende ancora più difficile l'apprendimento”.
“Alle medie di Radicondoli – ha affermato la segretaria di CISL Scuola – ci sarà una pluriclasse di oltre 20 alunni che accorperà insieme la prima, la seconda e la terza media, così come a Radicofani dove le tre classi accorpate insieme raggiungono il numero di 19 alunni. Situazioni critiche ci sono anche a Castiglion d'Orcia, Bettolle e Montalcino dove ci sarà una prima media composta da 29 alunni, di cui uno disabile.
“Il Prefetto – ha detto Micheli– è preoccupato per questa situazione e la renderà nota al governo. I tagli hanno una ricaduta sulla qualità della formazione. Noi siamo pronti a sedersi attorno ad un tavolo per capire come risparmiare, ma bisogna tagliare senza penalizzare i bambini”. “Il 16 giugno – ha concluso Martini – si terrà a Firenze una manifestazione aperta a tutti per protestare contro i tagli. E' uno dei modi per tenere alto il livello di attenzione sul mondo dell'istruzione perchè anche ora che la scuola è chiusa i problemi ci sono”.