Presentato il libro di Padoin "Il prefetto questo sconosciuto"
di Augusto Mattioli
SIENA. I prefetti delle città toscane si sono riuniti oggi a Siena per fare il punto della situazione complessiva della regione con particolare riferimento agli ultimi eventi atmosferici e al lavoro che deve svolgere la protezione civile. Esaminata anche la situazione relativa alla crisi economica che certo crea molta preoccupazione e tensioni tra le persone. La crisi sta colpendo duro e anche i prefetti con le altre istituzioni,a partire dai comuni e dalle province, sono chiamati a svolgere un ruolo di mediazione per trovare soluzioni. “Non siamo in un periodo felice – ha puntualizzato il prefetto di Siena Gerarda Pantalone – riguardo alla situazione economica. Gli effetti negativi li sentiamo anche a Siena, città tradizionalmente ricca. Anche da noi non mancano manifestazioni di disagio e aumentano i tavoli di mediazione per le crisi delle aziende. Ma se confrontiamo la situazione senese con quella di altre zone siamo più tranquilli”.
In mattinata i prefetti avevano partecipato alla Lizza alla presentazione, a Leggere è volare, del libro “Il Prefetto questo sconosciuto”, scritto dal prefetto di Firenze Paolo Padoin. Pagine che meritano di essere lette , soprattutto perché il ricavato della vendita aiuterà la lotta contro la fibrosi cistica. Ne hanno parlato, di fronte a un folto pubblico composto anche da studenti delle medie superiori, il prefetto di Siena Gerarda Maria Pantalone, il sindaco di Siena Franco Ceccuzzi e il presidente della Provincia Simone Bezzini. Presenze che, ha detto con soddisfazione il prefetto Pantalone, testimoniano l’alto livello di collaborazione e sintonia tra istituzioni che caratterizza questo territorio. “Più che un autobiografia – ha detto Ceccuzzi – un viaggio attraverso le tante città d’Italia ricche di umanità e di risorse, e la testimonianza di quanto possa essere prezioso, per la tenuta e lo sviluppo delle istituzioni, il lavoro spesso oscuro di un prefetto”. Per Bezzini “il libro tratteggia un percorso esemplare, e fa scoprire tante persone che all’interno delle istituzioni lavorano con passione e abnegazione, dimostrando come un ente quale la prefettura possa essere elemento di coordinamento, garanzia e raccordo tra enti locali e forze sociali, diffondendo una cultura della legalità essenziale nel nostro Paese. Un lavoro difficile e pieno di responsabilità, dal dover affrontare situazioni di emergenza provocata da calamità naturali alla gestione dell’ordine pubblico, fino dalla risoluzione di problemi occupazionali drammatici insieme alle parti sociali. Una realtà complessa e rappresentativa delle istanze dei cittadini, quella degli enti locali, alla quale dovrebbe guardare con attenzione chi parla di tagli senza cognizione di causa, solo per acquisire facili consensi”. Da parte sua il prefetto Padoin ha ricordato come fin dal dopoguerra i prefetti abbiano contribuito a far camminare più speditamente la macchina della pubblica amministrazione e contribuito all’evoluzione delle autonomie . Infine un cenno ai più giovani: “Le recenti manifestazioni hanno avuto dei risvolti violenti, ma dobbiamo tenere conto del disagio espresso, bisogna aiutare i giovani a trovare la loro strada, dare loro delle prospettive”.
SIENA. I prefetti delle città toscane si sono riuniti oggi a Siena per fare il punto della situazione complessiva della regione con particolare riferimento agli ultimi eventi atmosferici e al lavoro che deve svolgere la protezione civile. Esaminata anche la situazione relativa alla crisi economica che certo crea molta preoccupazione e tensioni tra le persone. La crisi sta colpendo duro e anche i prefetti con le altre istituzioni,a partire dai comuni e dalle province, sono chiamati a svolgere un ruolo di mediazione per trovare soluzioni. “Non siamo in un periodo felice – ha puntualizzato il prefetto di Siena Gerarda Pantalone – riguardo alla situazione economica. Gli effetti negativi li sentiamo anche a Siena, città tradizionalmente ricca. Anche da noi non mancano manifestazioni di disagio e aumentano i tavoli di mediazione per le crisi delle aziende. Ma se confrontiamo la situazione senese con quella di altre zone siamo più tranquilli”.
In mattinata i prefetti avevano partecipato alla Lizza alla presentazione, a Leggere è volare, del libro “Il Prefetto questo sconosciuto”, scritto dal prefetto di Firenze Paolo Padoin. Pagine che meritano di essere lette , soprattutto perché il ricavato della vendita aiuterà la lotta contro la fibrosi cistica. Ne hanno parlato, di fronte a un folto pubblico composto anche da studenti delle medie superiori, il prefetto di Siena Gerarda Maria Pantalone, il sindaco di Siena Franco Ceccuzzi e il presidente della Provincia Simone Bezzini. Presenze che, ha detto con soddisfazione il prefetto Pantalone, testimoniano l’alto livello di collaborazione e sintonia tra istituzioni che caratterizza questo territorio. “Più che un autobiografia – ha detto Ceccuzzi – un viaggio attraverso le tante città d’Italia ricche di umanità e di risorse, e la testimonianza di quanto possa essere prezioso, per la tenuta e lo sviluppo delle istituzioni, il lavoro spesso oscuro di un prefetto”. Per Bezzini “il libro tratteggia un percorso esemplare, e fa scoprire tante persone che all’interno delle istituzioni lavorano con passione e abnegazione, dimostrando come un ente quale la prefettura possa essere elemento di coordinamento, garanzia e raccordo tra enti locali e forze sociali, diffondendo una cultura della legalità essenziale nel nostro Paese. Un lavoro difficile e pieno di responsabilità, dal dover affrontare situazioni di emergenza provocata da calamità naturali alla gestione dell’ordine pubblico, fino dalla risoluzione di problemi occupazionali drammatici insieme alle parti sociali. Una realtà complessa e rappresentativa delle istanze dei cittadini, quella degli enti locali, alla quale dovrebbe guardare con attenzione chi parla di tagli senza cognizione di causa, solo per acquisire facili consensi”. Da parte sua il prefetto Padoin ha ricordato come fin dal dopoguerra i prefetti abbiano contribuito a far camminare più speditamente la macchina della pubblica amministrazione e contribuito all’evoluzione delle autonomie . Infine un cenno ai più giovani: “Le recenti manifestazioni hanno avuto dei risvolti violenti, ma dobbiamo tenere conto del disagio espresso, bisogna aiutare i giovani a trovare la loro strada, dare loro delle prospettive”.